Capitolo 32

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Resto spiazzata da quelle parole, ma faccio come chiede, aspettando che mi dica cosa succede.

"Olivia, tu non mi mentiresti, giusto?" chiede e per un momento brancolo nel buio, cercando di capire dove vuole andare a parare. Ma dato che non gli ho mentito su nulla, mi dico che non ho niente da temere. "No, non ti ho mai mentito, comunque."

"E mi dici tutto?" domanda ancora. "Suppongo di sì. Ciò che ti riguarda, sicuramente, per il resto, magari mi dimentico qualcosa, ma non è per tenerti all'oscuro di qualcosa, ci conosciamo da poco. Perché mi fai queste domande, Isaac, è successo qualcosa? Sei strano da ieri."

"Ti vedi ancora con il tuo ex?" chiede.

"No! In futuro magari capiterà di vederci durante qualche uscita probabilmente, come a cena da Beth, ma no. E per quanto riguarda l'appartamento, se la coppia che lo ha visitato martedì deciderà di prenderlo, dovremo vederci per firmare la rinuncia alla prelazione, tutto qui. Ma non vedo il problema."

"Non sei andata a pranzo con lui venerdì?" chiede.
"Sì. Ma te l'avevo detto, no? Ah, no, aspetta. Eri già andato via quando lui mi ha chiamato. Era per la storia dell'appartamento, niente di più. Sono tornata molto prima che tu finissi il pranzo con Bini" dico ricordando il nome del titolare del laboratorio esterno.

"Dopo, non me lo hai detto. Abbiamo passato due giorni insieme a Roma e tu non me lo hai detto." Sembra infastidito ma davvero non c'è nulla di losco.
"Beh, avevo di meglio da fare che raccontarti di aver mangiato un panino con il mio ex, mi è solo uscito di mente a favore di cose più interessanti." Alzo le spalle, non vedo davvero dove stia il problema. Capisco la gelosia, ma se ci fosse qualcosa, glielo avrei detto. Odio le menzogne.

Poi, il pensiero mi colpisce. "Tu come lo sai, se non te l'ho detto io?"
"Mio padre. Mi ha detto di averti incrociato mentre tornava in azienda, abbracciata ad un ragazzo biondo che ovviamente non sono io. Era piuttosto arrabbiato, devo dire."

"Ti giuro che non c'è stato niente più di quello, ok? Mi stava solo ringraziando. E per me non ha significato nulla, altrimenti te lo avrei detto, Isaac. Credimi, so come ci si sente ad essere presi in giro dalla persona di cui.. a cui tieni."

"Sì, beh, noi non siamo al punto in cui eri con Vladimir" dice sputando quel nome per intero. "No, certo, ci frequentiamo da poco, ma il succo non cambia. Non ti farei una cosa del genere, Isaac."

"Meglio, perché non ti voglio dividere con nessuno" dice prima di sporgersi verso di me e baciarmi sulla bocca. Ricambio il bacio, felice di aver risolto la questione e mi allungo verso di lui, che mi posa la mano sul fianco, attirandomi più vicina sul divano. I collant che indosso scivolano sulla pelle grigia e ben presto mi si mozza il fiato, quando lui mi mette a cavalcioni sopra le sue gambe, approfondendo il bacio. Mi stringe tanto che credo domani avrò i lividi, come se dovesse imprimere qualche sorta di marchio, di possesso.

Fa scorrere le mani lungo i miei fianchi, insinuandole una sotto la gonna e l'altra sotto al maglione, per tirar fuori la camicia.
Mi stacco il tempo necessario per levarmi il maglione, strattonandolo dal collo, accaldata, mentre lui sfiora con le dita la mia intimità, tocco che sento nonostante gli slip e i collant. Mi dimeno un pò, avvicinandomi a lui , cercando un contatto più intimo.

Nel togliere il maglione ho preso contro ai bottoni della camicia ed ora uno si è aperto, rivelando parte della curva del seno. Isaac si sporge per iniziare a lasciare umidi baci sulla mia pelle scoperta, mentre io desidero che faccia di più, decidendo di spogliarmi anche della camicia.
Infila la mano sinistra dentro la mia camicia, prendendo ad accarezzarmi la pelle accaldata da sopra la stoffa del reggiseno, mentre preme con la mano destra tra le mie gambe, fino a lacerare i collant. Mi fermo, senza fiato, mentre lui ha un ghigno stampato in fronte, trionfante, prima di tirare e strappare ancora un pò il nylon e accarezzare il bordo dei miei slip. Sento fresco là sotto e mi vergogno un po' di essere già così eccitata, ma lui sta succhiando un capezzolo attraverso la stoffa e ansimo a bocca aperta, reclinando appena la testa.

Love/Hate Isaac Morris (Amo Odiarti)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora