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Il portone si aprì con un suono metallico e lei uscì nel fresco della sera. Indossava un vestito azzurro che fasciava il suo corpo snello e lasciava in mostra due gambe niente male.

«Salve incantevole dottoressa» "è davvero splendida con quel vestito"

«Ciao Jean» rispose lei sorridendo nervosamente. "E 'bello come un Dio"

Il sopraggiungere delle ombre della sera aveva leggermente abbassato la temperatura tanto che Eliane sentì un brivido pervaderle il corpo.

«Il tuo vestito è una meraviglia»

«Grazie» ci aveva messo ore per sceglierlo, aveva svuotato l'armadio e provato vestiti per tutto il pomeriggio come un'adolescente alla sua prima uscita. Alla fine, aveva deciso per quel vestito azzurro decisamente elegante, ma visto l'ora ormai tarda, aveva lasciato tutto sul letto come un campo di battaglia, ma almeno sembrava esserne valsa la pena. Anche se ci avrebbe impiegato ore a rimettere tutto a posto era soddisfatta dalla reazione che aveva provocato a quel sapientone, lo aveva lasciato a bocca aperta. Si incamminarono verso l'auto che lui aveva lasciato in doppia fila incurante del disagio che poteva recare agli altri, odiava quel suo atteggiamento. Le aprì la portiera con cavalleria e lei entrò apprezzandone il gesto. Fece il giro salendo e mettendo in moto partirono verso il ristorante. Aveva prenotato nel primo pomeriggio un tavolo in uno dei ristoranti migliori della città, anche se sapeva che gli sarebbe costato parecchio voleva assolutamente fare una buona impressione. Era sinceramente spiazzato da questo, perché, da che aveva memoria, non gli era mai fregato nulla di cosa pensassero le ragazze di lui, il suo unico scopo era quello di finire al più presto nel loro letto, e francamente ci riusciva anche abbastanza in fretta. Ma la fragilità che Eliane aveva esternato quella mattina, lo aveva pesantemente condizionato. Sapeva che lei, da donna attenta e per nulla impulsiva, avrebbe analizzato tutto quello che sarebbe successo durante quella cena, per questo ci teneva a passare l'esame, voleva dimostrarle che lui poteva essere anche diverso da quello che lei credeva. Mentre arrivavano al ristorante, attraversando una città che con le luci della sera accese si vestiva di un abito romantico come poche altre, un pensiero gli attraversò la mente. Lei sorrise, ad una stupida battuta che lui aveva fatto, e fu un sorriso splendido che illuminò l'abitacolo dell'auto dove erano seduti, e in quel momento pensò, per una brevissima frazione di secondo, che forse voleva davvero essere diverso quella sera. Non tanto per lei, non per fare colpo su Eliane, ma forse lo voleva soprattutto per se stesso. Parcheggiarono l'auto ed entrarono nel ristorante. Il cameriere li accompagnò al tavolo e li fece accomodare. Era un tavolino posto in angolo della sala, leggermente appartato come lui aveva richiesto. Lei sembrò gradire la scelta, non amava essere al centro dell'attenzione, preferiva stare leggermente distante, e questo a quanto sembrava lui lo aveva capito benissimo, come aveva capito molte altre cose di lei. Bernard ci aveva messo mesi a intuire questa sua particolare forma di riserbo, Jean sembrava invece già sapere ogni cosa e questo la spaventava, quel ragazzo bello come un Dio poteva essere invece, pericoloso come il diavolo in persona. Erano seduti su delle comode poltroncine di cuoio rosso, il ristorante non era ancora affollato.

«Buona sera, i signori desiderano un aperitivo?» chiese il cameriere sorridendo e consegnando i menù

«Cosa prendi?» Jean si voltò verso di lei in attesa della sua decisione

«Uno spritz»

«Ne porti due per favore»

Il cameriere si allontanò

Jean guardò il menù. Era uno di quei locali dove davano la lista con i prezzi solamente all'uomo. E guardando le cifre accanto alle portate, stava cominciando a pentirsi di non aver scelto una classica pizzeria. Poi però alzò lo sguardo su di lei che era intenta nella scelta delle pietanze e ci ripensò. No, non era da pizzeria, non lei, non quella sera almeno. Il cameriere tornò con gli aperitivi pronto a prendere le ordinazioni.

«Dunque prenderò un avocado... » disse Eliane

«Senza gamberetti?» chiese il cameriere

«Con gamberetti e poi, il filet mignon Henri IV poco cotto per favore»

Jean guardò la lista, trentotto euro e cinquanta, ingoiò quasi a fatica. Accidenti Eliane aveva proprio deciso di mandarlo in bancarotta.

«Il signore ha deciso?»

Lui alzò lo sguardò su di lei notando solo in quel momento il sorriso di soddisfazione nei suoi occhi, si stava prendendo gioco di lui. Voleva fargli pagare l'arroganza di quella mattina. "Vuoi la guerra dottoressa? E guerra sia"

«Si. Avocado con gamberetti e filet mignon poco cotto anche per me» sorrise continuando a guardarla.

«Il signore vuole vedere la lista dei vini?»

Jean sorrise alla donna «vuoi del vino Eliane?»

«Sarebbe magnifico Jean» alzando un sopracciglio

Si, decisamente lo stava provocando. Jean guardò la lista cercando un vino che si abbinasse alle pietanze scelte ma soprattutto che non costasse un'esorbita, poi però ripensandoci e vedendo la faccia divertita della donna si convinse che ormai la partita doveva giocarla fino in fondo.

«Per favore una bottiglia di Beaune de Noire» "quaranta fottutissimi euro"

«Benissimo signore» sorrise il cameriere allontanandosi con garbo

"Che cazzo avrà da sorridere" Poi però guardò lei che a stento si tratteneva dal ridergli in faccia

«Ti stai divertendo dottoressa?» chiese concentrando tutta la sua attenzione su di lei

«Tantissimo poliziotto»

«E se non ti disturba troppo, cos'è che ti diverte così tanto?» cercava di mantenere un tono altolocato come se non gli importasse nulla, quando in realtà era in guerra con se stesso per essersi fatto fregare.

«La tua faccia quando hai visto i prezzi» disse lei abbassando il tono di voce per non farsi sentire dagli altri commensali

«Si vedeva così tanto?»

Eliane si illuminò in un sorriso radioso «si, decisamente»

Anche lui, calmandosi, sorrise iniziando a lasciarsi andare «ok dottoressa, uno a zero per te» affermò rassegnato

«Potremo scappare dalla finestra del bagno prima del conto» aggiunse lei provocandolo ancora

«Sai che è un'ottima idea» rispose stando al suo gioco «vederti scavalcare la finestra con quel vestito deve essere decisamente sexy» stava entrando nel suo territorio. Lei diventò leggermente bordeaux, mentre arrivava la prima portata e anche la bottiglia di vino da quaranta euro.

***

L'uomo col camice bianco entrò nella stanza numero ventuno del reparto di rianimazione. Era notte e non c'era quasi più nessuno nei corridoi. Gli infermieri e i medici di turno dovevano prestare attenzione a molti pazienti e vista l'ora lui sapeva di poter agire indisturbato. Guardò per un breve momento il paziente steso nel letto che non dava segni di ripresa, poi controllando che nessuno lo vedesse tirò fuori dalla tasca del camice una siringa che iniettò nella cannuccia della flebo che si infilava nel braccio dell'uomo steso nel letto. Rimise in tasca la siringa ormai vuota e girandosi si apprestò ad uscire dalla stanza per avviarsi alle scale. Un infermiere lo vide svoltare verso gli ascensori. Una sagoma bianca che camminava a passo deciso. Un dottore in un ospedale. Uno come tanti.

© Dan Ruben

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