MARCUS

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Qui sono le dieci di sera, a Los Angeles sono le sei del mattino.
Non riesco a prendere sonno, noto che Elle è online, le scrivo:
IO= Hey che fai?
Amore mio❤️🍑= parlo con tuo figlio
IO=😰😰 è nato?
Amore mio❤️🍑= ma sei scemo? Ti avrei chiamato subito😂🤦🏻‍♀️
IO= già
Amore mio❤️🍑= però sto malissimo da ieri, questi dolori vanno avanti da tredici ore...
IO=😳 cos? Elle ascoltami bene: se non resisti non mi aspettare, va in ospedale pensa per te e Liam o presto o tardi io arriverò comunque
Amore mio❤️🍑= ma io ti voglio al mio fianco
IO= starò tutta la vita al tuo fianco ma se non resisti va'
Amore mio❤️🍑= okay ti aggiorno più tardi
IO= va bene ti amo ❤️
Amore mio❤️🍑= Ti amo anch'io ❤️
Non bestemmiare Marcus, non bestemmiare.
Vado a bussare alla porta di quel bastardo di mio suocero, «Che succede?»-«Elle ha le contrazioni da 13 ore, lei mi ha portato qui con la scusa di chiudere un affare che in realtà non esiste solo per tenermi lontano da lei. Io voglio essere la Quando mio figlio nascerà, voglio poter rassicurare mia moglie.. lei sta cercando di sottrarmi da uno dei momenti più importanti della mia vita e io non glielo permetto»-«Marcus, il programma era lasciarti qui.», è una cosa atroce.
«Prepara i bagagli torniamo a casa»-«Grazie mille signor Evans».
Prendo tutto, ore dopo sono in California; vado dritto a casa di Rafael «Fra'»-«Dimmi che mio figlio è ancora dove l'ho lasciato»-«Si ma non ci resterà per molto, Elle è di sopra», sospiro e corro di sopra «Piccola»-«Marcus!» la bacio appassionatamente; «Fa male..», la guardo.
Lei ha Una soglia del dolore altissima, perciò se dice che le fa male il dolore dev'essere atroce.
Prendo il borsone del bimbo e stringo Elle a me mentre andiamo di sotto «RAF avverti tutti», in auto tira lunghi respiro profondi.
In clinica le danno subito una stanza, le fanno indossare il camice, «Elle devi rilassarti altrimenti non possiamo tirarlo fuori» spiega il medico.
Continua a dimenarsi per le doglie e io non posso farci nulla.
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ELLE:

I dolori aumentano, il medico torna poco dopo «Diamo un occhiata.. beh non ha ancora dilatato un granché, le pareti sono strette, Elle calmati o faremo un cesareo «No! Il cesareo no... Marcus non voglio il cesareo», mi stringe la mano «Tranquilla»-«Agh-ah!», non resisto più.
Cerco di calmarmi, respiro profondamente, «Sam prestata la sala parto del primo piano per un cesareo», «No, no, no. Dottore la prego.», tento di rilassarmi di nuovo e sembra funzionare, il medico si ferma «Samantha aspetta forse ci siamo», sospiro mentalmente, «Elle spingi più che puoi», annuisco e faccio come dice, tutto questo è atroce.
Sto quasi stritolando la mano di mio marito.
Marcus va vicino al medico «Porca miseria.. amore mio spingi si vede la testa», spingo con tutta la forza che ho dentro e il dolore sparisce dando vita a un vagito che è il suono più bello che abbia mai ascoltato...
Marcus taglia il cordone ombelicale e lo avvolge in un asciugamano per poi darlo a me.
Giocherello con le piccole dita delle sue manine, gli poggio un bacio sulla fronte «Benvenuto al mondo principino della mamma», l'infermiera lo porta via.
«Siamo genitori piccola», annuisco sorridendo e lo bacio.
Indosso il mio pigiama dopo essermi data una rinfrescata con l'aiuto di mia madre, mi rimetto a letto, ho male tremendo tra le gambe.
«Marcus vieni entra pure» dice mia madre, «Salve Corinne» sorrido.
Si siede vicino a me «.. è il bambino più bello del reparto», mi mordo le labbra.
Samantha lo porta nel suo cullino, lo prendo in braccio, inserisce i suoi dati «Allora qui abbiamo: Liam Dobrev, nato Il 20 maggio, 3.250Kg, mamma: Elle Evans», lascia la cartella e se ne va.
Somiglia a Marcus come speravo, ha le mie stesse labbra però, «Marcus c'è l'abbiamo tra le braccia.. abbiamo rischiato di perderlo così tante volte che non mi sembra vero averlo qui», «Ciao campione, sai che mi somigli?», sorrido quando lo prende in braccio, sembra così piccolo tra le sue mani..
«Elle.. sai che è nato lo stesso giorno di mio nonno?» sbarro gli occhi: wow.
«Chissà di che colore abbia gli occhi» dice, spero neri come i suoi.
Gli uomini della mia vita. Mio padre entra e guarda Liam inarcando un sopracciglio; «Mi aspettavo di meglio, è identico a lui», ha appena disprezzato mio figlio usando mio marito?!
«Papà Vattene», mette le mani in tasca «Elle scherzavo. È un bambino bellissimo», sospiro mentalmente, accenno un sorriso.
Gli porge una carezza con un freddo da farsi com'è solito a fare..
Rafael entra gasato «Oddio sembra finto, è perfetto»-«Perché somiglia a me fra'» mi metto a ridere, «Caspita sorellina tutto questo fagotto di bambino è uscito dalla "galleria del piacere"?», sbarro gli occhi, mio padre gli da una pacca sulla nuca «Beh è uscito da dove è entrato» puntualizza Marcus, ricevendo uno sguardo pieno di odio da parte di mio padre.
Mia madre invece non stacca gli occhi di dosso a Liam, la piccolina lo guarda meravigliata..
Se ne vanno, ce l'ho ancora tra le braccia; «Su apri gli occhi piccolino.. mamma è curiosa» dico, strofina le manine sul viso, «Piccola adesso che è nato perché non ti laurei?»-«Beh.. gli studi mi toglierebbero la possibilità di stare con mio figlio..»-«Andiamo Elle, se tuo padre si mette in mezzo in quattro mesi hai una laurea che chiunque si guadagna dopo quattro, cinque o addirittura sei anni di studi», sospiro «Lo terrò in mente», sorride soddisfatto.
Do da mangiare a Liam, allattarlo è semplicemente stupendo.
Bussano «Avanti!» dico, Fel, Julie e Jess entrano in camera munite di fiori, palloncini blu e cioccolatini, sorrido.
Pulisco la bocca al piccolo «Vi presento Liam Dobrev» dico, Julie lo prende in braccio, «Oddio è bellissimo, pinguino ti somiglia da morire», lui sorride orgoglioso.
Amanda💜= non posso lasciare qui, se non ci arrivo vengo domani
IO= sta tranquilla ci trovi qui!😉
Quando le ragazze se ne vanno, sistemo Liam nel cullino, «Mi piacerebbe restare qui»-«Fallo»-«Non posso»-«Capisco..»-«Anzi chiedo all'infermiera se posso restare per la notte», annuisco sorridendo, gli do un bacio.
Lui esce e cinque minuti dopo vedo entrare un uomo: alto, spalle larghe, capelli ricci e brizzolati, occhi grandi e scuri, «Sei tu Elle?»-«Si, ci conosciamo?»-«Sono Robert Dobrev», sbarro gli occhi: il vero padre di Marcus, lo stesso che lui ha rinnegato, che non considera, il motivo per cui dice a tutti di essere stato adottato...
Ha un mazzo di rose rosse e un orsacchiotto di peluche in mano.
«Piccola hanno detto che... cazzo Ci fai qui Robert?!», oh no.
«Elle ti ha fatto qualcosa?»-«No, certo che no sta tranquillo», «Figliolo non ti vedevo da quando avevi..»-«Sei anni. Che ci fai qui? È troppo tardi per fare il padre»
Robert era sposato con la Vera madre di Marcus ma questa morì quando lo diede alla luce, Amanda aveva una storia clandestina con Robert, lo amava e ha cresciuto Marcus con amore come una vera mamma. Questa è la vera storia di Marcus.
«Lo so Figliolo. Posso vedere mio nipote?», Marcus mi guarda e io annuisco, si avvicina alla culla, «Sono per te Elle», sorrido e prendo i fiori.
Poggia l'orso dentro alla culla e solleva il bambino; «Ma guardalo, sembra Marcus quando nacque»-«Si è identico a me, con una differenza: lui ha un padre che lo ama davvero», Robert sembra mortificarsi, «Come lo avete chiamato?»-«Liam. Liam Dobrev, Come quel grande uomo che era mio nonno», sospiro mentalmente; lo rimette giù.
«Nonostante tutto, è stato bello conoscervi e rivedere te Marc», se ne va.
Marcus si siede sulla poltrona vicino al letto con il peluche in mano, «Hey..»-«Sto bene tranquilla», gli poggio una mano sulla spalla «Aspetta un attimo.. ma questo è.. Teddy? Elle è l'orso di cui ti ho parlato.. l'ha ricucito per nostro figlio..», è un gesto bellissimo.
Parliamo per un po' e poi si addormenta con Teddy sulle gambe, sorrido.
Guardo il mio bellissimo bambino e sospiro, è davvero qui.
Per stare più al sicuro metto la culla vicino a Marcus, Ho entrambi vicini adesso.
Mi stendo di fianco e mi addormento sospirando di felicità.

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