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Pobabilmente l'ho guardato con una faccia fin troppo sorpresa che lo ha spinto ad arrossire leggermente, come quando in macchina è partito il cd di Ed.

"Harry Potter?"
Gli chiedo con gli occhi spalancati e la bocca aperta.

Lui mi guarda, il leggero imbarazzo che prima aveva fatto colorare le sue guance si è ingrandito un pochino.
Sposta subito lo sguardo, osservando un punto impreciso alla sua sinistra.

Forse sta pensando che a me non piaccia Harry Potter, non esiste cosa più sbagliata.
Sorrido e scelgo di rinunciare alle parole, prendendolo per mano per trascinarlo in camera mia.

All'inizio è stata dura spostarlo, poi mi ha seguito su per le scale senza parlare, né guardarmi.

Una volta arrivati in mansarda lo guido fino alla parte della camera nella quale tengo i libri e nota subito la mensola con le cose di hogwarts.

Io mi fermo un paio di passi indietro mentre lui sfiora con la mano destra i libri, i DVD, la bacchetta di sambuco, il pupazzetto di Edvige, un paio di occhiali rotondi e la sciarpa nera e verde.

"Serpeverde!?"
Mi chiede girandosi verso di me, sconvolto.

"Di pure quello che ti pare, Mendes, non cambierò opinione sulla mia casa."
Gli rispondo, imitando i modi di fare e la voce del mio amatissimo Draco.

Lui prende gli occhiali rotondi, mettendoseli, e mi guarda con aria di sfida.
"Quale film vuoi vedere, serpeverde?"

Mi fa ridere con gli occhiali mentre mi parla con un fare solenne che non gli si addice per niente.

"I doni della morte, Mendes."
Rispondo.

"I DONI DELLA MORTE SIA!"
Si gira verso la mensola e prende il DVD, iniziando quasi a correre per le scale raggiungendo il piano di sotto.

"Non correre sulle scale, Mendes!
Mio padre lo verrà a sapere!"
Rido e scendo le scale anche io, seguendolo.

Quando torno in salotto lui ha già messo il Dvd nel lettore e lo sta facendo partire.

"Siediti pure, ho già sistemato tutto io"
Mi dice indicando il mio divano con il telecomando.
Mi metto a ridere e faccio come mi ha detto, cominciando ad aprire le pizze.

Appena ha finito di armeggiare con il lettore DVD e i vari cavi prende posto vicino a me, con ancora gli occhiali addosso.

Prende un pezzo di pizza e comincia a mangiarlo, mentre io lo guardo.
Devo smetterla subito.
Scuoto la testa velocemente e mi riprendo, spostando lo sguardo verso la TV mentre prendo una fetta di pizza margherita.

Mi appoggio allo schienale del divano e così fa anche lui, mettendo il suo braccio sinistro sulle mie spalle e la fetta mezza mangiata nell'altra mano.

"Shawn?"
Lo richiamo guardandolo da sotto il suo braccio.

"Mh?"
Mi dice, abbassando lo sguardo verso di me.

"L'hai azzeccata, la pizza"
Gli dico sorridendo.
In realtà non era questo quello che volevo dire.

Lui mi sorride semplicemente e torna a guardare verso la TV, stringndomi più a lui, cosa che mi provoca un sorriso gigante che cerco di nascondere, non riuscendo.

Durante il film commentiamo tutte le scene, anche in anticipo e le pizze finiscono poco dopo i primi dieci minuti.

Una volta finito sono quasi le undici e sono stanca morta desiderando il mio letto, ma allo stesso tempo non voglio che lui se ne vada.

Spengo la TV con il telecomando e mi alzo dalla mia comoda posizione sul divano.
Durante il film ci siamo avvicinati parecchio, fino a trovarci con la mia testa sulla sua spalla sinistra e il suo braccio dietro il mio collo e appoggiato sul mio fianco, e le mie gambe appoggiate sopra le sue, non essendo lunghe abbastanza da raggiungere il tavolino.

Quando prendo in mano i cartoni di pizza sento un verso contrariato e uno sbadiglio da parte di Shawn.

