Esplosione

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2019

[Jimin POV]

Il telefono mi tremava tra le mani. Non ero incazzato, di più. Una forza sconosciuta mi impedì di frantumare quel maledetto aggeggio sul pavimento, volevo farlo sparire.

Con quale coraggio mi aveva paragonato a quel bastardo?

Non avevo mai osato alzare un mano su di lei, quell'intenzione non mi aveva nemmeno sfiorato l'anticamera del cervello. E lei cosa faceva? Mi poneva sullo stesso piano, non potevo accettarlo. Sapevo che era arrabbiata perché non ero riuscito a richiamarla quel pomeriggio, ma non mi stavo divertendo. Stavamo tutti lavorando duramente per il tour mondiale e per il nuovo album, eravamo esausti. Avrei pagato oro per essere accanto a lei in quel momento così drammatico della sua vita, ma il mio lavoro non me lo permetteva. Dovevo averne la colpa? Cercavo di essere il più presente possibile, fuso orario permettendo e lei mi trattava così? Stavo per prendere a pugni il muro, così chiamai Jungkook per auto invitarmi a casa sua.

- Jimin, stai per fumare dalle orecchie. Calmati. - mi consigliò lui, quando gli raccontai della telefonata.

- Ci sto provando, ma è tutto inutile. -

- Diana ha sbagliato, vedrai che si scuserà. Ma cerca di comprendere la sua situazione: è sola, lontana da tutti, soprattutto da te. Sua madre non sta migliorando, non possiamo nemmeno immaginare cosa provi. -

- Me lo sto ripetendo da un'ora, Jungkook. Lo so. -

Sopratutto dovevo distrarmi dal pensiero discoteca, perché ero terribilmente preoccupato. Il dubbio che potesse tradirmi solo per farmi un dispetto, mi stava divorando le viscere.

- Fidati di lei. Ti ama, Jimin. - disse jk dandomi una pacca sulla spalla.

Lentamente riuscii a riprendermi, in fondo non ero mai stata una persona rancorosa. Nam e Tae ci raggiunsero poco dopo per bere una birra insieme, invece gli altri membri erano tornati nei loro appartamenti per riposarsi. Eravamo seduti attorno al piccolo tavolo nel salotto, dove avevamo giocato al Pocky game tutti insieme, quando aprii Facebook.

Forse il destino voleva rinfacciarmi di essere troppo in buona fede, perché la prima foto della home era di Diana. L'immagine la ritraeva con un braccio alzato in mezzo alla folla, accanto ad Arianna che guardava la sua amica. Aveva i suoi capelli scuri raccolti in una coda alta, sfocata per il movimento improvviso, ed il vestito attillato che lasciava intravedere una fetta di coscia prima degli stivali alti. Arricciai il naso alla vista di quell'abito a dir poco accattivante, poi scorsi le altre foto dell'album finché non mi paralizzai.

La mia ragazza abbracciata ad uno sconosciuto.

- Jimin?- mi chiamò Tae, ma io non risposi.

Quella mano maschile posata sul suo fianco con troppa disinvoltura, mi bloccò il sangue nella carotide. Stritolai lo schermo luminoso finché le mie dita non divennero bianche, a quel punto Jungkook allungò il collo per vedere cosa mi stesse turbando così tanto.

- Oh mio...- disse quando capì.

- Cosa succede?- chiese Namjoon preoccupato.

- Niente, la mia ragazza mi ha solo tradito. - risposi con un amarezza fuori dal comune.

Mostrai a tutti i presenti la prova e subito Taehyung si affrettò ad aggiungere. - Aspetta. Questa foto non vuol dire niente. -

- Vuol dire molto invece. Sono stato un idiota ad essermi fidati ancora di lei. - chiusi l'applicazione e gettai il cellulare sul divano.

- Dovresti chiamarla, sicuramente è meglio che rimanere nel dubbio. - mi consigliò Namjoon, ma non avevo intenzione di farlo.

Se l'avessi sentita, sarebbe finita male. Troppo male.

***

- Un numero sconosciuto dall'Italia? - chiesi ad alta voce quando lessi il prefisso della chiamata.

- Rispondi, potrebbe essere successo qualcosa. - mi intimò Jungkook, seduto sul divano accanto a me.

Premetti il tasto verde e salutai in inglese, ma non sapevo cos'altro dire perché ero una frana.

- Hi! Excuse me, Jimin. I'm Arianna, Diana's friend. Can I talk with Namjoon?- chiese, ipotizzai che avesse preso il mio numero da Diana.

-Oh, Hi. Sure.- passai il mio telefono al leader di fronte a noi che mi lanciò uno sguardo perplesso.

Lo guardai annuire con le sopracciglia increspate mentre Arianna parlava. Temetti che potesse essere successo qualcosa alla mamma di quella che doveva essere la mia ragazza, invece Namjoon si rivolse a me con ancora il cellulare attaccato all'orecchio

- Vuole raccontarti cosa è successo in discoteca, io farò da traduttore. - si fermò aspettando un mio qualsiasi cenno.

- Non mi interessa. Grazie lo stesso.-

- Jimin, non essere testardo. - mi rimproverò il leader, poi attivò gli alto parlanti e chiese ad Arianna di cominciare. - Dice che Diana era molto scossa dopo aver litigato con te, ma l'ha tenuta d'occhio tutta la sera per paura che potesse fare una pazzia. Hanno chiacchierato con questi due ragazzi per un po', poi Diana si è allontanata sulla pista per ballare. Le hanno scattato la foto e dopo sono usciti per respirare un po' d'aria fresca. Ha visto che quel ragazzo si stava avvicinando troppo e Diana l'ha spinto via. Poi è intervenuta Arianna per portarla via e in macchina si è resa conto del torto che ti stava facendo. - Arianna tacque per un momento e sospirò. - Da quando è tornata a Roma, è stata la prima volta che l'ha vista piangere. Dice che è veramente distrutta. Poi le ha detto che ti non avrebbe mai tradito e che le manchi molto. Adesso sta ancora dormendo e lei ne ha approfittato per chiamare. -

Dovevo crederle? Cosa dovevo fare? Non lo sapevo.

Sembrava peggio di un rompicapo, non ne vedevo la soluzione. Tutto quel discorsetto di Arianna aveva buttato altra brace sul fuoco, alimentando la mia rabbia.

La ringraziai prima che Nam riportasse il cellulare incollato al suo padiglione e poi riagganciò.

Dopo di che riacchiappai il cellulare con forza, ignorando i richiami di Jungkook. Salvai la foto nella galleria e poi aprii la chat privata con Diana. Inviai la foto con un semplice didascalia: vedo che ti stai divertendo.

Avevo lanciato una bomba ed ora dovevo aspettare lo scoppio disastroso.

- Ah, ha detto che cancellerà subito il tuo numero. In compenso ha chiesto quello di Yoongi. - concluse con uno sguardo tra il divertito e il dispiaciuto.


"I betray all those who had faith in me." - Born Singer

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Ecco finalmente il capitolo!

Scusate, ma devo ancora riprendere dalla depressione post-concerto...

Loro sono stati unici e meravigliosi, mi mancano già ;;

Spero che anche questo capitolo vi piaccia <3

Grazie a tutti!!

꧁La Città di Smeraldo꧂ p.jm. {CONCLUSA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora