Mi sono svegliata presto, ho arrancato in tuta fino dal panettiere e sono tornata a casa con due brioches appena sfornate. Il tempo di vestirmi decentemente e svegliare Isaac, che dorme sdraiato come se fosse una pelle di leone a pancia sotto sul mio letto, e l'aroma del caffé arriva di sopra, facendomi fare un salto dalle sue braccia, per correre giù a spegnere il fornello, prima che accada un disastro.
Isaac mi raggiunge mentre verso il caffé nelle tazze e poi sorride sornione, osservando le brioches. "Trattamento speciale?"
Arrossisco, volendo scacciare quella sensazione che si agita nel mio stomaco."E' tanto che non mi coccolo" rispondo senza dargli corda.
"Dovrei restare a dormire più spesso."
"Se lo facessi potrei mandare te a prendere le brioches, in effetti."
"Allora no."Lo fulmino con lo sguardo, mentre lui mi fa una smorfia, poi prende una brioche e le dà un morso. "Fantastica! Dove le hai prese?"
"C'è un panettiere che fa anche piccola pasticceria qui vicino, sono buone, vero?""Un altro pasticcere?" domanda ma so che mi prende in giro. "Sì, e potrei essere sua figlia, tanto è vecchio, direi che non corri rischi."
"Tanto meglio" farfuglia con la bocca piena.
Ci separiamo, io per andare al lavoro e lui per andare a fare la valigia. Ha detto che se riesce passa a salutare prima di andar via, ma sicuramente è impegnato a pranzo, così mi abbevero della sua figura, fintanto che resta con me.
Quando timbro l'uscita per il pranzo, non ci sono messaggi di Isaac, solo uno in cui mi dice che ha una riunione nel primo pomeriggio e spera di riuscire a salutarmi prima di partire.
Sospiro, decidendo di andare a fare un giro nel parco vicino alla Morris, magari posso fermarmi a prendere un panino o qualcosa di simile al bar accanto all'ingresso nord, altrimenti andrò in qualche tavola calda, anche se non ho molta fame.Alla fine opto per restare al parco, dato che la giornata è soleggiata e cerco di rilassarmi, mentre passeggio per i sentieri verdeggianti. L'aria di primavera è arrivata anche qui e i colori iniziano a popolare le piante, con piccoli boccioli. Verso la fine della mia pausa, mi metto a cercare un posto dove prendere da mangiare, decidendo infine per una gastronomia accanto alla strada che sto costeggiando dal parco. Mentre esco dal locale, con il panino in mano,mi sento chiamare.
Mi volto e trovo Mir che viene nella mia direzione, con una cartelletta in mano. Non è chi speravo di vedere, purtroppo e questo insieme all'imminente partenza di Isaac mi causa di nuovo tensione e cattivo umore. "Ehi" saluto freddamente.
"Buongiorno, Ollie. Come mai sei in giro?" Sembra timoroso in quel suo modo di sorridere, il che mi fa supporre che si sia accorto del mio tono. Non voglio dargli corda, e poi Isaac ne farebbe un caso di stato."Oh, ero in pausa pranzo. Stavo giusto tornando in ufficio" dico mostrandogli l'involto con il panino. Lui smette di sorridere ed io mi sento in colpa. Per aver passato così tanto tempo assieme, mi sembra assurdo iniziare a comportarci come due estranei. Poi la mia stupida cortesia mi spinge a chiedergli cosa porti sotto il braccio e lui fa un piccolo sorriso imbarazzato.
"Sono un pò di cose che ho fatto in questi anni, i miei lavori migliori e qualche raccomandazione. Raimondi vorrebbe farmi socio nella pasticceria, ma per pagare la quota devo chiedere un mutuo in banca, così sto portando beh, tutto questo all'impiegato, sperando di far buona impressione. I dati bancari li ha già."
Gli faccio un sorriso genuino stavolta. "Mi fa piacere che riconosca il tuo talento, Mir. So che ti sei impegnato tanto in questi anni." A discapito della nostra relazione, che vista dal di fuori era sempre al secondo posto, ma all'epoca non lo capivo. "Ti auguro che vada tutto bene, te lo meriti."
A quel punto lui mi abbraccia di slancio, mormorando qualcosa contro la mia nuca che non riesco a capire.
"Come dici?"
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Love/Hate Isaac Morris (Amo Odiarti)
Genç Kız EdebiyatıOlivia trova il lavoro dei suoi sogni, dopo tanto cercare, ma il primo giorno scopre che invece dovrà fare da babysitter al figlio del capo. Bello, alto, sempre sorridente e.. stronzo. Non sembra esserci margine per andare d'accordo, almeno per Oliv...