Seguendo i movimenti della sua carta di credito, lo arrestarono all'aeroporto di Orly mentre stava per imbarcarsi su un volo diretto negli Stati Uniti. Corelli disse che stava partendo per una vacanza e inizialmente cercò in tutti i modi di difendersi dalle accuse che Martinel gli formulò una volta arrivato alla gendarmeria. Erano seduti uno di fronte all'altro nella saletta degli interrogatori che aveva visto le confessioni di Bacol e di Baron. Corelli disse che non c'entrava niente con quella organizzazione e che mai avrebbe fatto del male ad Eliane, era una sua amica e lui le voleva bene. Ma l'ispettore non si lasciò intimorire, era sicuro di quello che diceva perché dopo i primi arresti il muro di omertà aveva iniziato a sgretolarsi e le confessioni di chi era coinvolto piano piano facevano venire fuori anche i nomi di tutti quelli chi erano immischiati in questo losco traffico. Tutti, compreso quello di Carlo Corelli accusato dal direttore sanitario Paul Ullan. Davanti a queste testimonianze che Martinel ebbe cura di leggere all'indagato in modo da fargli capire bene ogni parola, Corelli si accasciò sulla sedia e non trovando altra via d'uscita, chiese di parlare con il suo avvocato.
«Non dirò più nulla se non in presenza del mio avvocato» sentenziò passandosi una mano sul volto, ora molto meno sicuro e tranquillo di come invece era sempre stato.
***
La via era una piccola stradina vicino al centro, in una di quelle zone che lui conosceva molto bene. Jean entrò nel portone e salì le scale. Ricordava perfettamente le volte che aveva percorso quella strada e salito quei gradini. Si fermò sul pianerottolo davanti a una porta blindata chiusa e dopo un sospiro suonò il campanello. Una sorpresa e sorridente Camille aprì la porta presentandosi sull'uscio.
«Jean che sorpresa»
Lui non rispose. Il viso serio traspariva un leggero nervosismo
Lei percepì subito lo stato d'animo dell'uomo «che succede? Eliane sta bene?»
«Si sta bene nonostante qualcuno abbia tentato di farla fuori»
«Come farla fuori?» Camille sembrava stupita
Lui entrò in casa chiudendo la porta «non è una visita di cortesia Camille» disse guardando i suoi occhi, gli stessi occhi ai quali aveva creduto per troppe volte.
«Non capisco cosa vuoi dire»
«Corelli è stato arrestato all'aeroporto mentre si dava alla fuga» Jean sospirò «Ullan ha già confessato così come Baron e altri che probabilmente già conosci»
Lei finse stupore «davvero Jean non capisco cosa dici»
«Da quanto tempo sei implicata in questa storia?»
«Jean io non so niente ti giuro, io ti ho aiutato, ti ho passato documenti riservati anche a costo di perdere il posto di lavoro»
«Tu mi passavi solo quello che ti diceva Corelli» affermò lui «nascondendo tutto ciò che poteva coinvolgerlo, come il documento di trasferimento del clochard. Pensavate in questo modo di riuscire a farla franca»
Lei questa volta non rispose, ma il viso mostrava una tensione crescente
«Eliminati i documenti che potevano collegare Corelli a questo sporco gioco avevate solo un'unica cosa da fare e io mio malgrado vi ho aiutato involontariamente. Dovevate eliminare Eliane, l'unica che, sapendo del trasferimento, poteva in qualche modo associarlo alla clinica e al clochard» era decisamente nervoso e carico di rabbia «e io ferendola l'ho portata da voi» sentiva dentro una forte sensazione di disgusto «perché Camille? Perché? Eliane era tua amica»
In quel momento per la prima volta sul suo viso comparve una smorfia di dispiacere «come lo hai capito?» sussurrò
«I turni»
Lei lo guardò non capendo
«Lavori in un ospedale grande, dove le turnazioni sono molteplici eppure tu eri sempre in turno con Corelli. Sono andato a cercare i tabulati di qualche settimana prima e tu facevi in modo di cambiare sempre il turno che ti veniva assegnato per stare con lui»
«Questo non è un reato»
«No ma spiega molte cose, compreso le timbrature false di Corelli la sera dell'incendio alla clinica. Sei stata tu a coprirlo mentre lui cercava di dare fuoco all'archivio con i documenti»
Lei abbassò lo sguardo
«Davvero non capisco Camille, sei una donna bella, intelligente e colta. Perché tutto questo? Perché?»
«Per Carlo» rispose senza alzare la testa
«Per lui hai cercato di mandare in coma la tua amica? Per uno che stava scappando lasciandoti qua?»
«Che tu ci creda o meno sono entrata nella stanza di Eliane per cercare di sostituire la flebo» rialzò gli occhi per guardarlo «sapevo quello che aveva fatto Carlo poco prima e quando sono entrata nella stanza e ho visto che lei dormiva, stavo chiudendo il rubinetto, ma in quel momento Eliane ha aperto gli occhi e io mi sono fermata, non sono più riuscita a continuare avrei dovuto spiegarle troppe cose e ho lasciato che quel liquido continuasse a entrare nel suo braccio»
Lui scosse la testa «mi fidavo di te, Eliane si fidava di te» Jean si girò verso la porta d'ingresso «andiamo c'è giù una pattuglia che ti aspetta»
Solo in quel momento lei sembrò davvero contrita «mi dispiace» sussurrò con gli occhi colmi di lacrime
«Non è me che devi convincere, ma se ci riesci il giudice. Con me hai chiuso» prendendola per il braccio e trascinandola fuori «andiamo» ordinò perentorio con una fortissima sensazione di rabbia. Uscirono chiudendo la porta di casa dietro di loro.
Tutto era iniziato cercando un Killer psicopatico che uccideva dei poveri senza tetto credendo di essere la mano di Dio scesa in terra. Invece partendo da lì scoperchiarono un giro di traffici di organi umani che arricchiva alcuni alti esponenti della cosiddetta società civile. Il killer dei clochard aveva ucciso due uomini prima di essere ucciso a sua volta, i senzatetto usati come supermercato di organi erano stati invece più di venti, e di alcuni di loro ancora non si conosceva il nome. Con l'arresto di Camille, il caso dei clochard fu definitivamente chiuso. Avevano catturato tutti i componenti di quella disgustosa organizzazione. Il caso dei clochard scomparsi fu archiviato tra i titoli della stampa che elogiavano il lavoro svolto dalla polizia Parigina e soprattutto dalla squadra investigativa dell'ispettore Mathys Martinel.
© Dan Ruben

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IL CLOCHARD
Misterio / SuspensoParigi, una serie di morti misteriose si susseguono per le vie della città. Perché uccidere dei poveri emarginati? Delle persone che la società preferisce non vedere? Chi c'è dietro questi delitti?