Capitolo 5

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Mi fermo sul posto, dimenticando momentaneamente Isaac, prendendo un gran respiro prima di voltarmi verso di lui.
Vladimir, detto Mir dagli amici, è sempre bello come lo ricordavo, solo i capelli sono più lunghi del solito. La barba appena accennata e i capelli biondi, assieme alle spalle larghe, erano capaci di fermarmi il respiro, anche dopo anni di relazione.

Mi riserva un gran sorriso, sincero. E' davvero contento di rivedermi, mentre io non sono certa di quello che provo in questo momento. L'irritazione per la discussione avuta poco fa con un altro esemplare di maschio di bell'aspetto non è ancora scemata, e il dolore che ha provocato il ragazzo di fronte a me in questo momento, non mi permette di abbassare la guardia.

"Mir" sussurro cercando di sorridergli. Niki mi ha dato dei preziosi consigli, sul non fargli vedere che sto male anche se è così, sul reagire e andare a testa alta e altre cavolate.. proviamo a metterle in pratica.

"Mi fa piacere vederti" dice, omaggiandomi di un altro sorriso assassino. L'ho amato davvero tanto, forse lo amo ancora, ma non posso dimenticare l'evento che ha causato la nostra rottura.

Si sporge verso di me, dandomi tre baci sulle guance e azzardando una carezza sul mio braccio, mentre rispondo al suo saluto. "Come stai?" chiedo prima di rispondere con qualche complimento inopportuno.

"Bene grazie. Tu come te la passi? E' un pò che non ci sentiamo" dice e giuro che ho sentito una punta di rammarico.
"Sì, beh, ho cambiato un paio di lavori, niente di che. Tu lavori sempre là?" chiedo riferendomi alla pasticceria più rinomata della città, dove lavorava da qualche anno con ottimi risultati.

"Oh, sì. Tutto uguale. Beh.. quasi." Vedo un pò di rimpianto nei suoi occhi ma non mi sento pronta a gestirlo in questo momento. Questa serata ha già fin troppa carne al fuoco.

Intercetto lo sguardo assassino di Tommaso rivolto al ragazzo accanto a me e mi scuso con Mir per raggiungerlo, prima che lo faccia lui con noi.
"Ma che ti salta in mente?" ringhia appena lo affianco.
"Lasciami il braccio" sibilo cercando di mantenere le apparenze. Ho notato che Isaac mi stava osservando, prima, e non voglio che pensi che io sia completamente pazza, dato che è già convinto che Max sia mio e io sia qui tranquilla a parlare con il mio ex, invece che con mio fratello.

"Perché lui è qui?" chiede a denti stretti.
"Non l'ho chiamato io" mi difendo "Beth voleva fare questa cena da un pò e ha invitato il tipo che le piace assieme ad alcuni suoi amici. Non sapevo che avesse chiamato anche lui" mento indicando con un cenno del capo Connor, Isaac e un paio di ragazze che non ho mai visto.

"Deve starti alla larga" sentenzia, come se facessi davvero quel che mi dice. Oh, fratellino, sono passati da tanto quei tempi.
"L'ho solamente salutato. E non ho intenzione di restare da sola con lui stasera, ok?"
Mi guarda intensamente, come se bastasse questo a convincerlo delle mie parole ma alla fine si tira indietro, le sopracciglia ancora aggrottate. "Se ti sta troppo addosso dovrà vedersela con me, capito?"
Annuisco, prima di dirgli che se ha così tanta paura che mi stia troppo vicino, può sedersi lui accanto a me. "Contaci" dice sicuro.
Scuoto la testa, mentre mi allontano, facendo lo slalom tra la gente per tornare in cucina e vedere se Beth hai bisogno di una mano.
Passo accanto al gruppetto di Isaac e non mi sfugge il modo in cui le anoressiche bionde che li accompagnano mi guardano. Beh, sono problemi loro, mi dico proseguendo, ma sento degli occhi su di me, e non resisto a guardarmi indietro, incrociando lo sguardo del mio capo.

Inspiro, concedendomi di guardarlo male, prima di raggiungere la cucina e la mia amica.

"Oh, meno male che sei qui! Ho bisogno di aiuto per preparare i crostini!" esclama Beth non appena varco la porta della stanza.
Prendo un respiro, che rilascio lentamente. Ho fatto la furba con mio fratello, ma inizio a pensare che stasera forse sarebbe stato meglio per me se ne fossi rimasta a casa. "Ho visto Mir."

Love/Hate Isaac Morris (Amo Odiarti)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora