MARCUS

11 0 0
                                    

Un mese dopo...

Lavoro nel mio ufficio, quando bussano alla porta, «Avanti», vedo entrare Elle con un espressione al quanto arrabbiata, «Amore che succede?», scoppia a piangere, «Marcus sono stanca.. stanca di mio padre che tratta male il mio bambino.. stanca di mentire a mio figlio sul perché il nonno anziché portarlo al parco, a pesca... lo ributti!», stringo i pugni, «Che ha fatto stavolta?»-«Lo ha picchiato..» dice abbassando lo sguardo, prendo le chiavi, «Dove vai?»-«Vieni con me».
Andiamo da quel verme, «A cosa devo questo onore figliola?»-«Parla con me figlio di puttana», mi guarda, «Modera i termini»-«Li modero quando tu smetterai di mortificare mio figlio!»-«Sarò Chiaro: per me vostro figlio vale meno di zero, è un essere insignificante, venuto al mondo per mettere zizzania», provo a contare ma al due lo sto già picchiando, «Brutto schifoso! Mio figlio non c'entra nulla! Se ce l'hai con me bene, posso capirlo! Ma non toccare mio figlio perché giuro su ciò che ho di più caro che ti ammazzo con le mie mani!», mi alzo, «Questo fanno le persone come te,non riescono a discutere civilmente, beh a mali estremi estremi rimedi», mi tira un pugno in faccia, «Papà!», si ferma e va verso di lei «Hai fatto la puttana per anni con questo bastardo! Ti sei fatta mettere incinta! Hai messo al mondo un bastardo! E io non ti perdonerò mai per aver disonorato il nome della mia famiglia!», le tira un forte ceffone in faccia e io torno a picchiarlo, mentre urliamo e litighiamo, con la coda  dell'occhio vedo che Elle si regge sul pilastro di marmo e chiude gli occhi «Marcus..», mi alzo e vado da lei «Piccola dimmi»-«Mi gira la testa...» dice piangendo, sembra confusa, mi guarda, ma il suo sguardo è assente «Elle...», mi sviene tra le braccia, sbarro gli occhi e la porto di corsa in ospedale.
«Signor Dobrev», è il medico che ha fatto nascere Liam «Dottore, l'hanno portata dentro circa mezz'ora fa.. sa qualcosa?»-«No non ancora, me ne occupo io, intanto può seguirmi da questa parte», faccio come dice, mi porta da lei.
Le hanno attaccato una flebo al braccio, è pallida, «Amore mio, mi hai fatto prendere un colpo..», accenna un sorriso, «Allora Elle, come andiamo?»-«Male, ho sempre capogiri, e mi sento molto stanca e lentissima..»-«Capisco, facciamo un ecografia, e poi decidiamo sul da farsi, può trattarsi di una carenza di ferro.», le tengo la mano, sento il medico fare una sorta di risatina come per dire "ecco trovato il problema", «Io suppongo che voi non sappiate come stanno le cose o sbaglio?», lo guardiamo perplessi, «Immaginavo. Beh non preoccuparti Elle, ti facciamo un'altra flebo per curare i sintomi e potete tornare a casa tutti e tre», mi acciglio, tutti e tre? Sbarro gli occhi «O mio Dio, sono incinta?», il medico conferma «Di tre settimane», sorrido spontaneamente, bacio mia moglie,  «C'è l'abbiamo fatta piccola», annuisce sorridendo, ha gli occhi lucidi.
Saliamo in macchina e sembra stare decisamente meglio, andiamo a prendere Liam a scuola, «Ciao campione», sorride come sempre, «Io e mamma dobbiamo dirti una cosa..» dico mentre scendiamo dall'auto, «Cosa?», ci sediamo sul divano «Liam.. vuoi ancora qualcuno da proteggere e difendere?»-«Si Mammina, perché?», Elle mi guarda, e poi continua «Beh.. io e papà ti abbiamo accontentato.. tra otto mesi, avrai qualcuno da amare, proteggere, difendere.. e io so per certo che diventerai il fratello maggiore migliore del mondo mio piccolo principe..», annuisco confermando, gli si illumina il viso e corre ad abbracciarci, «Siete la mamma e il papà migliori del mondo, vi voglio bene», sorrido e lo stringo più forte, «Ma sarà un maschio o una femmina?»-«È troppo presto per scoprirlo campione», scende dal divano e va a giocare fuori «Entra quando fa buio» lo raccomanda Elle; prende la palla e va in giardino «Sono così felice Marcus..», la bacio appassionatamente, «Avremo un altro bambino.» annuisce sorridendo; Liam rientra in casa «Che succede campione?»-«Ci sono i tuoni, non voglio bagnarmi altrimenti mamma si stanca», mi mordo le labbra, sono orgoglioso del mio bambino.
«Fai una doccia con papà?», annuisce sorridendo.
Andiamo di sopra, imita i miei gesti, sorrido, strizza gli occhi mentre sciacqua i capelli, proprio come sua madre, è adorabile.
Inizia a schizzare, ecco la sua follia l'ha presa da me, troviamo Elle, poggiata al telaio della porta che ci guarda sorridendo, avvolge Liam nel suo accappatoio blu e lo asciuga «E io? Non mi asciughi?»-«No, no. Io asciugo solo il mio bambino», Liam mi fa una linguaccia, ci mettiamo tutti a ridere, lo portiamo in camera sua, aspettiamo che si addormenti e andiamo a metterci a letto.
Poggio il palmo della mano, sul ventre piatto di Elle e glielo accarezzo, «Vi amo», sorride e poggia la fronte sull'incavatura del mio collo e si addormenta così.
Proteggerò sempre la mia famiglia a spada tratta, andrò contro tutti se è necessario.

BATTITI Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora