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Non so quanto tempo impiegammo a raggiungere casa sua, ma sicuramente meno del dovuto dato la velocità a cui stava guidando Shawn.

Appena ferma la macchina capisco di essere arrivata finalmente alla meta e scendo dall'auto vado verso la porta ed entro.

Me ne frego della macchina che ha inchiodato mentre attraversavo la strada, di Shawn che grida dalla macchina e della gente che ancora non se n'è andata da quella stupida festa.

Chiedo ad un ragazzo che tra tutti, mi sembrava il più in sé, della ragazza che si era sentita male e mi porta al piano di sopra.

"Terza porta sulla destra, é la stanza di Shawn"

Lo mollo sul parlare, non mi interessa cos'altro ha da dire, apro la porta e la richiudo dietro di me sbattendola.

Almeno ha avuto la cortezza di portarla lontano dalla gente.

"Astrid dove sei?"

Sento un rumore nel bagno e la trovo sdraiata davanti al gabinetto.

Panico.

Faccio mente locale, so di aver iniziato a piangere.
Mi asciugo la faccia con la manica della felpa e tiro su con il naso un paio di volte.

Non è il momento del panico.
Faccio un bel respiro.

La prima cosa che mi viene in mente di fare è avvisare sua madre.
Non posso certo dirle che sua figlia super ubriaca si è sentita male, così le mando un messaggio dal telefono di Astrid dicendole che stasera dormirá a casa mia.

La prendo di peso e la porto sul letto.
Cerco di svegliarla buttandole in faccia qualche goccia d'acqua da una bottiglia che ho trovato sul comodino ma non si riprende.

Un altro bel respiro.

La schiaffeggio leggermente, insultandola per tutta l'angoscia che mi sta facendo provare.

Svegliati brutta cretina.

Respiro.

La porta della camera si apre, entrano Shawn, Dallas e un altro ragazzo.

Io sono ancora per terra, lei ancora non si é svegliata.

"Il papà di Cameron sta arrivando a prenderlo, lui è un medico la faremo vedere" mi dice, calmo, Shawn.

Non voglio parlargli, a nessuno di loro.

Cerco di mantenere la calma, si è addormentata mentre vomitava, logico che non si svegli, é ubriaca.

Non so come succede, ma qualcuno dietro di me mi fa alzare e mi allontana dalla mia amica.

Il padre di Cameron è qui e si avvicina a lei, le poggia una mano in fronte e le apre le palpebre una per volta.

C'è un lungo attimo di silenzio prima di un sospiro proveniente dal signor Dallas.

"È quasi in coma etilico, ma quanto cavolo ha bevuto?"

Il mio cervello percepisce solo le parole "coma etilico".
Panico.

Il tipo affianco a me, che riconosco come Dylan, mi fa girare dall'altra parte togliendomi la visuale da qualunque cosa stessero facendo ad Astrid e mi porta in cucina a bere un bicchiere d'acqua.

Non so per quale assurdo motivo ma non oppongo nessun tipo si resistenza.

Torniamo di sopra io con un bicchiere d'acqua in mano, che ancora non ho bevuto, e lui con un braccio dietro la mia schiena e la mano appoggiata sul fianco sinistro e l'altro braccio sul mio che sta reggendo il bicchiere.

Non so cosa le abbiano fatto, ma pare si stia riprendendo.

Dylan continua a girarmi dalla parte opposta a dove si trova Astrid e ad abbracciarmi a caso innumerevoli volte.

"Lasciami in pace, non mi toccare."
Cerco di allontanarmi ma mi prende per il polso.

"Ti voglio solo aiutare"
Cerca di giustificarsi lui.

"NO!"
Forse grido.

Strappo via il braccio e mi allontano definitivamente tornando accanto ad Astrid, più o meno sveglia.

Dallas e suo padre vanno via, così come Dylan.

Shawn, che prima era in piedi accanto a me, li accompagna all'uscita, poi fa di nuovo capolino nella stanza.

"Se vuoi potete restare qui stanotte, i miei non ci sono e non mi sembra una grande idea metterla in macchina"
Propone lui.

"Si, ehm.. Forse hai ragione, ma mi dispiace disturbare"

"Tanto comunque avrei dovuto riaccompagnarti a casa io, non ti preoccupare."

Esce dalla stanza.

Aiuto Astrid a svestirsi e le do la mia felpa per dormire mentre io rimango in maglietta.

Le pulisco la faccia e la rimetto a letto coprendola, lei si addormenta subito.

So che non è educato ma esco dalla stanza e vado al piano di sotto per poi uscire fuori a prendere un po' d'aria.

Faccio un respiro profondo, il milionesimo di questa serata e butto fuori tutta l'aria facendo la nuvoletta di vapore.

Sto congelando qui fuori ma avevo bisogno di uscire.

Sento un rumore dietro di me e vedo Shawn con dei pantaloni della tuta e una maglietta.
É vestito esattamente uguale a me.

Ha una coperta in mano e me la porge.
La apro e me la metto sulle spalle, mi avvolgo completamente e ficco dentro anche il viso fino a sopra il naso, strofinandomici dentro, poi tiro fuori la faccia e lo guardo accennando un sorriso di ringraziamento.

Seven Days ||COMPLETE||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora