Capitolo 42 - Isaac

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Mercoledì

Ho spaventato Danika, mettendomi ad urlare come un pazzo, dalla rabbia, dal dolore, dalla vergogna. Ho spaccato il tavolino da caffé nella mia suite e la gamba di una delle poltroncine, scagliandola contro lo specchio, prima che gli inservienti dell'hotel, allarmati dai miei vicini di stanza, mi fermassero.

A quel punto, ho chiesto scusa a Danika per averla spaventata, ho acciuffato una tuta e le scarpe da ginnastica e mi sono trasferito nella lussuosa palestra all'ultimo piano dell'hotel e ho tirato pugni al sacco fino a farmi sanguinare le nocche, sotto i guantoni.

Non ancora appagato, ho corso fino a che non ho sentito tremare le gambe, continuando ancora, fino a non sentire più niente.

Quando mi sono voltato, stravolto ed esausto, non avevo ancora trovato pace ma Danika era lì e lo sguardo della ragazza era spaventato oltre ogni dire, così mi sono costretto a scusarmi, a denti stretti, poi le ho chiesto se dalla direzione avessero chiesto un mio allontanamento dall'hotel.

Mi ha risposto di no, ma che voleva una spiegazione, sempre con quel suo tono pacato che mi faceva imbestialire, abituato com'ero alle sfuriate di Olivia. Ho fatto una doccia, fingendo che le lacrime che versavo fossero solo le gocce del soffione sul mio viso e mi sono cambiato, prima di tornare da lei, che si è allontanata alla vista delle mie nocche sbucciate, strette nei pugni, ma non ha smesso di guardarmi.

A quel punto, mi sono lasciato cadere a terra e ho preso la testa tra le mani, conscio solo del fatto che avevo deliberatamente ferito l'unica donna che ho amato davvero per qualcosa di cui lei non ha colpa.
Ecco cosa ho fatto quando Connor mi ha inviato quel video confessione di Vladimir.

Posso solo immaginare in quale stato versi Olivia in questi giorni perché so che il mio comportamento, preciso e freddo, atto proprio per ferirla, ha centrato il bersaglio.

Non riesco a non farmi schifo. E la cosa peggiore, è stata la mia cecità. Perché nonostante io non stimi per nulla quel figlio di buona donna con cui lei stava, non dubito delle sue parole. Nel momento in cui ha detto che è stato mio padre a ordire tutto quanto, pagando lui perché facesse quello che ha fatto, ho capito che aveva ragione.

E ho rimesso in gioco tutto quanto. I suoi atteggiamenti nei miei confronti, la strana arrendevolezza verso il mio rifiuto di essere ancora il suo burattino, lo spronarmi ad avvicinarmi ad Olivia. Ha fatto tutto questo per farmi fare, alla fine, tutto quello che vuole. Mi ha distrutto ancora una volta.

Perché se non me ne fosse fregato nulla di Olivia, se fosse stata una tra le tante, non ne sarei stato così devastato. Non sarei stato così distrutto dall'accogliere il consiglio di mio padre di distrarmi, trovando Danika così disponibile ed arrendevole che non ci ho pensato due volte a scoparla per sbattere in faccia a Olivia che non mi ha ferito. Altra enorme bugia che ho cercato di raccontarmi inutilmente.

La sua espressione, quando ha visto il video.. sembrava sconvolta e a pensarci adesso, sentendo la sua voce graffiante, disperata, mentre grida al suo ex di confessare, di dire cosa ha fatto, mi fa male più di una coltellata. Forse me la meriterei, anche se la mia schiena è provata da quelle inflitte metaforicamente da mio padre.

Non riesco a capacitarmi della mia stupidità, pressoché assoluta a questo punto.
Sul momento invece, non ho dubitato nemmeno un momento della buona fede di mio padre, accecato dal dolore per il tradimento di Olivia ho finito per fare esattamente ciò che voleva che facessi.

Ho spento il cervello, come facevo prima, lasciando che lui mi guidasse. Di nuovo. Sono uno stupido, un patetico uomo con l'intelligenza emotiva di un adolescente, che non sa reagire in modo maturo ai problemi quando si presentano. Volevo affrancarmi da tutto questo, diventare migliore, mi sentivo migliore, con lei. Invece al primo ostacolo ho reagito come uno stupido bamboccione che aspetta che il padre gli dica cosa fare. Non ho aspettato di chiarire con lei, affrontando le conseguenze di un raggiro che in realtà non c'è stato.

Love/Hate Isaac Morris (Amo Odiarti)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora