Rivincita

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2019

[Jimin POV]

Ormai erano quasi sette mesi che non vedevo Diana, almeno non fisicamente.

La fansign mi aveva risollevato un po' il morale perchè riuscivo a distarmi e a divertirmi grazie a tutti i nostri Army. Prima di entrare nella stanza chiassosa, avevo ricevuto un messaggio da Diana che mi aveva riscaldato il cuore. Poi mi ero accomodato tra Jin e Jungkook mentre aspettavo di firmare le diverse copertine con il mio fedele pennarello indelebile. Dopo un po' intravidi una ragazza dai capelli corti viola davanti a Seokjin e nell'attesa presi il telefono per scattare un selfie da caricare su Twitter in un secondo momento.

- Jimin, questa Army sta piangendo a dirotto. Trattala bene, mi raccomando. - si preoccupò il mio compagno.

Non badai molto al suo commento perchè era solito scherzare durante quegli eventi, ma solo dopo realizzai.

- Quando mai ho trattato male... -

Per un momento credetti che Diana mi avesse tenuto nascosto di avere una sorella gemella, ma ci conoscevamo dall'asilo, quindi non era possibile. Notai subito il delicato fiore di ciliegio con un piccolo petalo fluttuante, identico al mio. I suoi capelli lilla mi ricordarono un campo di lavanda in fiore, riuscii persino a sentirne il profumo speziato. Cercai le sue iridi azzurre con un po' di delusione perchè amavo quei due zaffiri brillanti che, purtroppo, erano coperti da un paio di lenti marroni. Posai piano il cellulare sul tavolo per non rischiare di mollare la presa all'improvviso e di frantumare malamente lo schermo. I suoi occhi rossi liberarono una cascata di lacrime quando sillabai il suo nome, mi inchiodai alla sedia per impedirmi di fare una mossa avventata. Il mio cervello non voleva saperne di formulare un semplice concetto, ero consapevole che se avessi detto anche solo una parola, sarei scoppiato a piangere insieme a lei.

- Possiamo confrontare le nostre mani? - mi chiese come migliaia di ragazza facevano durante quegli incontri.

Le nostre mani combaciarono come se fossero nate per toccarsi. Inspirai profondamente per cercare di calmare la voglia che avevo di lei, della sua pelle e soprattutto delle sue labbra. Poi infilai il biglietto tra le pagine del photobook e la lasciai andare verso Jungkook. I minuti seguenti sembrarono ore e non appena uscii dalla sala, corsi come un matto. La gola mi bruciava ed i polmoni mi dolevano quando frenai all'inizio del corridoio. Allentai la presa sulle mie emozioni in quel preciso istante, quando la vidi che mi aspettava. Mi accasciai sotto il peso delle mie lacrime, poi mi precipitai su di lei come non avevo mai fatto in vita mia. Il tocco delle sue labbra ravvivò i miei ricordi sbiaditi dal tempo: era mille volte meglio di come lo immaginavo, anzi infinitamente meglio. Accarezzai le sue guance bagnate nell'inutile tentativo di asciugarle, era di nuovo tra le mie braccia e non riuscivo a crederci. Ci abbracciammo a lungo assaporando a pieno la sensazione dei nostri corpi che si toccavano di nuovo, quel calore avvolgente era mancato ad entrambi.

- Ma tua mamma? Come sta? - chiesi ancora scosso dai singhiozzi.

- Si è ripresa al meglio, adesso dovrà fare della riabilitazione. Mio padre è tornato dalla Cina, quindi starà bene. - rispose finalmente serena.

- Non mi hai detto niente. -

- No, volevo farti una sorpresa e direi che ci sono riuscita. - si allontanò per sorridermi tra le lacrime.

Non mi ero assolutamente accorto che i membri ci avevano raggiunti e stavano aspettando che lasciassi andare Diana per salutarla. Quest'ultima si lanciò tra le braccia di Taehyung e Jungkook che la accolsero entusiasti, poi abbracciò i restanti uno ad uno mentre Arianna piangeva come una fontana per la commozione. Diana mi disse che alloggiava in un hotel con l'amica e stavo già per lasciarla a malincuore, quando Arianna insistette affinchè dormisse insieme a me quella notte. La mia ragazza si premurò che la compagna di viaggio non rimanesse sola e poi ci avviammo verso l'hotel. Ebbi appena il tempo di chiudere la porta della mia stanza che Diana mi saltò letteralmente addosso. Preso alla sprovvista, sbattei la nuca contro la parete mentre lei mi travolgeva con i suoi baci pieni di nostalgia. Ma cos'era il dolore di una botta alla testa in confronto al tocco vigoroso delle sue labbra?

꧁La Città di Smeraldo꧂ p.jm. {CONCLUSA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora