GIUGNO

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Giugno.
È l'ultimo giorno di scuola, sono riuscita a sopravvivere all'arrivo di Marcus nella mia classe, alle sue squallide battute e sono riuscita a sembrare più antipatica di lui: perfetto.
«Da domani niente sveglia, mi sveglio a mezzogiorno, indosso un costume e vado a buttarmi in acqua, e per agosto ho pensato di arrostire la carne sul libro di psicologia» dice Fel chiudendo lo zaino, mi metto a ridere «Ti porto anche il mio», annuisce sorridendo, «Cazzo!» impreca nel bel mezzo del corridoio, la guardo «Che c'è?»-«Oggi è il tuo compleanno!», annuisco sospirando, odio il giorno del mio compleanno..
«Auguri El» mi abbraccia forte, in realtà dopo di lei tutti mi fanno gli auguri: grazie Fel, davvero.
Me lo ritrovo davanti, con una felpa azzurra e il cappuccio alzato «Buon compleanno Elle», non mi aspettavo i suoi auguri.
Ha una voce orgasmica.. ma che no, no.
«Grazie» dico fredda lasciandolo lì senza voltarmi.
«Mio zio prima di partire mi ha lasciato le chiavi di casa.. ci vediamo lì stasera i soliti?», sono tutti d'accordo.
Torno a casa, sistemo i libri, conservo lo zaino, faccio una doccia e mi vesto, preparo il borsone.
Carico il telefono ed esco di casa, amo passeggiare per la mia città, sembra una cartolina.
Indosso un costume rosa, vado a posare le mie cose in camera e nel mentre aspetto l'arrivo dei ragazzi, mi faccio una spremuta d' arancia, sento bussare «È aperto», entrano tutti insieme e sbarro gli occhi quando vedo Marcus.
«Ma che ci fai qui! Non sei stato invitato»-«Si perché sono come la stessa polare troppo in alto per essere raggiunto, io faccio il cazzo che mi pare, mica sono qui per te in fin dei conti», riduco gli occhi a due fessure e vorrei trucidarlo vivo in questo momento «Non vedo l'ora che arrivi il giorno in cui il tuo fottuto pedistallo vada in frantumi facendoti precipitare»-«Sei una vera merda»-«Così dicono Marcus», prendo il succo e mi metto sul divano sbuffando, lo vedo uscire con un pacco di sigarette in mano.
Sospiro, non è così male averlo qui in fin dei conti.
La verità è che sono in guerra con me stessa..
Andiamo tutti in spiaggia, torniamo quando è buio, «Fel fate come se foste a casa vostra io vado a fare una doccia»-«Va bene», prendo il telefono e vado di sopra, metto la musica altissima, ma ho gli occhi neri di Marcus stampati nel cervello.
Mi asciugo, indosso un paio di shorts e un top, lascio i capelli bagnati, mi sono scottata, ho le guance rosse..
Lo trovo poggiato allo stepite della porta con le braccia conserte e un sorriso diabolico in viso, «Che cazzo! Da quanto sei lì?!»-«Da quanto hai tolto il turbante», sospiro: grazie a Dio.
«Complimenti», mi acciglio «Hai un bel culo Elle» sbarro gli occhi, gli sbatto la porta in faccia.
Mi ha appena fatto un complimento, Marcus? Dev'essere decisamente strafatto...
Mi guardo allo specchio, che cazzo ci vede di bello? Ho un culo normalissimo..
Boh vabbè, chi lo capisce, secondo me nemmeno lui si capisce.
Torno di sotto, è sul divano con gli occhiali da sole, rido mentalmente «Sei tutta rossa»-«È per via del sole non sentirti importante»-«Già.. poco fa di sopra era serio»-«E allora?»-«Un grazie era gradito»-«È l'abitudine me lo hanno detto così tante persone..»-«Non sei normale»-«Io non sono normale? Quello che se ne sta sul mio divano, strafatto di non so cosa con gli occhiali da sole alle otto di sera sei tu!»-«Fumo solo marijuana e gli occhiali da sole fanno moda», scuoto la testa sbuffando e raggiungo gli altri in veranda.
Beviamo un po', «Okay ragazzi siamo minorenni non vogliamo porno in diretta» dico a Fel Ed Erick che tra un po' scopano davanti a tutti.
Si mettono a ridere e vanno di sopra, «Tesoro noi andiamo»-«Grazie Jess», sorride e se ne vanno, Julie resta a dormire, le racconto di Marcus «Scioccata»-«Tu? Pensa io, con quella faccia da schiaffi che si ritrova», annuisce sospirando.
Marcus è il disastro perfetto.
Entriamo, non c'è più «Vuoi vedere che te lo ritrovi in camera tua?» scherza la mia amica, alzo gli occhi al cielo e vado di sopra.
Dorme davvero sul mio letto!? Non ci posso credere, cosa crede che dormirò li? Prendo una coperta e torno di sotto mi metto sul divano e guardo l'alba dall'enorme vetrata che c'è in soggiorno.
Mi addormento immersa nei miei pensieri.

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