Capitolo 7

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Dieci minuti dopo, inizio a sbollire la rabbia per il casino che la ragazza ha provocato, ho ripulito la mia scrivania con un detergente e dei fazzoletti e sto cercando la voglia di ricominciare da capo il lavoro che avevo fatto, quando il chiacchiericcio proveniente dall'ufficio di Isaac si fa più vicino, quindi immagino che Meghan se ne stia andando. Per un momento penso che potrebbe portarsi dietro anche lui e così starei in pace per qualche ora, magari.

Quando la porta si apre, non riesco a fingere indifferenza, così alzo lo sguardo, incontrando quello del mio capo. Questa cosa che quando lo guardo, lui lo sta già facendo inizia ad innervosirmi.

Meghan sembra decisa ad ignorarmi, invece. La cosa mi sta benissimo, tanto che mi concentro sul documento che ho sullo schermo, quello che devo ristampare e ricominciare a correggere, per la riunione di domani del mio capo.
Non cerco nemmeno di ascoltare cosa si dicono, perché mi ha già infastidito a sufficienza questa qui, ma quando si ferma, davanti alla mia postazione, non posso fare a meno che alzare lo sguardo. Le rivolgo un sorriso falso, di circostanza, mentre lei mi risponde allo stesso modo.

"Ciccino mi ha detto che sei nuova, e provvisoria" dice calcando l'ultima parola come se fosse un crimine "quindi ti consiglio di imparare in fretta cosa voglia dire essere consapevoli della propria posizione nella società. E non permetterti di rispondermi mai più come hai fatto prima, o ti farò licenziare. Vero Ciccipucci?" conclude guardando con adorazione Isaac, che invece mi sta osservando con curiosità.

"Quindi la rivedrò?" chiedo, fingendo innocenza.
"Beh, sta a te. Se riesci a lavorare con quelle dita grasse che ti ritrovi o se invece sei del tutto inutile." Poi fa una cosa che non mi aspettavo. Pianta un dito ossuto nel mio braccio, saggiando quanta ciccia posso avere. "Sai, è davvero tanta ciccia" aggiunge denigrandomi.

Allargo la bocca in un sorriso radioso. "Beh, sa com'è.. le ossa piacciono solo ai cani."

Tira via il dito, stizzita, voltandosi di scatto verso Isaac, che sta ridendo di gusto, come uno spettatore a teatro. "Ciccipucci, non le dici niente?"

Non resisto. "Sì, Ciccipucci, non mi rimproveri?" domando, sfidandolo.

"No. Mi sembra che tu, Meghan, abbia passato il segno, e la mia segretaria è addestrata a rimettere al proprio posto chi oltrepassa i limiti, non è così?" domanda poi a me. Annuisco, sorpresa del fatto che lui abbia preso le mie parti.

A mia discolpa, nonostante i chili in più, sono abbastanza alta da non sembrare così sovrappeso e non ho così tanta ciccia. Ad ogni modo, inizio seriamente a pensare che quest'azienda non sia quella adatta a me, se tutto ciò che conta è una bella confezione.

Guardo il mio capo accompagnare la ragazza all'uscita, con una mano appoggiata alla sua schiena e cerco di scrollarmi di dosso il nervoso per aver subito un attacco gratuito di questa portata da una che non ho mai visto in vita mia.
Quando Isaac ritorna, ha un bicchiere di caffè in mano e lo noto, anche se cerco di non farlo. Magari adesso il cazziatone lo beccherò comunque, mi dico.

"Tieni" dice porgendomi il bicchiere. Lo guardo stralunata, perché non me lo aspettavo davvero.
A questo punto forse dovrei scusarmi per il mio comportamento, ma prima che io lo faccia, lui riprende a parlare e lo fa con un tono conciliante, così diverso dal solito.

"Vuoi darmi la tua versione dei fatti?" chiede.
"Intendi dire che non prendi per oro colato ciò che ti ha detto quella.. quella Meghan?"

Non ribatte, ma resta in attesa, così gli racconto tutto, compreso il modo in cui lei mi ha denigrato e come io le abbia risposto. Alla fine vedo che lui sorride. "Hai fatto bene" dice spiazzandomi.
Dove hanno rinchiuso il mio capo? Questo non può essere lui. "Non vuoi licenziarmi? Ieri non lo hai fatto, magari oggi hai un bonus" lo sfido e il suo sorriso si allarga, rivelando le fossette.

Love/Hate Isaac Morris (Amo Odiarti)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora