Dialogo

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2019

[Jimin POV]

- Ti prego, non piangere. - dissi sottovoce.

Non sopportavo vederla piangere, soprattutto se non potevo essere accanto a lei per consolarla.

- E come faccio? Ho troppa paura di perderti. - confessò con la voce spezzata.

Le sue lacrime erano davvero per quel motivo? Pensava davvero che avrei potuto lasciarla? Il silenzio tra di noi ero occupato solo dai suoi singhiozzi che cercava di trattenere. Si strofinò gli occhi più volte mentre una fitta dolorosa mi pungeva il petto: avrei voluto teletrasportarmi a Roma in quell'istante per stringerla tra le braccia. Poi mi rivolse appena lo sguardo come per accertarsi che fossi ancora in linea: gli occhi rossi sembravano tremendamente gonfi per colpa della fioca luce della lampada sulla scrivania, ma le sue guance erano troppo pallide.

- Diana, non stai per niente bene. Perchè non mi hai detto niente? - chiesi un po' ferito.

- Non volevo farti preoccupare, ti sto dando già troppi problemi. Ieri notte ero troppo agitata per dormire, non ho chiuso occhio. - disse mentre si soffiava il naso, ma sentivo che c'era dell'altro.

- E' tua mamma, vero? E' successo qualcosa? -

Richiuse il fazzoletto e lo lanciò nel cestino dietro di lei, prima di rispondere. - Sta peggiorando. -

- Sei andata a trovarla? Per questo non mi hai chiamato, vero? -

Annuì con un cenno del capo senza guardarmi e mi sentii impotente come troppe volte in vita mia. Il mio lavoro non mi permetteva di stare accanto alla ragazza che amavo, era difficile da digerire. Sapevo che qualsiasi cosa avessi detto, non avrebbe cambiato il suo dolore, ogni parola era priva di significato in quel momento.

- Pensavo di essere forte, ma non è così. In questi giorni non riuscivo ad ascoltare le vostre canzoni, sono arrivata persino ad odiare Spring Day. Ho odiato la tua vita, il tuo lavoro, tutto quanto. - fece una pausa perchè la sua voce si incrinò. - Ho solo bisogno di te. -

Finalmente alzò lo sguardo per rivolgermi quell'ultima frase che suonò come una supplica. Le sue iridi, solitamente luminose come le stelle in una serena notte d'estate, erano spente sotto il velo pesante delle lacrime. Sentii il cuore spezzarsi un due, come se due mani tirassero le estremità in direzioni opposte.

- Mi dispiace, Diana. Vorrei davvero essere lì. - risposi avvicinandomi alla telecamera.

Era terribilmente vicina, quanto lontana. Avrei voluto un solo super potere in quell'istante: inserire una mano nello schermo per accarezzarle il viso arrossato.

- Non è vero che non sei forte. Hai avuto la forza di denunciare Pietro, quando ti ha fatto del male. Hai avuto la forza di dirmi che mi ami. Hai avuto la forza di ammettere i tuoi errori. E soprattutto hai avuto la forza di rimanere con me, nonostante la mia vita piena di sacrifici. Chiunque avrebbe ceduto nella tua situazione attuale, forse io sarei impazzito. - ammisi con sincerità.

- Sei troppo buono con me, come sempre. -

- Perchè ti amo e non smetterò mai di farlo. -

La osservai mentre si copriva il viso tra le mani e ricominciava a singhiozzare, così strinsi le palpebre per trattenere tutte le emozioni che mi avrebbero fatto piangere a dirotto. Poi mi schiarii la gola per riscuotermi e decisi di risollevare la situazione, avevamo discusso abbastanza per i miei gusti.

- Se mi fai un sorriso, ti faccio un regalo. - proposi con il tono più dolce di cui ero capace.

Sembrò confusa, quando sollevò il capo dalle mani, e si asciugò il viso con le maniche della felpa. La conoscevo bene da sapere come sorprenderla e soprattutto come renderla felice almeno per quei pochi minuti.

- Allora? Dov'è questo sorriso? - la intimai dopo una piccola risata. - Mi raccomando, deve essere bello. - alzai l'indice verso l'alto per apparire convincente.

E lei gonfiò la guance, due piccole fossette solcarono gli angoli della bocca rivolti verso l'alto in una meravigliosa mezza luna felice. Era da troppo tempo che non la vedevo così, mi ammonii di non averla resa così contenta altre volte. La mia mente riprodusse la melodia giusta, così liberai le mie corde vocali dalla stretta del pianto trattenuto e cominciai.

On days I hate being myself, days I want to disappear forever

Let's make a door in your heart

Open the door and this place will await

It's okay to believe, the Magic Shop will comfort you

Vidi il suo sguardo incredulo mentre cantavo su quelle note dolci che erano solo per lei in quel momento. Volevo davvero che la sua tristezza si trasformasse in qualcosa di sereno e spensierato. Perchè il mio mondo non poteva fare altro che orbitare intorno a lei: il centro del mio universo.

While drinking a glass of hot tea

And looking up at the Milky Way

You'll be alright, oh, this here is the Magic Shop

So show me

Allungai la mano verso lo schermo per farle dire I'll show you e poi conclusi la strofa abbassando gradualmente la mia voce. Rimanemmo in silenzio per diversi secondi in silenzio, Diana non smetteva di sorridere e quello fu il regalo più bello che potesse farmi.

- Mi mancava molto sentirti cantare. Lo sai che amo la tua voce. - confessò asciugandosi gli occhi gonfi.

- Me l'hai sempre detto. - ammiccai.

- Non so cosa dire...grazie, Jimin. - allargò il suo sorriso che mi alleggerì il peso sul petto.

- Appena possiamo, ti prometto che andiamo a Busan. - dissi, sapevo quanto avesse sofferto quella primavera.

- Sono sicura che ce la faremo, prima o poi. - finalmente ridemmo insieme, riempiendo le nostre stanze di una nuova allegria. - Ah, dimenticavo. Qualcuno mi ha baciato quella sera in discoteca. -

Il mio cuore che aveva appena trovato la calma, svenne sul colpo.

- Cosa? - chiesi mentre la rabbia cresceva di nuovo, più forte di prima.

- Arianna mi ha baciata per allontanare quel ragazzo, abbiamo finto di essere fidanzate. - rise per la mia reazione, quando mi rilassai sulla sedia senza grazia.

- Non fare mai più una cosa del genere, ne va della mia salute. - dissi con una mano sul petto, però ero felice di vedere la vecchia Diana che adoravo.

Rischiai un secondo infarto quando disse che non era stato poi così male, dovette rassicurarmi che stava scherzando perchè stavo per crederle. Continuammo a parlare per un po' finchè il mio fitto programma giornaliero me lo permetteva. Diana sembrava finalmente serena, anche se notavo una costante malinconia nei suoi occhi, ma era più che comprensibile.

La nostra video chiamata si concluse con due semplici parole di Diana: Ti amo.

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Holaaaa

Spero vi piaccia come hanno risolto la questione <3

Wattpad mi sta dando dei problemi per caricare le foto della copertina dei capitoli, abbiate pazienza ;;

La solita frase finale non c'è perchè ho già inserito Magic Shop nel testo ;)

Grazie a tutti!!


꧁La Città di Smeraldo꧂ p.jm. {CONCLUSA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora