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Adesso ho capito il sollievo dei protagonisti quando nei film dicono "salvati dalla campanella".

Un secondo di più vicino a quel tipo e avrei sfasato.

Durante tutta la lezione continuava a tirare il libro verso di sè, così che io non potessi sottolineare dritto e ordinato con la matita come piace a me, per non parlare degli ignoranti disegnini che si é divertito a fare sul bordo delle pagine.

Mi sarebbe piaciuto tanto dirgli qualcosa, se solo quella stronza della Timber non mi cacciasse dalla preside anche quando respiro.

Esco dalla classe il prima possibile senza incrociare lo sguardo del canadese che, oltre a fare il cretino non mi ha degnato di una parola, solo sorrisetti del cazzo, mentre cancellavo i suoi disegnini del cazzo.

Aspetto Amy, osservandola mettere i libri con estrema lentezza nella borsa, appoggiata allo stipite della porta con una spalla e lo zaino arancione sull'altra, mentre batto la punta del piede nervosamente per terra.

Esce per ultima, e insieme ci incamminiamo verso il suo, poi il mio armadietto dove Andrea e Charlotte e Astrid ci stanno già aspettando.

"Ciao ciao ciao" saluto io ottenendo un sorriso da parte loro.

"Di che parlavate?" chiede Amy

"Del test di matematica per il quale non ho studiato"
Charlotte è la tipica secchia che dopo essersi lamentata per ore di non aver studiato prende il massimo dei voti.

"Sisi come al solito insomma".
Noi la guardiamo male ed è Andrea a rispondere in nome di tutte.

"Dai siamo già in ritardo andiamo!"
Dice Astrid, per poi prende me e Andrea sotto braccio e trascinarci in palestra mentre Amy va a chimica e Charlie verso la sua ennesima A in matematica.

Odio ginnastica.

La tuta ce la da la scuola, ed è composta per i ragazzi da pantaloncini neri da basket e maglietta giallo piscia, mentre per noi ragazze pantaloncini smutandati neri e maglietta verde chiaro abbastanza larga.

Dopo esserci cambiate usciamo dallo spogliatoio non senza prima aver fatto una foto allo specchio e averla postata nelle storie di instagram #FINTESPORTIVE.

Cominciamo a correre in senso orario facendo il giro della palestra, faccio mezzo giro poi guardo Andrea agonizzante e decidiamo di fermarci e iniziare a camminare molto lentamente.

"Odio ginnastica." Affermo con poco fiato.

"Tu odi tutto quello che non sia mangiare e dormire"
Dice la mia amica, anche lei con il fiatone.

"Vero"
Le dico, facendo l'occhiolino, poi ridiamo rumorosamente, come nostro solito fare.

Parliamo di quanta roba abbia comprato Amy ieri e del nuovo insegnante di arte, che pare sia molto bello, mentre gli altri finiscono i giri correndo, poi la Grant ci spiega che dobbiamo fare due squadre e fare una partita di pallavolo mentre lei fa non so cosa.

Tradotto: come al solito non ho voglia di fare lezione arrangiatevi ma fate qualcosa della materia mentre io mi faccio beatamente cavoli miei.

É una strana donna di mezza età, con i capelli grigi sempre legati in una coda bassa, il naso esageratamente lungo, le rughe dove non sapevo potessero venire e si mette sempre una tuta in ciniglia rossa, non so se ne abbia una quantità indefinita, o se semplicemente non si lava.
Io e le altre optiamo più per la seconda.

Fatte le squadre Astrid e io siamo da una parte mentre Andrea é dall'altra.

Parto io in battuta e quando la palla va nel campo degli avversari facendo punto sorrido e batto il cinque alla mia amica, poi sentiamo la Grant gridare.

"FINALMENTE NOVELLINO, NON SO COME FUNZIONANO LE COSE IN CANADA MA QUI SI FA COME DICO IO E IO DICO CHE SI DEVE ARRIVARE IN ORARIO ALLE MIE LEZIONI SE NON ADDIRITTURA IN ANTICIPO".

Intanto Shawn-arrogante-Mendes, già in abiti sportivi, si aggiunge nella mia squadra con nocalance come se l'insegnante non l'avesse appena strigliato per bene.

Lo sto ancora guardando sconcertata quando mi arriva in faccia la palla che poco prima avevo lanciato dall'altra parte del campo.

I miei compagni ridono mentre io mi tocco il naso con una mano e l'altra l'appoggio sul pavimento e mi sostengo la schiena, visto che sono finita con il culo per terra.

Astrid si avvicina per chiedermi se avessi qualcosa di rotto ma sta ridendo sotto i baffi anche lei, quindi scappa una risatina anche a me e con il suo aiuto mi alzo da terra senza smettere si storcere il naso.

Guardo incazzata dall'altra parte del campo pronta a saltare addosso a chiunque sia stato e vedo quella Zoccola di Melanie Bennet guardarmi con aria di sfida.

"Oh scusa, ti ho fatto male?"
Mentre ride con la sua amica/cane addestrato.
Li per li ci penso a correre verso di lei per poi riempirla di botte, ma la parte più logica (e bastarda) di me, hanno la meglio alla fine.

"No, tranquilla so che non sai dosare la tua forza nelle braccia, con tutto quello che fai devono esserti cresciuti dei gran bei muscoli".
Le dico, facendo su e giù con il braccio e il pugno chiuso.

Sorrido anche io sfidandola con lo sguardo, mentre Astrid si gira verso di me con la bocca spalancata e l'aria divertita mentre Andrea fa lo stesso.

Si alza un "oooh.." generale molto teatrale che non mi fa smettere neanche per un secondo di sentirmi meravigliosamente fiera di me.

La Zoccola aggrotta le sopracciglia e mi fulmina con lo sguardo, ma poco mi importa, le ho appena detto con eleganza che è una Troia davanti a tutta la classe.
All'inizio ci prova a rispondere, ma ormai l'ho spenta e tutto ciò che riesce a dire sono poche parole balbettate, poi se ne va, amica/cane al seguito.

Incrocio involontariamente lo sguardo del canadese che ha una faccia che parla da sola e mi sta dicendo "però!".

Sorrido a mia volta, ma solo alzando la parte sinistra della bocca proprio come fa lui e sono pronta per fare la seconda battuta.

Seven Days ||COMPLETE||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora