2017
[Jimin POV]
Mi ritrovai nel mio letto con solo i miei boxer addosso e mi chiesi per quale motivo avessi dormito senza pigiama. La testa mi stava scoppiando: ricordavo pochissimo della sera prima.
Immagini sporadiche apparivano nelle mia mente, ad esempio Jungkook che scherzava sulla mia altezza, poi nient'altro. Voltai la sveglia sul comodino verso di me per vedere l'ora a caratteri digitali. Stranamente Diana non era venuta a svegliarmi nonostante fossero quasi le due del pomeriggio. Indossai una tuta a caso e mi lavai il viso con l'acqua gelata per riprendermi dallo stordimento.
Un profumo invitante proveniva dalla cucina insieme al rumore dei piatti che venivano sistemati sulla tavola. Trovai la mia coinquilina ai fornelli che salutai con un bacio sulla guancia ed un abbraccio rigenerante; mi sentivo già meglio percependo il suo corpo incastrarsi con il mio in un perfetto equilibrio.
- Perché non mi hai svegliato? - chiesi vicino al suo orecchio.
- Ieri sera non stavi molto bene. Ho preferito lasciarti riposare un po'. - disse mentre buttava della pasta nell'acqua bollente.
- In effetti non mi ricordo niente. -
I suoi muscoli si irrigarono appena sotto la mia stretta, ma non ci badai molto.
- Dopo ti racconto. -
Finii di preparare la tavola per accogliere i deliziosi spaghetti al pomodoro che Diana stava cucinando, poi mi accomodai sullo sgabello in attesa e non potei fare a meno di osservarla da dietro.
I capelli biondi raccolti in uno chignon disordinato lasciavano fuori una piccola fetta del suo collo snello; la mia felpa troppo grande non mostrava le sue curve perfette, ma potevo immaginarle; i pantaloni comodi circondavano il suo fondo schiena e le sue cosce in un modo piuttosto invitante.
Distolsi lo sguardo, non appena si voltò verso di me per portare il pranzo in tavola.
Quei piccoli momenti mi permettevano di illudermi piacevolmente: due fidanzati probabilmente si sarebbero comportati allo stesso modo.
- Non ho cucinato niente di elaborato perché il tuo stomaco non so come reagirebbe. - spiegò mentre arrotolava degli spaghetti con la forchetta.
- Hai pensato bene. - confermai, non avevo molta fame.
Raccontò di come avessi iniziato a litigare con Jungkook e della mia minaccia squallida. Mi scusai più di una volta per il mio comportamento, non avevo pensato alle conseguenze. Kookie mi aveva invitato a bere e non mi ero trattenuto, ogni tanto capitava.
- Mi hai accusato di odiarti. E poi...- fece una pausa come se dovesse scegliere le parole giuste per continuare. - Mi hai chiesto di fare l'amore con te. - disse.
Sputai quasi tutta l'acqua che stavo bevendo e tossii per riprendere fiato. Cosa avevo fatto? Era proprio per quel motivo che cercavo di non bere troppo da quando c'era Diana. Avevo sempre paura delle mie reazioni e questo mi riconfermò i miei timori.
- Non é successo altro, vero? - chiesi titubante dopo aver asciugato ovunque.
- Intendi dire se ti ho assecondato? Ti avrebbe fatto così schifo? -
Sembrava quasi offesa, ma cosa avrei potuto rispondergli? Che avrei buttato giù tutto ciò che era sul tavolo per saltarle addosso? E che l'avrei spogliata a morsi? E...
- Non sto dicendo quello, stupida. - risposi infine.
- Comunque se proprio ci tieni a saperlo, mi hai baciata. - eclissò completamente la mia risposta.
Questa volta bloccai la forchettata di spaghetti prima che potesse soffocarmi. Rimasi fermo mentre un lembo di pasta ondeggiava come un pendolo di un orologio a cucù. Il silenzio tra di noi era riempito solamente dal rumore della sua bocca che masticava e da una piccola goccia d'acqua che cadeva a ritmo regolare dal rubinetto del lavandino. Costrinsi la mia bocca ad allargarsi in un sorriso forzato e poi risi fingendo di trovare molto divertente il suo racconto, ma non lo era affatto.