"Non puoi farmi vedere solo la parte uno"
Dice strofinandosi entrambi gli occhi con le mani a pugno.

"Beh mi spiace, ma domani c'è scuola e entrambi stiamo morendo di sonno, facciamo un'altra sera"
Dico per poi sbadigliare anche io, essendo stata contagiata da lui.

Prendo anche i due bicchieri, impilandoli e le lattine di coca cola, appoggiandole in equilibrio sui cartoni nella speranza di non fare disastri.

Lui sorride alla mia affermazione e si alza dal divano, recuperando i bicchieri e le lattine che poco prima avevo preso io, precedendomi in cucina.

Posa entrambi nel lavello, mentre io metto i cartoni in verticale nell'armadietto dei rifiuti.

Lui si appoggia al bancone con la schiena e mi guarda impegnata a incastrare quei maledetti cosi nell'armadietto di modo che non cadano, mentre se la ride.

Alla fine rinuncio, mettendoli come capita e mi rendo consapevole del fatto che riceverò una sgridata dal primo che aprirà l scomparto.

"Ti ho fatto ridere?"
Gli chiedo mettendomi le mani sui fianchi e avvicinandomi a lui.

"Parecchio"
Dice, con gli occhi chiusi e tenendosi una mano sulla pancia dal tanto ridere.
Sono a una spanna dalla sua faccia quando li riapre.

Smette di ridere, ma mantiene il sorriso che da divertito si trasforma in qualcos'altro.
Sposta la mano dalla sua pancia al mio fianco, così anche l'altra e mi alza, girando verso il bancone e appoggiandoci me seduta sopra, a gambe aperte con lui nel mezzo.

"La seconda parte la guardiamo da me"
Sussurra a pochi millimetri dalle mie labbra.
Tiene ancora le mani sui miei fianchi e io metto le mie sulle sue spalle.

"E chi ti ha detto che io voglio vedere la seconda parte con te?"
Gli dico io sfidandolo.

"Proprio tu, piccoletta"
Sposta il suo sguardo dai miei occhi alle labbra, per poi baciarmi.

È la prima volta che mi bacia così, c'è qualcosa di più in questo che in tutti quelli che m ha dato fin'ora e questo qualcosa mi piace.
Sorrido senza interrompere il contatto, ma lui lo fa poco dopo.

"Domani mattina ti passo a prendere io per andare a scuola visto che non abbiamo neanche una lezione insieme"
Mi dice allontanandosi di poco.
Poi il suo sguardo si fa serio e si sposta più lontano.

"Non hai lezioni insieme a Cornwell domani, vero?"
Sembra più una supplica più che una domanda.

Ci penso su un secondo e ho quasi paura a dirgli che avrò spagnolo assieme a lui.
Devo aver fatto una faccia abbastanza decifrabile perché lo vedo abbassare la testa e sbuffare, allontanandosi definitivamente.

Chiudo gli occhi per un secondo, pensando a cosa dire per alleggerire la notizia.

"Solo un'ora, spagnolo, ma sono con Andrea. Mi siederó con lei dall'altra parte della classe"
Mentre parlo avvicino le ginocchia al petto per poi circondarmi le gambe con le braccia.

Lui smette di camminare avanti e indietro per la cucina e si riavvicina a me, spostando le gambe e mettendosi nella stessa posizione di prima.

"Non puoi saltare?"
Mi chiede guardandomi negli occhi, i suoi sono più scuri del solito.

"No, non salteró la lezione per colpa sua. Non si avvicinerà nemmeno, e se lo farà me la so cavare benissimo da sola."
Gli dico mettendo le mie piccole mani sulle sue guance calde.

Lui sbuffa, sconfitto.
"Okay.. però se anche solo ti parla, non mi interessa se è per scusarsi, anche se dubito che lo farà. Comunque tu me lo dici."

"Promesso"
Gli dico alzando la mano destra e mostrando il mignolo.
Lui ride, poi mi bacia di nuovo attirandomi completamente a se, facendo combaciare i nostri corpi.

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