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Un piccolo raggio di sole si fece largo a forza tra le nuvole grigie di quella mattina. Sulla strada del ritorno verso casa, Eliane si sentiva leggera. Ripensava a quello che era successo poco prima rivedendo la faccia spaventata e costretta di Bernard, mentre come un fattorino della stazione trasportava le sue cose fino alla macchina del poliziotto. Era stato decisamente un bel momento, un tocca sana per il suo amor proprio. Eliane sedeva a fianco di Jean che procedeva nel traffico caotico, guardandosi attorno un po' intimorita delle sue sterzate sicure e in qualche modo prepotenti. Prepotenti come lui, che guidava col mento alto e un accenno di sarcasmo nel sorriso. Detestava quel genere di uomo, però non poteva negare che Jean trasmetteva un senso di protezione e una forza che la faceva sentire al sicuro. Fermi al semaforo, Eliane si girò e sorrise. Una bancarella di piante grasse con grandi fiori colorava tutto l'angolo dell'incrocio, "che meraviglia".

Jean lo notò immediatamente. "Quindi alla dottoressa spinosa piacciono le piante spinose". Molto bene. Lei, continuando a sorridere con un senso di soddisfazione crescente, girò lo sguardo verso Jean che stava guidando. Lui sembrò accorgersi di questa curiosa attenzione «tutto bene?» chiese continuando a muoversi nel traffico cittadino.

«Si tutto benissimo» rispose, poi sospirò un «grazie» prima di voltarsi di nuovo a guardare la strada.

Jean sorrise compiaciuto «te lo avevo detto di fidarti di me»

Scosse la testa, santo Dio come era arrogante quel ragazzo pensò mentre la felicità che aveva dentro in quel momento sembrava aumentare. Fece un respiro profondo cercando di trovare le parole giuste «toglimi una curiosità, tu sei davvero così o il tuo atteggiamento è solo una montatura?» si voltò a guardarlo di nuovo in attesa di una sua risposta.

«Così come?» Jean sembrò davvero sorpreso

«Così... Così borioso e pieno di te» cercò di usare parole non troppo forti non voleva esagerare o offenderlo, in fin dei conti era stato un valido aiuto per lei.

Jean sembrò riflettere per un istante «borioso e pieno di me è la traduzione pulita di arrogante e figlio di puttana» constatò accennando però un sorriso e voltando lo sguardo verso di lei.

Anche Eliane sorrise in risposta «si in effetti era più o meno quello che volevo dire»

«Credo di non avere una risposta precisa alla tua domanda» si fermò in coda ad un semaforo rosso decidendo di stare a quel gioco, lui sapeva giocare molto bene «ma essendo anche una persona decisamente buona ti darò la possibilità, più unica che rara e che concedo ad una cerchia molto limitata di persone, di conoscermi meglio» puntò lo sguardo negli occhi di lei sorridendo, erano intensi e penetranti come a volerle leggere l'anima «stasera a cena?»

Lei fu spiazzata dall'invito, non se lo aspettava e per un momento valutò l'idea di rimbalzarlo, ma una parte di lei era però molto incuriosita da Jean e comunque doveva ammettere che, tolto il suo atteggiamento pomposo, in quella mattina era stato di grande aiuto per lei. Affrontare quell'arrogante bastardo di Bernard non le sarebbe stato facile senza di lui.

«Perché dovrei accettare?»

«Perché ti incuriosisco più di quanto tu stessa possa mai immaginare» affermò sicuro.

Era odioso, ma doveva ammettere che in parte aveva ragione, Jean la incuriosiva molto e essenzialmente era anche un bellissimo ragazzo, uno di quelli che all'università una secchiona come lei poteva solo guardare da lontano «davvero credi di conoscere le donne?» si voltò sistemandosi sul sedile per guardarlo meglio mentre lui ripartiva appena scattato il verde «solo perché mi hai raccolto a pezzi in un momento di sconforto e mi hai ascoltata credi di conoscere tutto di me?» alzò un sopracciglio dubbiosa.

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