- Ero davvero fuori di testa, scusami. -
- Basta con tutte queste scuse, è stato solo un bacio a stampo. Ho ripagato il favore, no? -
Sapevo che si riferiva al fatto di averla accudita la notte del suo compleanno, peccato che non ricordava quel bacio per niente fugace.
Tirai un sospiro di sollievo al pensiero di non essermi spinto troppo oltre e non aver creato danni irrecuperabili.
Il mio cellulare squillò interrompendo il nostro pranzo "tranquillo", così strisciai il dito sul touch screen per rispondere alla chiamata.
- Allora Jimin, come stai? Io ho vomitato tutta la notte. - la voce di Jungkook non era molto squillante.
- Insomma, potrebbe andare meglio. Scusa per la maglietta. -
- Non importa, amico. Tae mi ha raccontato tutto, siamo stati due cretini. Comunque tu e Diana avete da fare oggi? -
A quanto ricordavo, non avevamo programmato niente di particolare per quella domenica pomeriggio.
- Non penso. Perchè? -
- Io e Tae vorremmo vedere un film. Vi va di guardarlo con noi? -
Una buona mezz'ora più tardi ci ritrovammo i miei due compagni in salotto che pretendevano di poter decidere le nostre postazioni sul divano. Alla fine Diana prese il comando piazzandosi esattamente al centro, così si ritrovò circondata da me e Taehyung. Jungkook infilò il DVD nel lettore senza svelarci il titolo del film: era una sorpresa.
Poco dopo scoprimmo che si trattata di un horror, così capii perchè non ne avevano parlato: io e Diana eravamo due fifoni con la "F" maiuscola. Una mano della mia amica cercò subito le mie dita per farsi coraggio, mentre l'altra afferrò quella di Tae. Lui era troppo concentrato sul sangue zampillante per curarsene, invece io non riuscivo ad interessarmi alla TV. Lanciavo occhiate verso le loro dita intrecciate, mentre una fitta fastidiosa pizzicava il mio cuore.
Sono così geloso?
Tutti e quattro sobbalzammo all'improvviso quando sbucò l'assassino da dietro un angolo e Diana si catapultò sul mio amico. Quest'ultimo continuava a fissare lo schermo luminoso come se vi fosse collegato con un filo che gli impediva di voltarsi.
Non resistetti all'impulso di picchiettare la spalla di Diana per invitarla ad abbracciare me al posto di Tae e così fece. Lasciai che il suo braccio si posasse sui miei fianchi in modo da accoglierla sotto la mia ala protettiva. Ad ogni colpo di scena sussultavamo insieme, non provavo nemmeno a nascondere la mia paura perchè sarebbe stato uno sforzo inutile.
Ripensai alla mia gelosia e mi sentii un po' in colpa, ma volevo tenere Diana tutta per me. Almeno in quei momenti volevo godermi a pieno la sua presenza perchè sapevo che prima o poi qualcuno l'avrebbe portata via da me, di nuovo. Forse un giorno avrebbe incontrato l'uomo della sua vita e avrei dovuto lasciarla andare per sempre.
Quel pensiero doloroso sovrastò tutti i rumori della sala, non sentivo nemmeno le grida più acute, né vedevo i flash luminosi della TV. Aumentai la stretta su di lei e baciai la sua fronte mentre una lacrima scese lungo la mia guancia.
Nessuno se ne accorse quando l'asciugai con un gesto disinvolto.
"Take my hand, don't let go." - Love Maze
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Buonasera e buon 2019!
Primo capitolo del nuovo anno e spero vi piaccia!
Una sana gelosia non fa mai male, no? (Niente di esagerato)
Con il prossimo si entra nel vivo della storia <3
Grazie a tutti!
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꧁La Città di Smeraldo꧂ p.jm. {CONCLUSA}
FanfictionDiana è una ragazza dalle origini italiane che ha vissuto a Busan, il suo migliore amico si chiamava Jimin e la abbandonò all'età di 15 anni per inseguire il suo sogno a Seoul. Tra varie peripezie, i due non hanno più notizie e si rincontreranno 6 a...