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Dopo tedesco e due ore di economia la giornata di scuola finalmente finisce e, come avevo immaginato, le altre mi hanno già trascinato verso il centro con un unico obbiettivo comune: trovare qualcosa per stasera.

Charlie alla fine ha optato per il vestito rosso che le sta tanto bene, ma le serve un cappotto nero da metterci sopra, Astrid deve comprare delle calze nere pesanti da mettere con i vestiti che ha scelto: una gonna nera a balze e una maglietta a maniche lunghe bordeaux scollata.

Amy non sa ancora cosa si metterà, é in cerca al cinquanta per cento di un'ispirazione e al cinquanta per cento di un miracolo di natale prematuro.

Andrea invece ha comprato da poco una tuta nera con i pantaloni lunghi, senza spalline e con il pezzo sulla pancia fatto in pizzo che non ha ancora messo: le mancano le scarpe.

Dopo aver mangiato la pizza cominciamo a girare per negozi.

Odio fare shopping.
I camerini puzzano di sudore, le commesse ti stanno con il fiato sul collo ed è sempre un parto trovare qualcosa che ti piaccia e un parto pluri gemellare trovare poi la taglia giusta.

Le mie amiche riescono comunque a tenermi buona promettendomi la merenda finito il tutto, generosamente offerta, chiaramente, dato lo sforzo.

Trovano tutte ciò che gli serve, persino Amy alla fine ha avuto il suo miracolo scovando un abitino corto a maniche lunghe e con il collo alto blu scuro che le sta benissimo.

Come promesso mi portano al bar dove decido che per oggi mi basterà fare merenda con una tazza grande di cioccolata alla menta piperita e una fetta di torta alle mele con la panna, mentre le mie amiche prendono un banale caffè.

Torniamo al parcheggio della scuola dove hanno tutte lasciato la macchina prevedendo correttamente che in centro non avremmo trovato parcheggio neanche creandone uno.

Salgo in macchina con Andrea che passa davanti a casa mia per andare alla sua, meta di tutte le altre che hanno deciso di prepararsi insieme a casa di lei.

"Sei sicura di non voler venire?" Mi chiede per l'ottocentesima volta.

"Sicurissima amica, voglio fare la doccia e mettermi sul divano a guardare Riverdale con un pacchetto di m&m's fino a quando non mi verrà sonno e mi addormenteró beatamente sognando Jughead che mi ammette nelle vipere". Dico io sognante.

Andrea ride, si ferma davanti a casa mia e mi saluta con la mano da dentro la macchina.

"Saluta Archie da parte mia"

"Senz'altro".
Le sorrido, poi mi giro ed entro in casa.

Seven Days ||COMPLETE||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora