Capitolo 9

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Sono sopravvissuta alla prima, estenuante, settimana alla Morris. E ad Isaac, che ha messo a dura prova i miei nervi praticamente tutti i giorni, per un motivo o per l'altro.

E' sabato sera, e sono da sola. Beth ha accettato l'invito di Connor a uscire per un primo vero appuntamento, mentre Niki e Tommaso hanno passato la giornata in un parco divertimenti assieme a Max e quindi ora sono tutti a letto, stanchi morti.
Ho accettato l'invito di Vladimir per un aperitivo, che si è concluso mezz'ora fa.

Doveva essere una cosa semplice, senza impegno, ma alla fine siamo rimasti a parlare per due ore e mezza. Lui si era offerto di venirmi a prendere, ma volevo essere autonoma e non dirgli dove vivo, così ho proposto di vederci in un locale, territorio neutro, mi son detta.

E' stato piuttosto piacevole, devo ammetterlo. Ero tremendamente nervosa, perché è la prima volta dopo mesi che ci vedevamo da soli e non sapevo cosa aspettarmi.

Lui è stato bravo però. Ha passato i primi dieci minuti a parlare del lavoro in pasticceria, del fatto che sta lavorando ad un nuovo impasto e ad una sorta di mini pasticceria sottozero, tipo finger food. Lo ascolto, come sempre rapita dalla passione che trasuda dalle sue parole quando parla di ciò che gli piace. E' una delle cose che mi ha fatto innamorare di lui.

Quando alla fine del suo monologo mi ha chiesto della mia vita, non sono riuscita a dirgli che lavoro con Isaac, ma gli ho detto che ho trovato lavoro presso la Morris. Avergli negato quell'informazione, sarebbe sembrato sospetto, soprattutto per uno che ha vissuto con me per mesi e mi conosceva come le sue tasche. Non posso affermare lo stesso, ma comunque..

"Ti piace?" aveva chiesto.
"E' una sfida" avevo risposto, ma il pensiero era corso immediatamente al mio capo, non all'impegno che il nuovo lavoro richiede.
Abbiamo bevuto vino bianco e mangiato stuzzichini, mentre ci aggiornavamo sugli avvenimenti delle nostre vite da quando ci siamo mollati, ma siamo rimasti in superficie, diciamo. Non abbiamo parlato di noi, non mi ha detto che gli manco, io nemmeno, abbiamo lasciato che tutto il vissuto tra noi restasse in disparte, almeno per stavolta.

Quando mi sono accorta di che ora si era fatta, ho guardato Mir allarmata. Mi aveva già detto che ha la sveglia presto domani mattina e mi sono sentita in colpa, ma lui ha posato la  mano sulla mia, stringendola e facendomi arrivare i brividi fino alla nuca, al contatto. "Non importa. Sono mesi che voglio passare del tempo con te. E' sempre tempo ben speso" mi ha detto facendomi l'ennesimo complimento.

Sono arrossita, senza ritrarre la mano. "Sai che è ancora la più venduta?" mi ha detto di punto in bianco.

"Cosa?" ho chiesto.
"La Ollie's Cake" ha risposto sfoderando un gran sorriso. La torta che ha ideato per me. Pan di spagna alla fragola, con in mezzo crema al burro e cioccolato, ricoperta da uno strato di pasta di zucchero bianca contornata da granella di meringa.
E' da diabete, lo so, ma lui mi diceva sempre che ero dolcissima. E tante altre cose, mi dico ripensandoci.

"Oh" gli ho risposto, arrossendo lievemente. "Mi fa piacere, è buonissima."
"E tu sei bellissima" ha risposto, facendomi diventare ancora più rossa. Non sono mai stata brava a rispondere ai complimenti, ma lui lo sa.
E' questo il bello di ritrovarsi con qualcuno che ti conosce da tanto. Non si offende se non rispondi al complimento, perché sa già come ti senti. E' una medaglia dalla doppia faccia, ovviamente. Avrei potuto minimizzare e dirgli che è tardi per dirmi cose carine, ma come al solito, la risposta acida a cui penso adesso, sul momento non mi è venuta.

E ora sto vagando per la città, alla ricerca di una pasticceria o simile per prendere qualcosa da mangiare. Perché quando ti prende quella voglia di dolce, per colmare la mancanza di affetto, beh, c'è poco da fare.

Love/Hate Isaac Morris (Amo Odiarti)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora