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Il resto del pomeriggio l'abbiamo passato fra esercizi di matematica e progettazioni di bilanci, e devo dire che in quella schifosa e difficile materia creata apposta per sciogliere cervelli (la matematica, per intenderci), é riuscito a darmi una grossa mano.

Sono quasi le otto quando prendo in mano il telefono, per la prima volta da quando abbiamo finito di mangiare.
Inutile elencare le innumerevoli chiamate di mia madre e mio fratello, e in occasione speciale, pure quelle di Federico.

"Dovrei tornare a casa, o la mia famiglia potrebbe decidere di chiamare la forestale"
Dico, rivolgendo lo sguardo a Shawn.
Abbiamo smesso di studiare tempo fa e ci siamo sdraiati sul suo letto a pancia in su a guardare il soffitto con la musica di mtv in sottofondo.

É bello parlare con lui, mi fa sentire come se lo conoscessi da sempre e trasmette un senso di fiducia pazzesco.
Mi metto seduta a gambe incrociate e sposto dietro l'orecchio i capelli che, per colpa del mio alzarmi repentino, si sono spostati davanti alla faccia, facendomi sembrare la bambina di The ring.
"Allora come è andato questo primo giorno?"
Mi chiede, facendo riferimento allo strano esperimento da lui proposto.

"Bene direi.
Non sei male come pensavo"
Gli rispondo sorridendo con aria di sfida.

Nei suoi occhi si accende una scintilla e piega le sue labbra in un sorrisino famoso dei suoi.
Non faccio in tempo a dire un'altra parola che Shawn scatta in avanti verso di me e facendomi ricadere rovinosamente di schiena sul materasso.
Entrambi rimbalziamo un paio di volte, poi lui mi mette le mani sui fianchi e inizia a farmi il solletico.
"SMETTILA SHAWN!"
Sto ridendo come se non ci fosse un domani e, dopo una prima lamentela, ho finito il fiato per farne ancora, e mi sono limitata a provare a liberarmi, scalciando.
Inutile dire che non ha funzionato.

Dopo poco si stanca anche lui e smette di torturarmi, ma non si sposta da sopra di me, ovviamente non ho tutto il suo peso addosso, o a quest'ora assomiglierei a una fetta di prosciutto.
Ancora seduto sulle mie cosce mi prende entrambe le mani e, mentre piega la schiena lentamente verso di me, ribalto completamente la situazione rotolando e finendo io sopra di lui, seduta dove dovrebbe esserci la sua pancia e invece ci trovo degli addominali da fare invidia alle tartarughe delle Galapagos.

Le nostre mani sono ancora intrecciate e nessuno dei due sembra avere intenzione di separarle.
"D'accordo John Cena, ti ho sottovalutato, lo ammetto"
Dice lui, senza aver mai smesso di sorridere.

"Quale onore, la guardavo la WWE da piccola e John Cena era decisamente il mio preferito."
Gli dico, mentre rivedo la piccola me provare le mosse sul mio sfigato fratello.
Mi distraggo solo per un attimo e Shawn, quando se ne accorge, stacca le sue mani dalle mie per alzare la schiena e mettersi quasi seduto.
Inevitabilmente il mio fondo schiena scivola un po' più in basso e, per non perdere l'equilibrio, metto le mani dietro al suo collo.

Shawn mi guarda con lo stesso sorriso che aveva questo pomeriggio mentre mi baciava sul tavolo della cucina, poggia le mani sui miei fianchi e fa scontrare le nostre labbra.
Nel bacio sorrido quando mi mette una mano dietro la schiena e cerca di avvicinare ancora di più il mio corpo al suo, per quanto possibile.

Ci stacchiamo dopo non so quanto tempo, e quando riapro gli occhi, mi trovo lo splendido sorriso di Shawn davanti al viso.
"Devo seriamente tornare a casa adesso, Prezzemolo, perché so che mia madre é a tanto così da stampare volantini con una mia foto in primo piano da attaccare in giro per Londra con sotto la scritta 'dispersa'"
Lui ride, e arriccia il naso nel farlo.

"Va bene, ora ti riaccompagno a casa desaparecida"
Mi dice.
Lo spingo con una mano e mi alzo dal letto, recuperando tutta la mia roba dalla sua scrivania.

"Non è necessario, le mie gambe funzionano alla perfezione, posso andare anche a piedi."
Chiudo lo zaino e apro la porta di camera sua per poi scendere le scale e camminare fino all'ingresso, dove sono le mie scarpe.

"Si, sbrigati a prepararti."
Mi dice lui, come se non avesse ascoltato nemmeno una parola di quello che ho detto.

"Ma hai sentito quello che ti ho detto?"
Gli chiedo, seriamente in dubbio che non abbia capito.

"Ho sentito, e ti ho ignorato.
Mettiti la giacca e almeno il cappello, che fuori fa freddo"
Mi guarda e sorride, poi si abbassa e mi lascia un bacio sulla guancia prima di prendere la mia mano e portarmi giù per le scale e dritta in garage.

Mi metto a ridere mentre scendo i gradini e per poco non gli cado addosso.
Una volta in macchina, mi allaccio la cintura e così fa anche lui, dopodiché partiamo, diretti verso casa mia mentre cantiamo Galway Girl.

Si ferma sul lato opposto della strada e spegne la macchina, poi si gira a guardarmi.
"Ci vediamo domani?"
Mi chiede.

"Certo!"
Gli rispondo sorridente.

"Ti vengo a prendere io okay?
7.45 sono in questo esatto punto che ti aspetto e, se non hai fatto in tempo, ti porto a fare colazione."
Mi dice e io annuisco, convintissima dal fatto che domani sarò in ritardo e che la colazione la dovrò fare più tardi con lui.

"Grazie per oggi.
Mi hai fatto passare una bella giornata e mi hai pure fatto fare i compiti"
Gli dico.

"Ti faccio da tutor tutte le volte che vuoi, bambina.
Grazie a te."
Detto questo, posa la sua mano destra dietro al mio collo e mi tira verso di lui per baciarlo.

"Ciao"
Soffia a un centimetro dal mio viso.

"Ciao"
Rispondo, ribaciandolo a stampo.

Scendo dalla macchina e guardo a destra e a sinistra prima di attraversare, dopodiché percorro il vialetto mentre frugo nella tasca dello zaino in cerca delle chiavi di casa e, quando le trovo, apro la porta e mi giro verso Shawn, ancora li fermo e con il finestrino abbassato, in attesa che io entri in casa.
Lo saluto con la mano e lui, dopo aver ricambiato, gira la chiave e parte, nell'esatto momento in cui io chiudo la porta con un sorriso stampato in faccia.

Seven Days ||COMPLETE||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora