Capitolo 52 - Isaac

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Credo di non aver capito.
Lei mi guarda quasi... speranzosa. Osserva la mia reazione come se davvero lei.. No dai, impossibile.

Oddio, non impossibile, ma.. "Dici sul serio?"
Mi sembra di avere del fumo in testa. Non riesco a comporre un cazzo di pensiero sensato e le sue parole continuano a vorticare nella mia mente come un turbine impazzito.

Vedo i suoi occhi farsi lucidi, mentre non toglie lo sguardo da me nemmeno un istante, a conferma che non sta scherzando.
"Sì. Sono incinta di circa quattordici settimane."

Quattordici? Inizio a fare i calcoli, faticando come se stessi cercando di guadare un fiume di fango e le mie membra fossero di piombo.
"Quindi.."
"Quindi è tuo. Sì. Sempre che tu ti fidi della mia parola. Ad ogni modo possiamo fare il test del dna."

"Ma come.." provo.
"Beh immagino tu sappia il come, Isaac" dice guardandomi con sfida. "Sul quando non sono sicura. Forse è stato quando l'abbiamo fatto contro la porta di casa tua, visto che a malapena ci siamo spogliati. O comunque in quei giorni, secondo il dottore."
"Non mi hai detto niente" E' la prima cosa che mi viene in mente. 

"Non ci credevo nemmeno io, all'inizio. Pensavo che aver perso tanti chili, lo stress della situazione.. beh avessero sballato il mio ciclo. Quando sono passati quasi due mesi dall'ultimo però... ho iniziato a pensarci e un test me l'ha confermato. Oh e anche il dottore, ovviamente."

Mi siedo, prendendomi la testa tra le mani. Un figlio. Sta succedendo davvero?
Io che pensavo di farla finita giusto un paio di mesi fa sto per diventare padre?
Il pensiero che se lo avessi fatto non lo avrei mai saputo mi colpisce come un maglio.

"Perché non me lo hai detto?" tuono. Dio, se penso a tutto il tempo che abbiamo passato separati.. ma questa settimana siamo stati insieme ogni sera, abbiamo sempre dormito insieme, perché non me l'ha detto subito?

Sono qui davanti a lei e la vedo tentennare. Perché?
"Olivia" chiamo per esortarla a parlare.

"Quando l'ho scoperto, il piano era già in moto, non potevo tirami fuori da questa situazione e in nessun modo avrei lasciato che Alan sapesse che ero incinta di tuo figlio. Dio solo sa cosa avrebbe fatto di questa informazione" dice.

Non posso darle torto, ma perché non dirlo a me?
"Come hai fatto a tenerlo nascosto? Chi altro lo sa?" chiedo.

"Mio cugino e sua moglie. E ora, tu."
"Solo loro?"

"Sì. Liz si è accorta che qualcosa non andava e durante uno dei primi weekend che passavo a Londra mi ha chiesto di accompagnarla dal ginecologo. Lei all'epoca era incinta di Lucas, che ora ha un paio di settimane."

Cerco di assorbire le informazioni che mi sta dando ma fatico a starle dietro. "Non capisco.." ammetto.

"Lei prenotava le visite, ma in accordo con il ginecologo, lui visitava anche me. Nemmeno la segretaria ne era al corrente, il mio nome non figura da nessuna parte. Ufficialmente io accompagnavo lei alle visite prenatali, mentre invece ero io a farle. Beh, a volte anche lei, ovvio."

"E' tutto vero, quindi?" chiedo. Davvero mi sembra incredibile, soprattutto dopo i suoi trascorsi.

"Sì. Ho avuto una paura del diavolo, lo ammetto. Quando l'ho scoperto ero terrorizzata. Avendo già perso un figlio, avevo paura che tutta la situazione con te e tuo padre potesse portare ad un altro aborto. Ho cercato di fingere che non fosse vero, che non fosse cambiato nulla nel mio corpo, perché temevo che se avessi permesso a me stessa di crederci, di accogliere questa novità dentro di me, qualcosa me l'avrebbe strappata via."

Sta piangendo ma me ne accorgo in ritardo, perché anche io la sto guardando dietro un velo di lacrime.
E' evidente la pena e la paura dalle sue parole, non so immaginare cosa possa essere stato questo periodo per lei e finalmente comprendo anche la sua reticenza nel fidarsi di me. Stava proteggendo se stessa e non solo.

Love/Hate Isaac Morris (Amo Odiarti)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora