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Una volta finito di fare l'ambita colazione torniamo al piano di sopra pronti, o quasi, a fare queste quattro ore di lezione di oggi.
Sulle scale Shawn non ha fatto altro che lamentarsi del fatto che io abbia pagato anche la sua parte, capirai, ha bevuto solo un misero caffè.

"Mendes, ti devi calmare. La colazione l'ho pagata io perché l'altra volta me l'hai pagata tu. È uno scambio equo di favori e tu ne stai facendo una questione di stato."

Ancora non si era del tutto convinto, ma non poteva certo pretendere che io facessi la mantenuta da lui, è anche una questione di principio.
Con una faccia ancora dubbiosa saliamo le scale e una volta entrati nel corridoio mi circonda le spalle con il braccio destro, gesto che mi fa alzare lo sguardo verso di lui trovandolo a pochi millimetri dal mio viso sorridente.
Ricambio il sorriso e torno a guardare davanti a me.

Andiamo prima al mio armadietto, dove trovo le mie amiche e mi fermo di colpo spalancando gli occhi: non ho ancora detto nulla a nessuna di loro, solo Astrid lo sa, e so per certo che non abbia detto niente.
Non so cosa fare, mi faccio vedere abbracciata a lui oppure prima dovrei dirglielo?
Aiuto.

Shawn, che quando ho inchiodato si è spostato davanti a me, continua a guardarmi perplesso, probabilmente ha anche parlato, ma io non ho sentito.
"Erica..?"
Mi richiama muovendo la mano sinistra come se stesse salutando.

Alla fine decido che mi farò vedere da loro insieme a Shawn quando gli avrò dato la notizia, possibilmente a una per volta.
Prendo Shawn per il polso sinistro che prima stava agitando per aria e mi dirigo al suo armadietto senza proferire parola.
Una volta arrivati lui posa i libri che non gli servono e ne prende degli altro mentre mi chiede una spiegazione per quello che è successo poco prima.
"Perché siamo fuggiti?"

"Perché preferisco dare la notizia alle mie amiche prima di farmi vedere palesemente con te, se la prenderebbero con me per non averglielo detto altrimenti, le conosco troppo bene"
Mi appoggio con la schiena agli armadietti e intanto che parlo mi mangio qualche pellicina delle mani, facendomi pure male.

Lui semplicemente alza le spalle, poi mi guarda sorridente.
Chiude il suo armadietto e si mette davanti a me.
"Va bene capo, quando glielo dirai? non mi piace starti lontano per molto, lo sai?"

Mentre parla avvicina il suo viso al mio, fino a ritrovarmelo quasi appiccicato, così lo bacio.
Lui all'inizio sembra sorpreso, ma non passa neanche un secondo e porta la mano destra sulla mia guancia e la sinistra mi stringe il fianco.
A interrompere il contatto è la campanella che ci informa dell'inizio delle lezioni.

"Glielo dico oggi, non ti preoccupare"
Sorrido e faccio per andarmene, ma lui mi prende il polso riportandomi vicino.

"Ricordati cosa mi hai promesso ieri sera e stai attenta"
So perfettamente a cosa si riferisce.
Il suo tono è stato duro, ma rassicurante allo stesso momento.
Gli sorrido e prima di andare gli lascio un altro bacio, schioccato per bene.

Alla prima ora c'è Storia, quindi la prima a sapere sarà Andrea, la più difficile e la più invadente delle mie amiche.

Entro in aula quasi in orario e la mia amica è già seduta al nostro solito posto. Appena mi vede mi sorride e io mi avvicino con calma alla sedia, pensando bene a cosa dire.
Trascino all'indietro la vecchia sedia blu facendo un sacco di rumore e mi sistemo con calma.

"Buongiorno amica, sei di poco ritardo oggi, come mai?"
Mi chiede lei, e al momento decido di sfruttare la domanda per dirle con chi sono venuta a scuola stamattina e perché.

"Io.. sono venuta con Shawn stamattina.."
Mentre parlo mi torturo le mani facendo schioccare le dita una per una e con lo sguardo basso.

Quando alzo gli occhi verso di lei, invece che trovarmela basita ha lo sguardo che luccica e vedo già tutte le domande a cui non ho voglia di rispondere che sono sicura mi farà durante tutta la lezione.
Rimango sorpresa invece quando di domanda me ne fa solo una.
"E quindi c'è qualcosa?"
Mentre me lo chiede intreccia le sue mani fra di loro, come se stesse pregando in una risposta positiva.

"Si Andrea, noi.."
Comincio a dire, ma non riesco a finire la frase, un po' perché non saprei nemmeno io come finirla e un po' perché l'urletto strozzato della mia amica me lo impedisce.
Sorrido e le fa lo stesso, poi ci comportiamo normalmente.

Mentre camminiamo verso il mio armadietto chiedo ad Andrea di non dire niente alle altre, perché vorrei farlo io e lei sorride e annuisce semplicemente.
Una volta a destinazione poso il libro di storia e prendo matematica, che ho intenzione di saltare per una metà.

Arrivo in aula e mi siedo a lato, vicino alla porta e me ne sto buona e zitta per metà lezione, poi prendo il telefono e scrivo a Amy, che sta facendo geografia insieme a Charlie, e decido di dirlo a entrambe nello stesso momento.

Io: Amica, avete voglia di uscire dalla classe? Devo dirvi una cosa..

Poso il telefono sul banco con lo schermo verso l'alto e aspetto la risposta.

Amy🌻: Certo, dacci due minuti, ci troviamo alle macchinette del caffè.

Visualizzo il messaggio e blocco il telefono, buttando nello zaino, poi alzo la mano e chiedo all'insegnante di uscire.
Una volta avuta la risposta positiva, chiudo lo zaino mettendomelo in spalla e chiudo il libro di matematica prendendolo sotto braccio.

Esco dalla classe e mentre vado verso il punto di ritrovo, infilo il libro/mattone nella cartella, o almeno ci provo.
Quando arrivo, le mie amiche sono già li e Charlie tiene un bicchierino di plastica pieno in mano.
Appena mi vedono sorridono e io ricambio, leggermente nervosa.

"Allora, cosa ci dovevi dire di così urgente?"
Chiede Charlotte.
Io sbuffo guardando in alto, poi rispondo tutto d'un fiato.

"StoconShawn."
Speravo che avessero capito per non ripetere, e ne ho la conferma quando il bicchiere che poco prima Charlie teneva in mano si schianta sul pavimento.

"COSA?!"
Mi chiedono all'unisono.

"Vi prego non fatemelo ripetere.."
Rispondo sbuffando di nuovo.

"Davvero?"
Dice Amy.

"Non stai scherzando?"
Chiede Charlie subito dopo.

"No, non scherzo."
La mia voce ha preso forse un leggero tono infastidito, quindi loro smettono con le domande stupide e sorridono.

"Sei fidanzata, wow, e io che pensavo che al tuo prossimo compleanno avremmo dovuto prenderti un gatto!"
Sorride Amy, prendendomi in giro e facendo ridere sia me che Charlie.

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