2016
{Jimin POV}
La guardai avvicinarsi con la mia felpa addosso: era troppo grande per lei, ma non la ingoffiva minimamente.
Era impossibile non rimanere incantati dai suoi occhi azzurri, splendevano persino nella penombra come ghiaccio illuminato da violenti raggi di sole. La seguii con lo sguardo mentre si avvicinava e notai, con piacere, le sue delicate lentiggini che copriva sempre con il fondotinta. Aveva raccolto i capelli come il giorno in cui ci eravamo rincontrati e provai la stessa emozione di allora: lo stomaco contorto in una morsa piacevole ed un calore avvolgente.
Ero bravo a nascondere i miei veri sentimenti, un duro allenamento durato anni e anni. Infatti Diana non si accorse di nulla e si insinuò sotto il mio braccio come un serpente. La accolsi, un po' timoroso, mentre cingeva il mio fianco con la sua mano calda. Solo la mia maglia leggera separava il suo palmo dalla mia pelle e lei superò quell'ostacolo, provocandomi i brividi in tutto il corpo.
Era la prima volta che compiva di nuovo quel gesto: anni prima mi aveva confessato che mi sentiva più vicino quando mi toccava così, ed io non avevo nulla in contrario. Accompagnai la sua testa contro il mio petto e sicuramente lei percepì il mio battito cardiaco accelerato. Però si accoccolò dolcemente contro di me ed accavallò una gamba sulla mia come per dire: non andare via da me. Forse interpretavo a mio modo ogni suo gesto nei miei confronti, ma non riuscivo a controllare quei miei pensieri.
La sentii ridere. - Una volta non ti imbarazzavi così. - commentò con un tono divertito.
Si rannicchiò ancora di più e strofinò il viso vicino al mio collo. La mia pelle urlava sotto la sua.
- Bé, devo abituarmi di nuovo. - mentii.
Non mi sarei mai abituato ad averla vicina, ogni volta il mio corpo reagiva da solo: la bramava con tutto sé stesso.
- Quando ti esibisci, non sembri così timido. - disse, scossa da una flebile risata.
- Hai visto i video? - domandai, sorvolando il commento.
- Sì. E siete fantastici! Adoro la musica, le coreografie...tutto. - si era sollevata per guardarmi negli occhi mentre si complimentava. Ricevevo quel tipo di complimenti molto spesso, ma non mi imbarazzavo mai così tanto. La ringraziai con il viso rosso e si tuffò di nuovo su di me.
- Mi dispiace non avervi scoperto prima. Sarei diventata una fan sicuramente. - confessò contro la mia clavicola.
- Allora ti faccio una domanda: chi è il tuo preferito? - buttai lì.
Da una parte stavo scherzando, dall'altra volevo saperlo davvero.
- Non posso scegliere, siete tutti bravi in modi diversi. - rispose e ne rimasi un po' deluso. - Però posso dirti che hai una bellissima voce e balli divinamente. - aggiunse.
- G...grazie mille. - balbettai come un ragazzino di fronte alla sua prima cotta.
Uno spot pubblicitario interruppe la nostra conversazione, entrambi ci bloccammo. Una strada asfaltata al centro dello schermo tagliava in due un tripudio di fiori danzanti. La luce rosa della TV ci travolse come quella cascata di petali che non ero mai riuscito a dimenticare. Non riuscii a trattenermi.
- Ti ricordi la nostra promessa? - chiesi all'improvviso.
- Quella di ammirare insieme i ciliegi in fiore a Busan? Come potrei dimenticarla.-
Il cuore si strinse quel poco da provocarmi un leggero dolore. Ogni primavera quell'immagine mi tornava nella mente chiara e dolorosa: Diana che mi guardava sorridente sotto una pioggia rosa, ma dietro quel sorriso, i suoi occhi erano sembrati comunque tristi e spenti.
- Il primo giorno di lavoro alla Big Hit, c'era un albero di ciliegio stupendo. Che sia una coincidenza? - dopo un secondo di pausa in cui io non fui capace di proferire parola, propose - Perché non ci tatuiamo un piccolo fiore di ciliegio?-
- Se dovessero vederlo gli Army, sarebbe un problema per me. - dissi a malincuore.
L'idea mi allettava parecchio, ma avrei rischiato molto.
- E se lo facessi vicino ai piedi?. - insistette lei.
Forse ci teneva davvero molto ed una piccola trasgressione serviva ogni tanto.
- Potrei pensarci, e tu?-
- A me piacerebbe sopra caviglia o sul polso. - disse, indicandosi un punto al di sotto del palmo della mano.
Riflettei per un momento in silenzio. Diana non aveva tutti i torti: il piccolo tatuaggio sarebbe rimasto nascosto dai calzini, avrei dovuto fare attenzione solo durante i mesi caldi.
- Ci sto. - approvai alla fine.
Il pensiero di avere un marchio sulla pelle che mi legasse a lei per sempre, mi riempiva di gioia. Forse era un po' infantile, ma me ne fregai in quel momento.
- Però un giorno dobbiamo mantenere la nostra promessa. - affermò lei ed io annuii.
Sciolse l'abbraccio, con la mano mi avvolse una guancia e mi baciò l'altra. Rimasi pietrificato mentre mi avvinghiava di nuovo. Avevo le scimmie nel cervello che battevano i piatti, mi stordirono la mente per qualche secondo; sei anni prima avrei dato tutto per scontato, ma ora non ci riuscivo.
Giocherellai con una sua ciocca corvina e, quando la sentii respirare profondamente, riempii di piccoli baci la sua fronte ambrata.
"But I never stopped thinking about you" - Spring Day
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Buonasera~
Non ho molto da dire, anche perchè non vorrei annoiarvi. Questa è una delle parti più importanti perchè è quella che mi ha dato l'dea per l'intera storia! Se vi piace, fatemelo sapere..ne sarei molto felice <3
Grazie a tutti **
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꧁La Città di Smeraldo꧂ p.jm. {CONCLUSA}
FanfictionDiana è una ragazza dalle origini italiane che ha vissuto a Busan, il suo migliore amico si chiamava Jimin e la abbandonò all'età di 15 anni per inseguire il suo sogno a Seoul. Tra varie peripezie, i due non hanno più notizie e si rincontreranno 6 a...