"Lo sguardo alle volte può farsi carne, unire due persone più di un abbraccio."
Dacia Maraini•
Adrianne era tornata a casa distrutta quel giorno, incapace di credere che Harry fosse l'ennesimo ragazzo cosciente di saper attrarre a sé un numero imprecisato di ragazze da un momento passeggero. Pur non conoscendolo bene, lei avrebbe scommesso che fosse diverso, che fosse una persona seria e non il solito belloccio promiscuo. Evidentemente, però, si sbagliava e di questo se ne vergognava come una ladra. Per questo, mentre si accingeva a raggiungere la sua casa, aveva ragionato bene sul modo di comportarsi con lui da quel momento in poi.
Il miglior pregio – o forse il peggior difetto – di Adrianne era sempre stato quello di non chiedere aiuto a nessuno prima di prendere decisioni che lei riteneva importarti riguardo qualsiasi cosa o persona, quindi quel piccolo viaggio in solitudine dal luogo in cui lavorava a casa le era parso il momento più adatto per pensare al comportamento tenuto da Harry verso di lei. Aveva dunque maturato che lui non meritasse alcuna attenzione da parte sua e di conseguenza lei avrebbe volentieri fatto a meno di instaurare un rapporto amichevole che funzionasse al lavoro ma anche durante le uscite di gruppo tra amici. Se lei avesse potuto, avrebbe declinato l'invito a uscire con gli altri ogni qualvolta avesse la certezza che ci fosse anche Harry. A lavoro avrebbe diviso le mansioni tra lei e Harry all'inizio di ciascuna settimana e forse così, con questi piccoli accorgimenti pensati nella totale solitudine del suo abitacolo, la linea di distacco tra loro si sarebbe via via espansa fino a diventare un grande varco.
Quando poi era arrivata a casa, mentre si apprestava a girare la chiave nella serratura, una notifica sul cellulare l'aveva fatta sobbalzare: si trattava di un messaggio di Liam che le proponeva di trascorrere una serata in spiaggia insieme a Hailee e agli altri ragazzi. Lei aveva sorriso stancamente e subito dopo aveva risposto all'amico propinandogli una scusa che funzionasse a giustificare il fatto che non si sarebbe unita a loro, poi – chiusa la porta di casa – aveva lasciato cadere a terra la borsa che le stava distruggendo la spalla e aveva lanciato le sue scarpe con i tacchi il più lontano possibile da lei.
Adrianne si sentiva esageratamente stanca, inoltre aveva stretto i denti quando un dolore al basso ventre aveva cominciato a irradiarsi per le gambe e la schiena, segnalando l'arrivo del ciclo mestruale: «ci mancava solo questa!» farneticava camminando a tentoni verso il bagno.
Qualche minuto dopo, la ragazza si era cambiata dai vestiti formali e aveva indossato una vecchia camicia dal taglio maschile che le veniva esageratamente grande, e si era accomodata sul divano a decidere quale film guardare quella sera.
Il ciclo aveva messo ad Adrianne una tale fame da trangugiare qualsiasi cosa commestibile ci fosse nella dispensa, ma alla fine aveva scelto di ordinare del cibo cinese, ciononostante non aveva rinunciato a spezzare la sua fame mangiando patatine direttamente dalla busta, non sarebbe riuscita a resistere fino all'arrivo del fattorino. Ogni volta che Adrianne aveva il ciclo, inoltre, provava fastidio per tutto, diventava irascibile oltre il limite e preferiva che nessuno le parlasse in quel periodo, perché altrimenti sarebbe uscito fuori un lato della sua persona incomprensibile ad occhi altrui. Solo in quel momento, incantandosi alla vista di un programma demenziale trasmesso alla televisione, si accorgeva di essere stata troppo brusca con la sua stagista, ma se da una parte aveva esagerato – pensava lei – dall'altra Alexa non aveva avuto il minimo ritegno nel mostrarle chiaramente la sua insubordinazione.
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Galway Girl
أدب الهواة{la copertina è stata realizzata dalla fantastica @Ida_A_Johnson} Adrianne ha ventitré anni e vive a Galway dalla nascita, è una figlia e una sorella amorevole e dedita al lavoro. Non ha mai creduto né all'amore, né al principe azzurro, ma forse un...