2018
[Jimin POV]
Il mio rapporto con Diana stava tornando quello di un tempo, insieme ai miei sentimenti. Dopo quei giorni di tensione, ci eravamo avvicinati di nuovo, tanto che mi dimenticai dei suoi ricordi perduti. Mi disse che ogni tanto qualche episodio del suo passato tornava nella sua mente ed i miei sensi colpa di alleggerirono un poco.
Un giorno attese il mio ritorno a casa per consegnami una scatola nera, avvolta da un nastro argentato. Fremeva come un cane davanti al suo biscotto preferito, mentre snodavo il fiocco. Posai il pacco sul tavolo della cucina per scostare con delicatezza la carta velina che celava il mio regalo. I piccoli brillantini della stoffa nera cangiavano sotto la luce del lampadario, riflettendo diversi colori sul mio viso. Sollevai la camicia per ammirarla al meglio: sembrava un capo di alta moda, era curato nei minimi dettagli. I cristalli argentati cadevano come una cascata di gocce d'acqua sul tessuto scuro, sicuramente avrebbero risaltato al meglio sotto i riflettori. Diana mi aiutò ad indossarla e mi ammirai allo specchio sorpreso: mi calzava perfettamente. La forma sembrava essere stata disegnata e plasmata su di me, ero meravigliato della bravura di Diana. Potevo immaginarla quella notte, prima dell'incidente, impegnarsi a fondo con la sua tipica espressione concentrata.
- Ti avevo detto che l'avrei finita quando avessi recuperato la memoria, ma non ho resistito. - confessò guardandomi tramite lo specchio.
Racchiusi il suo viso tra le mani e la ringraziai con un lungo bacio sulla guancia, che gonfiò in un sorriso. Avrei portato quel dono sul palco con orgoglio e già mi immaginai sfoggiarlo durante Serendipity. Diana mi svegliò dall'incantesimo ricordandomi della cena nell'appartamento di Tae, aveva invitato persino qualcuno dello staff. La principessa si fece attendere come sempre, persino per una normalissima cena doveva imbellettarsi per bene. Sbucò di corsa dal bagno, mentre si infilava una cintura nera tra i passanti della gonna di jeans e poi si gettò in camera sua.
- Muoviti! Non ho voglia di sentire i lamenti di Seokjin. - urlai.
Jin ci rimproverava sempre per i nostri ritardi, stranamente ero pronto prima di lei. Mi raggiunse con lo sguardo contrariato sotto gli occhiali rotondi e mi chiese di allacciare la piccola collana d'argento che le avevo regalato anni prima. Si raccolse i capelli da un lato per mostrarmi il collo nudo e il suo profumo dolce stordì le mie narici. Chiusi velocemente il gancetto in modo che non potessi cadere in tentazione e ci dirigemmo da Tae. Arrivammo a destinazione con qualche minuti di ritardo, ma Jin ci risparmiò la ramanzina. Jungkook si complimentò per le gambe toniche di Diana, perchè doveva ribadire che era solo grazie a lui, se era tornata di nuovo in forma. Avevo notato anche io quel piccolo cambiamento e non riuscii a fermare i miei occhi che si posarono su suoi muscoli atletici. La mia migliore amica andò verso le altre ragazze dello staff per salutarle ed io dai miei compagni.
- Guarda un po' là. - mi invitò Tae con una gomitata. - Vogliamo vedere cosa combinerai stasera. - aggiunse indicandomi il tavolo sommerso di bottiglie alcoliche.
- Non succederà un bel niente. - affermai per auto convincermi.
Il mio amico fece spallucce e poi si accomodò al tavolo, dopo aver ammiccato maliziosamente. Da quando Diana e Pietro si erano lasciati, lui e Kookie mi spingevano ogni santo giorno a rivelare i miei sentimenti, convinti che fossi ricambiato. Sapevo che mi sarebbe stati con il fiato sul collo come due avvoltoi quella sera, così mi sedetti tra Yoongi e Namjoon per star loro il più lontano possibile. Mentre mangiavamo quel delizioso pollo fritto, si premuravano di riempire il mio bicchiere di alcool, ma ero deciso a mantenere il controllo. Nonostante le nostre proteste, Diana e le altre ragazze insistettero per ripulire il tavolo e fare un po' di spazio nel salotto. Ogni volta che guardavo la mia coinquilina, sentivo gli sguardi dei miei compagni su di me, come se aspettassero che mi buttassi su di lei di fronte a tutti. Sistemata la sala, Jungkook decise di farci divertire imitandoci uno per uno: Hoseok si accasciò a terra quando lo vide ridicolizzare MAMA. Nel frattempo la mia testa iniziò a girare, tanto che Tae mi abbracciò da dietro e gli accarezzai la testa scambiandolo per Diana. Ero leggermente confuso e quando il padrone di casa propose il Pocky game, non mi rifiutai.
