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Fortunatamente non ci mettiamo molto a fare la spesa, anche perché abbiamo deciso cosa cucinare da giorni ormai, e siamo tornate subito a casa, aveva anche smesso un po' di nevicare, perciò non c'è stato tutto quel traffico dell'andata.

Mettiamo via tutta la spesa, ed è un miracolo che tutta quella roba sia entrata in frigo, poi lei prepara un pentolino per farsi del tè, mentre per me una tazza si latte e nesquik e io ne approfitto per andare a farmi una doccia prima di uscire.
Quando esco mi vesto e, invece dei leggins, mi metto dei pantaloni neri a vita alta felpati perché fuori fa troppo freddo.

Scendo in cucina con i capelli bagnati, prendo la mia tazza di latte caldo e i due muffin al cioccolato che ci siamo prese da Patrick's e raggiungo mia madre in salotto, dove lei sta scegliendo che film guardare.
Le passo il suo muffin e mi siedo sulla poltrona davanti alla stufa di spalle, così da potermi asciugare i capelli.
"Cosa dici: Avengers oppure quest'altro qui?" Mi chiede indicando il televisore con il telecomando.
"Ma che domande mi fai?"
Le chiedo retorica.
"Hai ragione" dice, per poi lasciare sul canale degli Avengers e apoggiare il telecomando.

Alle sei meno dieci mi alzo dalla comoda poltrona e finisco di prepararmi: lavo i denti, mascara, calzettoni della nonna, Dr. Martens e sono pronta.
Prendo lo zaino nero e ci metto dentro quello che mi serve e il regalo di Shawn, prendo le chiavi e inizio a imbacuccarmi come se dovessi andare a prelevare un campione di ghiaccio del polo sud, e alle sei in punto suona il campanello.

Saluto mia madre e percorro il vialetto fino alla strada, che non devo attraversare, perché Shawn si è fermato proprio davanti al cancelletto, così salgo velocemente in macchina.
"Buonasera bellissima"
Mi saluta, sporgendosi verso di me.
"Ciao Prezzemolo!"
Rispondo ridendo, ricevendo in cambio un alzata di occhi, ma anche un sorriso, tutto ciò prima di un bel bacio.
"Dove andiamo?"
Gli chiedo impaziente, non vedo l'ora di scoprire che cos'è questa sorpresa. Non frsintendetemi, amo le sorprese, ma di solito riesco a immaginare cosa possa essere e stavolta non ci sono proprio riuscita.
"Puoi anche metterti a chiedermelo per tutta la durata del viaggio cara, sono muto come un pesce."
Mi risponde lui, mettendo in moto in direzione del centro di Londra.
Ripeto la sua ultima frase cercando di imitare la sua voce, ma fallendo miseramente, cosa che però lo fa ridere e, di conseguenza, rido anche io.

Lasciamo la macchina e, una volta usciti dal parcheggio, camminiamo per un po' mano nella mano sotto le lucine di Natale come una vera coppietta vomitosamente romantica, una roba che io MAI avrei pensato di diventare, eppure eccomi qui, eccoci qui.
Camminiamo fino ad Hyde Park e mi trovo giusto davanti alla pista di pattinaggio.
"Scherzi?" Gli chiedo, vedendolo ridere come un idiota.
"Per niente" mi risponde lui quasi serio.
"Io non ci salgo su quegli aggeggi della morte Mendes" dichiaro incrociando le braccia al petto.
"Oh si che lo farai" dice tranquillo, come se sapesse già come andrà a finire.
"No." Ribadisco convinta, ma sembra non toccarlo nemmeno quello che dico.

Alla fine, non so ancora bene come, ho dei pattini blu ai piedi e Shawn inginocchiato davanti a me che me li allaccia.
"Dimmelo se stai cercando di farmi fuori perché non mi sopporti più. Abbi almeno la cortezza di dirmi la verità."
Gli dico una volta che si è alzato.
"Andiamo, non è così difficile come pensi tu" sorride e mi prende per mano fino all'entrata della pista.
Lui mette i piedi sul ghiaccio e mi tiene aperta la porticina con una mano, mentre l'altra la tende verso di me.
"Posso vederti giocare a fare Carolina Kostner da qui fuori sai. Magari trovo qualche vecchiettino con cui-"
Non faccio in tempo a finire la frase che Shawn mi tira per un braccio facendomi entrare definitivamente e chiudendo la porticina dietro di me.
Mi attacco al suo braccio come un polipo, ma continuo comunque a scivolare con i pattini contro la mia volontà.
"Stasera muoio" sussurro, mentre quel cretino se la ride da fin troppo tempo.
"Dai ti insegno" dice fra le risate.

Appena mi stacca dal suo braccio cado per terra a gambe all'aria, nonostante i suoi tentativi di tenermi in equilibrio e le sue mani strette nelle mie.
Menomale che alla fine ho messo i pantaloni.
Soffoca una risata mentre mi tira su da dietro di me, mettendo le sue braccia attorno alla mia vita.
Sento ghiaccio dove ghiaccio non dovrebbe esserci e rabbrividisco, poi metto le mie mani sopra le sue.
"Va bene allora, io ti tengo, tu apri le braccia per restare in equilibrio e tieni le gambe dritte" mi dice all'orecchio da sotto il mio cappello grigio.
Annuisco e allargo le braccia, ritrovandoci in una posizione alla Jack Dawson e Rose di Titanic, e a un certo punto della vita mi sto muovendo piano piano in avanti.
Dopo un paio di volte in cui ho rischiato di nuovo la vita, riesco a stare in equilibrio, e allora decide di passare al prossimo step.
"Okay ora muovi i piedi come se dovessi camminare"
"Eh, la fai facile te, Jack Frost" gli rispondo facendolo ridere e quasi cado, ma mi prende subito.
"Dai scema, non farmi ridere che poi cadi!"

Alla fine di quest'avventura, riesco a uscirne (quasi) illesa e, verso le otto, decidiamo di andarcene.
"Dai, un pochino ti sei divertita" mi dice mentre torniamo alla macchina.
"Okay lo ammetto. Non è stato poi così male" rispondo sorridendo.
"Perfetto, perché ci torniamo finché non sarai capace almeno di stare un equilibrio da sola"
Afferma prima di tirarmi verso di sé e circondarmi le spalle con il braccio, cercando la mia mano subito dopo.
Spalanco gli occhi e sbuffo contrariata.
"C'è qualche altra cosa che non sai fare, ma che il grande Shawn ti insegnerà?"
Mi chiede guardandomi dall'alto dei suoi quasi due metri di altezza.
"Non so nuotare" Gli dico, e lui sembra scioccato.
"Non sai nuotare?!" Esclama a voce abbastanza alta da far girare un paio di passanti verso di noi.
"Devo assolutamente insegnarti a nuotare, non puoi non saperlo fare, è pericoloso!"
Dice facendosi prendere per un attimo dall'ansia.
"Pericoloso di cosa? L'Inghilterra non è esattamente il posto in cui vieni a farci le vacanze in spiaggia, e in piscina non ci vado" Gli dico tranquillamente, e intanto siamo arrivati alla macchina.
"Non importa, imparerai. Te lo insegno io" Dice salendo al posto del guidatore e lasciandomi con un sorriso incontrollabile sulla faccia.

Seven Days ||COMPLETE||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora