Sebastian non sbagliava. Per l'una meno un quarto ho preso visione di quello che ho da fare qui e mi sono anche fatta un'idea non troppo lusinghiera della tizia che era qui prima di me. Sembra che amasse particolarmente il rosa, visto che ha sottolineato con quel colore relazioni e documenti. La cosa mi fa un po' ribrezzo, soprattutto perché odio il rosa, ma i cuoricini sopra le i davvero sono da fuori di testa.
Ho dato un'occhiata alla posta elettronica, che è già stata settata coi miei dati e controllo se ci sono cose urgenti da sistemare. Sembra di no, così mi metto a leggere un po' di prospetti che ho sulla scrivania.
"Pierce?" Alzo di scatto la testa, sorpresa di vedere Alan Morris di fronte a me. Di nuovo. Sorrido, arrossendo lievemente, mentre lui fa altrettanto. "Tutto bene?"
Annuisco, prima di parlare. "Sì. Mi sembra abbastanza semplice, in effetti" ammetto con un po' di timore.
"Vedi? Lo dicevo che ce la potevi fare." Sorride apertamente adesso, e si avvicina di un altro passo.
"Ti va di venire a pranzo con me? Ti spiegherò un po' di cose sull'azienda e .. beh, su Isaac."Decisamente curiosa sopra ogni cosa, accetto e mi alzo, prendendo il cappotto.
Mi spiega che andremo a mangiare vicino all'ufficio e che possiamo andare a piedi, così mi stringo la sciarpa e mi preparo all'aria fredda di fuori.
Passo il badge nuovo, osservando lui fare lo stesso e poi lo ascolto mentre mi racconta un po' della storia dell'azienda. Sono informazioni di pubblico dominio, certo, ma sentire la storia da chi l'ha fatta, è sempre una bella esperienza.
Arriviamo velocemente a un'osteria piuttosto rustica, ma all'interno è decorata con stucchi e le tovaglie sono di lino color corda, in contrasto con i drappeggi rosso scuro delle pareti. Resto affascinata dall'ambiente, tanto che Morris deve richiamarmi un paio di volte perché torni a prestargli attenzione.
"Cosa prende da mangiare?" domanda, il cameriere accanto a lui sembra aspettare solo me.In imbarazzo, cerco la prima cosa commestibile sul menu e faccio la mia ordinazione. Oggi sono un pò agitata, quindi credo che mi farò bastare il risotto.
"Oggi pomeriggio conoscerai mio figlio" esordisce mentre aspettiamo. Annuisco, sperando che vada avanti perché mi vergogno a chiedere che tipo sia. Non ho idea nemmeno di quanti anni abbia.
"Isaac.. beh è uno spirito libero, diciamo. Sul lavoro ha intuizioni molto valide, lo apprezzo molto, ma ha un modo di fare che beh, potrebbe dare sui nervi. Non voglio che tu sia prevenuta, Olivia, posso chiamarti per nome e darti del tu?"
Oddio con quegli occhi potrebbe fare ciò che vuole, penso per un momento. "Certo" dico arrossendo di nuovo. Tanto lo stava già facendo..Mi ha appena detto che il figlio è un rompipalle, come minimo. "Beh, Olivia, diciamo che la persona che era al tuo posto fino a venerdì, ha avuto uno scontro con mio figlio e ha deciso di lasciare il lavoro, su due piedi. Non voglio che succeda anche con te, ecco perché ho voluto rassicurarti sul fatto che mio figlio non ha il potere di licenziarti."
Quanto può essere stronzo questo tizio, se una si licenzia per averci discusso?
Oppure.. forse ha dei problemi mentali? Mi faccio coraggio, cercando di chiedere al padre se è una di quelle persone affette da malattie particolari o con determinati handicap, giusto per cercare di inquadrarlo, non ho problemi a lavorare con nessuno, basta sapere come prenderlo.
Scoppia a ridere, capendo perfettamente cosa gli ho chiesto. "No! Scusami, forse ti sono sembrato troppo protettivo.. Isaac è perfettamente normale. Solo.. è abituato a fare di testa sua e pensa di avere sempre ragione."
Un ragazzo d'oro, insomma. Sento un peso sullo stomaco all'idea di incontrarlo, ma non posso alzarmi e dire ad Alan Morris 'Scusi ci ho ripensato non voglio più lavorare per lei' quindi.. beh, spero che questo tizio non sia davvero così stronzo come lo descrive il padre.
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Love/Hate Isaac Morris (Amo Odiarti)
ChickLitOlivia trova il lavoro dei suoi sogni, dopo tanto cercare, ma il primo giorno scopre che invece dovrà fare da babysitter al figlio del capo. Bello, alto, sempre sorridente e.. stronzo. Non sembra esserci margine per andare d'accordo, almeno per Oliv...