Un grande errore.
Ci sedemmo in cerchio sul pavimento casualmente ed ognuno scrisse il suo nome su un foglietto per poi riporlo in una ciotola di plastica.
- Peschiamo i primi due a sorte. Chi si allontana per primo, dovrà sfidarsi con la persona successiva e così via. - Tae sfoggiò vari pacchetti di Pocky come fossero trofei.
Non so se fosse già stato pianificato tutto perchè notai che eravamo in quattordici precisi, era una coincidenza troppo sospetta. Hoseok si offrì di pescare la prima coppia e, dopo una bella mescolata, lesse il nome di Yoongi ed una truccatrice. Lui sbiancò e fece per andarsene, ma Jungkook lo acciuffò in tempo. Guardammo le loro bocche avvicinarsi inesorabilmente, finchè Yoongi non si arrese con il viso paonazzo. Ripeteva di voler andare a casa, ma mischiò i fogliettini per acchiappare il nome del nostro Golden Maknae, il quale bloccò la risata a metà. Si ripete la scena precedente, ma questa volta fu Yoongi a vincere, così si risedette compiaciuto di se stesso. Kookie odiava perdere, quindi infilò subito la mano nella ciotola e sorrise beffardo.
- Diana. - pronunciò mostrando la scritta sul foglio.
Il sorriso di Diana si spense in un attimo ed io la guardai sbalordito mentre si alzava. Non avevo pensato a quell'eventualità e mi pentii subito di aver accettato quella proposta.
- Non posso baciare il mio sensei... - si lamentò, ma era tutto inutile.
- Vincerò ad ogni costo. - biascicò l'altro con il pocky tra i denti.
Ogni morso era un battito perso per me: volevo essere al posto del mio compagno, quella era la verità. Quando le loro labbra si sfiorarono Diana non resistette e si allontanò, spezzando il pocky a metà. Lo sfidante esultò felice, mentre la perdente acciuffò un bigliettino ed io pregai tutte le divinità che conoscevo.
- J...- I miei polmoni si fermarono. - Jin. - disse infine.
Seokjin si accigliò un momento e poi sorrise. - Poteva andarmi peggio. -
- Baciare la tua ex non dovrebbe essere così semplice. - ipotizzò Namjoon.
- In realtà è una passeggiata. Abbiamo fatto ben altro. - buttò lì Diana e tutti fischiarono ammirati. - Presumo. - aggiunse.
- Cosa pensavate? Che per tre mesi ci siamo solo stretti per mano? - confermò Jin, nonostante non volessimo saperlo.
Mi ricordavo fin troppo bene quella volta che li beccai sul divano ed immaginai le scene successive, purtroppo. Stavo per distogliere lo sguardo quando si baciarono, sommersi dalle risate di tutti i presenti, ma alla fine Jin rinunciò. Diana si lanciò sul divano con le braccia verso il soffitto, mentre masticava.
E' solo un gioco e abbiamo bevuto tutti.
Mi ripetevo all'infinito, finchè non sentii il mio nome.
"Just in jeans, a white tee and converse high tops, that make me wanna party with your body." - Miss Right
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Ebbeneeee
Ecco qua il primo dei capitoli più soft!
Il pocky game è un classico hahahhaha
Spero che vi abbia un po' divertito e nel prossimo sarà il turno di Jimin!
Con chi??? ;)
Grazie a tutti <3
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꧁La Città di Smeraldo꧂ p.jm. {CONCLUSA}
FanficDiana è una ragazza dalle origini italiane che ha vissuto a Busan, il suo migliore amico si chiamava Jimin e la abbandonò all'età di 15 anni per inseguire il suo sogno a Seoul. Tra varie peripezie, i due non hanno più notizie e si rincontreranno 6 a...