2019
[Diana POV]
Mi guardai nel riflesso dello specchio e mi riconobbi a stento. I boccoli viola mi ricadevano pigri sulle spalle, gli occhiali tondi lasciavano intravedere le finte iridi marroni e la mascherina celava la mia bocca carnosa.
Ero pronta ed il mio cuore galoppava come un cavallo in corsa.
Mi diressi verso l'edificio con Arianna che scalpitava dietro di me, era stata veramente gentile ad accompagnami. Aveva preso due piccioni con una fava, visto che voleva realmente partecipare alla fansign. Ero rimasta in contatto con lo staff dell'agenzia in modo da poter camuffarmi meglio tra le Army esaltate, soprattutto per non farmi scoprire prima del momento giusto.
Poco prima dell'inizio dell'evento scrissi un messaggio a Jimin per augurargli un buon lavoro e lui mi rispose subito ringraziandomi. Non appena entrarono tutti e sette, davanti al lungo tavolo, sorrisi sotto i baffi e mi feci più piccola in modo da non incrociare i loro sguardi. Erano meravigliosi, l'uno accanto all'altro nei loro completi di tutti i colori, mentre salutavano i presenti. Jimin mi tolse il fiato con il tuo look total black ed i capelli rosa acceso, come il mio primo giorno alla Big Hit.
Ancora faticavo a credere che quel meraviglioso essere umano avesse scelto me tra milioni di abitanti sulla Terra.
Quasi dimenticai il bigliettino che avevo in una mano, troppo rapita dal fascino del mio ragazzo. Mi avevano affidato un numero verso la fine dell'infinita coda che si era creata per incontrare i "nostri" idoli. Lanciai uno sguardo dietro per controllare che Arianna fosse ancora lì, semi nascosta dietro ad un gruppetto di ragazzine urlanti. Entrambe indossavamo persino un berretto con la visiera in modo da non farci riconoscere quando la fila diminuiva. Non mi ero mai ritrovata in mezzo a così tante Army, tutte in preda all'esaltazione, che commentavano uno ad uno i membri. Risi moltissimo ascoltando le loro conversazioni, ma rimasi in disparte per non dare troppo nell'occhio.
- Jimin-oppa! - urlò all'improvviso una ragazza poco più avanti di me, ma lui sorrise appena in imbarazzo.
Oca. Pensai tra me e me.
Non ero mai stata gelosa delle fan, era piuttosto ridicolo esserlo, ma quella volta fu inevitabile. Però sorrisi al pensiero che nessuna avrebbe avuto l'esclusiva su di lui, come me. Quando la fila si fece più piccola davanti a me, mi voltai verso Arianna che alzò un pugno timido per incoraggiarmi. Sentivo le gambe molli come se fossero di gelatina, mi erano mancati tutti.
Salii i pochi scalini con il cuore che minacciava di uscirmi dal petto e mi inginocchiai davanti al lungo tavolo capeggiato da Namjoon. Tolsi il berretto e la mascherina cautamente mentre gli porgevo l'album rosa immacolato. Nel farlo, puntai il polso verso lui in modo tale da mostrargli il piccolo tatuaggio sul mio polso sinistro. Lui guardò distrattamente in quella direzione e poi posò gli occhi sorpresi su di me. Sembrò riconoscermi solo in quel momento e spalancò la bocca come se volesse gridare a squarciagola che fossi tornata. Il mio indice ammonitore si posizionò prontamente sulle mie labbra per fargli capire di tacere.
- Ma che ci fai qui? - mi chiese sottovoce.
- È una sorpresa, soprattutto per Jimin. - ammiccai.
Autografò il fronte della copertina scura, poi la passò ad Hoseok che mi lanciò un sguardo confuso. Sentii gli occhi inumidirsi quando mi disse "Bentornata" con un gran sorriso e la voce dolce. Seduto accanto a lui c'era Taehyung che mi riconobbi subito, anche se stavo piangendo come una fontana. Intrecciò le mie dita con le sue grandi e mi regalò il suo tipico sorriso furbo.
- Lo farai morire. - disse piano.
Trascinai l'album con i tre autografi verso il successivo: Jin. Tentavo di asciugarmi le lacrime con la manica della maglietta senza risultato, così lui mi porse un fazzoletto. Per fortuna Jimin era concentrato sulla ragazza davanti a lui e non si accorse assolutamente di me. Quando la fan andò verso Jungkook, Jimin prese il cellulare per scattarsi un selfie nel frattempo.
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꧁La Città di Smeraldo꧂ p.jm. {CONCLUSA}
FanfictionDiana è una ragazza dalle origini italiane che ha vissuto a Busan, il suo migliore amico si chiamava Jimin e la abbandonò all'età di 15 anni per inseguire il suo sogno a Seoul. Tra varie peripezie, i due non hanno più notizie e si rincontreranno 6 a...