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Per tutta la lezione sento Charlie e l'arrogante parlare di non mi interessa che cosa e quell'idiota di Charlie gli da pure corda mentre io sono mestamente seduta affianco a Cameron: amico di Shawn, ma grazie a Dio sa che non deve osare rivolgermi la parola.

Ma dico io, non poteva sedersi qui.

Come al solito la lezione finisce cinque minuti prima del suono della campanella per qualche oscuro motivo che solo la Miller sa e lei se ne esce dalla classe augurandoci una buona giornata, che per la cronaca, sarà buona solo per lei.

Finalmente mi giro verso la mia amica che ancora stava parlando con Mr. Fighetto e attiro la sua attenzione mettendo il gomito sul suo banco per poi appoggiarci il mento e fingere un grande sorriso.

A quel punto il mio vicino di banco per oggi si alza dalla sedia e incita Shawn a seguirlo fuori dalla classe, cosa che il canadese fa salutando Charlie e sorridendo anche.

Patetico.

Guardo quella cretina parecchio corrucciata.

"Che c'è?" Chiede lei.

"Come che c'è?! Si è seduto al MIO posto e avete chiacchierato bellamente come veri amici per tutta l'ora e hai il coraggio di venirmi a chiedere che c'è?!"

La prenderei a pugni in questo istante.

Intanto mettiamo via le cose e usciamo dall'aula

"Ci ho fatto amicizia, che c'è di male?"

L' ammazzo.

"Stasera andiamo a casa sua, alla sua festa e mi stava raccontando un po' come sarà e si prospetta una bella festa. Tu sei ancora sicura di non voler venire?" Mi chiede lei.

Nel mentre arriviamo al mio armadietto dove troviamo già le altre ad aspettarci.

"A questo punto sono ancora più sicura, e non la credevo una cosa possibile."

Credevo di aver solo pensato l'ultima frase, ma la faccia di Charlie mi conferma, invece, che io l'abbia detta a voce alta.

Butto le mie cose nell'armadietto ripensando ancora al tradimento di qualche minuto fa della mia amica e mi accorgo di avere fatto un sacco di rumore solo dopo che Astrid mi mette una mano sulla spalla.

"C'è qualcosa che non va?" Mi chiede lei.

Non tengo mai il muso, per nessuna ragione al mondo sprecherei una giornata rovinandomela contorcendomi il fegato.
Scuoto la testa buttandomi involontariamente alcune ciocche di capelli in faccia e alleggerisco il peso del nervoso con un sorriso.

"Abbiamo tedesco, questa è l'unica cosa che non va"

So di non averla convinta al cento per cento, ma lei sa quando è il momento di fare domande e quando non lo è, ed è per questo che è un'amica fantastica.

A dire la verità non so neanche io perché me la sono presa così tanto per così poco, anzi per nulla.

Cerco di auto-convincermi che sono una cretina e che ho fatto una mezza scenata da immatura per un futile motivo, ma per una qualche ragione a me sconosciuta un piccolo nodino sullo stomaco mi è rimasto e decido di ignorarlo.
Passerà.

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