Utopia

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2016

[Diana POV]

Una settimana prima del compleanno di Jimin, Taehyung mi aveva placcato nel corridoio con l'atteggiamento di un ladro che fuggiva dalla polizia. Per un momento mi aveva persino spaventato, poi mi aveva illustrato il suo piano malefico, architettato nei minimi dettagli. Con la mia complicità, avrebbe piazzato una telecamera nascosta in camera dell'amico per spiarlo. Io avrei corteggiato il malcapitato e tutti avrebbero visto la sua reazione. Quando mi sarei avvicinata per baciarlo, loro sarebbero entrati con la torta. Accettai senza pensarci due volte.

Stavo solo recitando quella sera, ma non mi sentivo assolutamente a disagio. Vedevo che lo stavo mettendo in difficoltà con il mio fare ingenuo e ne fui compiaciuta. Forse non si sarebbe opposto al mio bacio e una parte di me era curiosa di provare quella sensazione. Rimase molto colpito alla vista della torta e soffiò le candeline ancora scombussolato.

La mattina del 13 ottobre, io e lui uscimmo presto per perderci per le strade di Tokyo per l'ultima volta prima di ripartire. Parlammo della sorpresa della sera prima a lungo e mi confessò di esserci cascato in pieno. Pensava che fossi impazzita e non sapeva come comportarsi.

- Però ho fatto colpo, eh?! - mi vantai con diverse spinte del gomito sul suo fianco.

- Bé, una volta eri cicciottella e brutta. Non sono abituato a vederti così. - mi provocò e ricette una spinta scherzosa come risposta.

Mi incollai davanti alle vetrine di diversi negozi, tanto che Jimin dovette trascinarmi con forza per farmi muovere. Eravamo molto pericolosi insieme quando si trattava di shopping, ma trattenemmo il nostro entusiasmo, altrimenti avremmo portato montagne di buste per tutto il giorno.

Pranzammo con un ramen squisito, seduti comodamente in una stradina secondaria per non dare troppo nell'occhio. Anche se Jimin, conciato in quel modo, avrebbe attirato molta attenzione. Riuscivo a vedere solamente i suoi zigomi, il resto del visto era coperto da mascherina, occhiali da sole giganti e berretto con la visiera. Allungai una mano per sfilargli la mascherina e lui mi guardò contrariato.

- Mi infastidisce non riuscire a guardarti. - dissi e gli rubai gli occhiali.

Mi sorrise increspando le guance morbide e mi ricordò il bambino paffuto di molti anni prima. Gli stuzzicai la guancia e lui cercò di mordermi il dito. La nostra risata riempì quel pomeriggio così tranquillo e sereno.

Decidemmo di smaltire il pranzo con una passeggiata, mentre camminavamo presi la sua mano ed intrecciai le sue dita con le mie. Mi lasciò quando imboccammo la via principale per paura di eventuali paparazzi. Poco più tardi spinti dalla gola, comprammo due coni gelato per gustarceli su una panchina di un parco pubblico. Appena assaggiai la pallina di pistacchio, non riuscii a trattenere una smorfia.

- Non c'è paragone con il gelato italiano. - commentai amareggiata.

- Davvero? Secondo me questo è molto buono. -

- Un giorno verrai in Italia con me ed assaggerai il gelato vero. - gli promisi e lui accettó di buon grado.

Inutile dire che poco dopo svaligiammo negozi interi d'abbigliamento. Tornammo all'hotel poco prima di cena sommersi da buste di ogni forma e colore. Non avevo ancora dato il mio regalo a Jimin, era stato abbastanza difficile decidere. Alla fine avevo optato per qualcosa di molto semplice, ma significativo. Bussai alla porta di camera sua un po' trepidante, mi sentivo sempre così quando dovevo fare una sorpresa. Entrai nella stanza dopo aver ricevuto il permesso, avevo imparato la lezione. Guardò il mazzo di fiori che tenevo tra le mani con un'espressione interrogativa, come se si fosse dimenticato del suo compleanno.

- Auguri. - dissi mentre gli porgevo il regalo.

Mi ringraziò timidamente, mi abbracciò forte e mi stampò un bacio sulla guancia.

- Sono bellissimi. -

Ero davvero contenta e quando lesse il bigliettino ad alta voce, mi sentii un po' imbarazzata.

Ti auguro tutta la felicità del mondo perché meriti solo il meglio. Stai lavorando duramente per raggiungere i tuoi sogni, continua così.

Per un momento vidi i sui occhi inumidirsi, mi ringraziò di nuovo mentre posava il mazzo sulla scrivania di legno.

- È il primo compleanno che passiamo insieme dopo sei anni. - commentò mesto.

- Giusto, ti ricordi quando dormii per la prima volta a casa tua? Era la notte del tuo compleanno e non riuscivamo a chiudere occhio. -

- Sì, e abbiamo guardato le stelle finché non ci siamo addormentati. - continuò lui sorridendo.

Ricordavo bene quella notte, perché era stata la prima e l'ultima che avevamo passato insieme. Avevamo guardato i nostri anime preferiti fino a tardi e poi avevamo ammirato il cielo stellato dalla finestra di camera sua. Nessuno dei due sapeva che avremmo passato i nostri futuri compleanni da soli. Entrambi eccitati all'idea di condividere la stessa stanza, avevamo passato la notte quasi in bianco.

Adesso quando dormivo accanto a lui, mi sentivo in pace con il mondo intero. Mi propose di fermarmi in camera sua per quella notte, se non mi fosse dispiaciuto. Dopo trenta secondi ero già in camera mia per lavarmi e mettermi il mio favoloso pigiama. Quando tornai Jimin era già sotto le coperte che mi aspettava e mi fermai un momento per riflettere.

Avevamo condiviso la stanza, il divano, il pavimento persino; ma mai un letto. In fondo non c'era nulla di male nelle nostre intenzioni, così mi coricai accanto a lui. Mi invitò a posare la testa sul suo petto, come eravamo soliti fare sul divano di casa. Lo guardai nella penombra: il viso delicato toccato dai capelli grigi, il taglio morbido dei suoi occhi a mandorla, la mandibola dritta come tracciata da un righello, il collo magro spuntava dal colletto del pigiama, le labbra carnose leggermente socchiuse; era perfetto e lui non ne era consapevole.

Mi baciò sulla fronte più volte ed io ispirai il profumo speziato della sua pelle. Caddi nel buio cullata dal suo calore e dal suo affetto: quelle emozioni che solo lui sapeva regalarmi incondizionatamente.


"Close the door now, when I'm with you I'm in Utopia." - Euphoria

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Rieccomi qui..

Scusate l'assenza, ma il mio pc fa il simpaticone e non vuole collaborare.

Un po' di zucchero non guasta mai, no?

Fatemi sapere cosa ne pensate <3

꧁La Città di Smeraldo꧂ p.jm. {CONCLUSA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora