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*SABATO*

PAPARAPARAPARAPARAPARAAA

"Fanculo"

Tutto come sempre.

Mi alzo dal letto con la mia caratteristica voglia di vivere, apro l'armadio e prendo un paio di jeans, una felpa gialla dell'adidas, le calze fucsia e vado in bagno.

Dopo essermi lavata e vestita metto gli occhiali e scendo a fare colazione.
Madre sta bevendo il suo solito caffè.

"Oggi torno alle 5 e Leo é a casa sua, perciò sei sola a pranzo. Ti cucini qualcosa o stai fuori a mangiare?"

So per certo che, anche se non vado alla festa, le mie amiche mi inviteranno con loro al centro commerciale dopo scuola e poi si troversnno tutte a casa di una per la messa in tiro.

Mi verso nella mia tazza bianca con disegnati i biscotti del mulino bianco un po' di latte e ci aggiungo del caffè per poi scaldarlo nel microonde impostando 45 secondi.

"Credo di stare fuori con le altre" Dico io mentre tiro fuori la mia colazione cercando di non fare disastri appoggiandola poi sulla mia tovaglietta di Pisolo azzurra.

Metto una zolletta di zucchero e giro con il cucchiaino mentre Madre fa due gallette con la marmellata di mirtilli: una per me e una per lei.

Mi appoggio con il gomito sul tavolo e poso la testa sulla mano e ancora un po' assonnata chiudo un secondo gli occhi, il tempo per quel coglione di mio fratello di arrivare in cucina e toccarmi i fianchi da dietro spaventandomi.

"Sei un grandissimo idiota" Dico io con la mano destra sul cuore.

Lui ride e si siede al suo posto accanto a me mentre Madre gli mette davanti una tazza gialla di caffelatte e i suoi biscotti preferiti.

"Cosa ci fai ancora in questa casa tu, non eri tornato al tuo appartamento?" Chiedo io già naturalmente irritata di prima mattina, figurarsi dopo la cretinata di Leo.

"Mi mancavate" dice lui con la bocca piena di biscotto.

Sbuffo e mi giro dall'altra parte.

"Okay non fare miss irritata, sono rimasto chiuso fuori casa mia ieri sera perché prima di uscire non ho preso le mie chiavi ma quelle di questa casa" torno a guardarlo e gli scoppio a ridere in faccia dandogli dello sfigato tra le risate beccandomi solo occhiatacce e un leggero buffetto dietro la testa da parte sua.

Finiamo la colazione e lo sfrutto per il passaggio fino a scuola, per la quale sono, ovviamente, in ritardo.

Alla prima ora ho diritto e l'insegnante non é una a cui sto molto simpatica (come quasi a tutti).

Appena entro la vedo già seduta alla cattedra con il libro aperto che mi guarda con uno sguardo che Jack lo squartatore levati proprio.
Brutto segno.

Guardo verso la classe e noto che il mio solito posto (l'ultimo banco al centro vicino a Charlie) è occupato dal canadese.
Charlie alza le spalle con fare innocente e io la guardo male, mi avvicino al banco davanti al suo, ci butto su tutte le mie cose con estrema delicatezza e mi scuso con la Miller per il ritardo maledicendo Mr fighetto nella mente.

Seven Days ||COMPLETE||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora