2018
[Jimin POV]
Tornai indietro di due anni, quando Diana non era ancora ricomparsa nella mia vita. La sua mancanza mi opprimeva il petto fino a farmi soffocare alle volte. Quella casa che avevamo condiviso iniziava ad essere troppo stretta, nonostante ci fosse fin troppo spazio.
Sentivo l'illusione delle sue mani che mi sfioravano, mentre mi sedevo in cucina per fare colazione ed attendevo il solito bacio mattutino, che non arrivava mai. Junkook e Tae facevano di tutto per non farmi sentire solo, apprezzavo i loro sforzi, ma spesso rifiutavo i loro inviti insistenti.
Esattamente come quella sera. Pensai a Namjoon che stava lavorando notte e giorno al nostro nuovo album, così decisi di raggiungerlo nel suo studio. Mi lasciò accomodare su una sedia accanto a lui, mentre maneggiava i mille tasti della console. Ammiravo il suo talento e rimanevo affascinato dalle sue capacità ogni volta che lo vedevo all'opera.
- Ti senti solo, vero? - domandò all'improvviso, senza distogliere l'attenzione dallo schermo di fronte a lui.
- Un po'. - ammisi
- Posso capirlo. Basta che non interrompi un'altra volta la mia live, spiaccicandoti sul vetro del mio studio come una mosca. - mi strappò un mesto sorriso.
Era incredibile come riusciva a capirmi da una semplice frase. Si sistemò gli occhiali tondi su naso con fare nervoso, gli donavano un aspetto più maturo e determinato.
- Odio quando mi mancano le idee. - sbottò, arrabbiandosi con la povera tastiera.
- Non sforzarti, vedrai che troverai l'ispirazione. Vorrei tanto aiutarti, ma...- mi interruppi, quando un ricordo sbocciò nella mia mente come un fiore.
Diana mi aveva raccontato una storia contenuta nel libro che le avevo regalato per un suo compleanno. Volle narrarla a tutti costi: ne era rimasta incantata, soprattutto perchè era ambientata in Italia.
La storia ruotava attorno ad un fiore blu, un castello di sabbia ed un amore non corrisposto, finito tragicamente per colpa del silenzio del protagonista.
Mi ero immedesimato immediatamente in lui già all'epoca, nonostante non sapessi che l'avrei persa proprio per aver taciuto. Quando mi aveva riconsegnato il libro, non ne avevo intuito il motivo. Però l'avevo considerato come un segno del destino: avrei portato con me ciò che più mi rappresentava.
Diedi voce alla storia sconosciuta della Città di Smeraldo per Namjoon, che mi osservò stringendo gli occhi in una smorfia di interesse. Cominciò subito a prendere appunti sul suo fidato taccuino, sembrava che dalla punta della penna, le parole comparissero da sole sul foglio. Scrisse qualche riga che non riuscii a leggere e poi si voltò di nuovo verso di me, con il riflesso della luce sulle lenti che coprivano i suoi occhi.
- Come intitoleresti questa canzone? - mi chiese dopo un po'.
- La Verità Non Detta. - pronunciai, quasi come una sentenza.
- Mmm...in inglese sarebbe The Truth Untold, mi piace. - concluse soddisfatto.
La verità non detta, il significato di quel fiore blu. La stessa verità che tenevo nascosta da anni senza avere il coraggio di mostrarla.
La prima volta che lessi il testo della canzone, mi sentii stringere il cuore in una morsa dolorosa. Tutti i miei compagni erano a conoscenza dei miei sentimenti e mi sentii osservato, mentre stringevo il foglio con le mani tremanti. Le strofe che avrei dovuto intonare erano tre e sembrava che Namjoon avesse scritto quelle parole sotto mia dettatura. Bastò veramente poco tempo per imparare quei versi a memoria e, ogni volta che cantavo, le mie corde vocali si annodavano scaturendo delle note strazianti.
Quel suono era perfetto.
Quando tornavo a casa la sera, sfinito a causa delle tante ore di pratica a cui sottoponevo il mio corpo e la mia mente, mi buttavo sul letto senza riuscire a prendere sonno. La melodia mi risuonava nella testa come una cantilena e non mi lasciava risposare.
Una sera aprii il cassetto del comodino, raccolsi il libro sui racconti fantastici e lo sfogliai per soffermarmi sulla storia che mi tormentava. Una rabbia improvvisa mi investì e scaraventai il piccolo libro contro la parte di fronte a me. Perchè avevo spinto Namjoon a scrivere quella canzone? Perchè ero così masochista? Guardai le copertina colorata piegata in due sul pavimento, avevo rovinato persino quel piccolo ricordo.
Non sapevo fare altro che distruggere.
Lo raccolsi e lo spazzolai, come se fosse ricoperto di polvere. Scelsi una penna dalla mia scrivania, poi voltai l'ultima pagina bianca per scriverci sopra "The Truth Untold". Chiusi il libro con uno scatto e lo rinchiusi di nuovo nel cassetto, sperando di celarvi persino i miei sentimenti all'interno.
Nonostante i miei sforzi, Diana rimaneva presente come un fantasma: appariva nei momenti meno opportuni e senza preavviso. I primi mesi erano stati i più difficile, quel silenzio assordante mi infastidiva. Sentivo la sua voce come un'eco lontana che canticchiava allegramente le nostre canzoni. Mi mancava la mia Diana, la mia migliore amica, la mia confidente, la mia complice. Avevo bisogno di lei come l'aria per respirare, provavo la sensazione di essere in un'apnea costante. In certi momenti sentivo il bisogno di chiamarla per ascoltare almeno la sua voce meravigliosa, ma appena prendevo il cellulare, mi bloccavo.
Perchè dovrei contattarla? Mi chiedevo.
Non si ricordava di me, ero un perfetto sconosciuto ai suoi occhi. Sicuramente lei non sentiva la mia mancanza, invece ogni maledetto oggetto di quella casa mi ribadiva la sua assenza.
I miei compagni non condivisero la mia scelta di buttarmi tra le braccia di ragazza diverse. Ma loro non potevano capire. Cambiai atteggiamento con l'altro sesso: mi mostravo sicuro, accattivante e disponibile. Era fin troppo semplice accalappiare idol, membri di diversi staff, manager e via dicendo.
Utilizzavo sempre la solita banale tecnica che non mi tradiva mai: mi avvicinavo per scambiare qualche parola, davo il mio numero e la sera mi ritrovano una coreana nel letto.
"Even if you feel that you are alone, don't throw yourself away." - Promise
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Buonasera~
Qui torniamo indietro, quando Diana ancora non ha recuperato i ricordi. Infatti ho inventato la genesi di The truth untold. Spero che vi piaccia l'idea!
Poi ho citato Promise perchè adoro quella canzone, e voi?
Grazie a tutti <3
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꧁La Città di Smeraldo꧂ p.jm. {CONCLUSA}
FanfictionDiana è una ragazza dalle origini italiane che ha vissuto a Busan, il suo migliore amico si chiamava Jimin e la abbandonò all'età di 15 anni per inseguire il suo sogno a Seoul. Tra varie peripezie, i due non hanno più notizie e si rincontreranno 6 a...