Solitudine

17 0 0
                                    

Aprile...

«Non lo voglio vedere, non voglio sentirlo parlare, per me è morto.
Perché non mi ha detto che era stato con Mary?»-«Mettiti nei suoi panni. Magari lui temeva che se te lo avesse detto, tu non ti saresti data a lui, quindi ha preferito lasciar scorrere il tutto» spiega la psicologa, si la vedo due volte a settimana, qui a scuola, mi sfogo un po' e sembra funzionare.
Mi ha consigliato Fel di andarci e non aveva tutti i torti.
Mi abbraccia forte, «Mi raccomando tira fuori le palle», annuisco sospirando ed esco dalla stanza, lo vedo fuori dalla classe, mi guarda e io gli passo davanti senza nemmeno degnarlo di uno sguardo.
Finite le lezioni torno a casa, non ho più nemmeno la voglia di vedere i miei amici, voglio stare da sola.
Riempio la vasca da bagno, mi spoglio e mi immergo in essa.
Ci rimango per non so quando; la luce della luna riflette sul pavimento, il mio sguardo è perso nel vuoto, io sono persa nel vuoto, quello più totale.
Voglio poter smettere di soffrire, voglio tornare ad essere quella di sempre..
Mi asciugo e mi metto sul letto.
Jess= bimba vieni alla festa?
IO= a che ora è?
Jess= alle dieci
IO= si ci sarò
Jess= perfetto 🤩
Mi vesto.
Indosso: una gonna a vita alta nera, una canotta bianca sopra, un paio di scarpe da ginnastica, mi trucco ed esco di casa.
La festa è a casa di Dan, la musica è a palla.
Vedo quel coglione al piano bar, mi guarda ma io faccio finta di niente.
Bevo per tutta la sera, non capisco più niente, «Bella.. quanto hai bevuto?»-«Bello.. quanto ti importa?» chiedo ridendo, Dan mi sorride dolcemente, mi appoggio a lui per stare in posizione eretta..
Ho caldo, molto caldo..
Tolgo le scarpe «Che fai?»-«Animo la festa Dan», si acciglia.
Salgo sul tavolo da biliardo, abbasso lentamente la Zip della gonna, vedo Marcus avvicinarsi con le braccia conserte, sculetto facendo cadere la gonna: prendi questa stronzo.
Iniziano a fischiare, ho un completo intimo nero in pizzo, gli slip sono scollati dietro rivelando il sedere..
Tolgo la canotta e la lancio non so dove, prendo la bottiglia e inizio a bere, mentre muovo i fianchi a ritmo di musica, Dan sale con me, la vodka mi scola sul seno e Dan inizia a baciarmi li, tutti urlano, di colpo sento prendermi di peso, il profumo sembra familiare e le spalle sono larghe, «Chi sei?», mi da una sculacciata molto forte sul sedere, «Ahia!», mi porta in macchina, mi avvolge la sua giacca addosso, torno lucida per un minuto «Non torno a casa con te.. quindi ciao» faccio per aprire la portiera ma lui la blocca «Cazzo»-«Apri quel cassetto», faccio come dice, c'è un bottiglietta d'acqua: Dio grazie.
La bevo.
«Va Meglio?», annuisco senza guardarlo, «Mi spieghi perché cazzo ti sei spogliata davanti a mezza scuola?»-«Sono single, disperata, libera e non scopo con nessuno da quattro mesi»-«Avevi intenzione di scopare con qualcuno stasera?»-«Magari con Dan», ferma l'auto e tira un pugno sul cruscotto di essa facendomi sobbalzare, «Ridicolo», mi guarda ma io continuo a non voltarmi, i suoi occhi sono il mio punto debole.
«Elle cazzo era solo una lite!»-«Mi hai riempito di lividi.. mi hai nascosto che ti sei fatto Mary»-«Due anni fa»-«Se me lo avresti detto non ti avrei mai e poi mai aperto le gambe»-«D'accordo, d'accordo»-«E tieni la tua stupida giacca non ne ho bisogno», gliela lancio sui sedili posteriori, rimango in intimo vicino a lui.
Gli vedo poggiare una mano sul cavallo dei suoi pantaloni, «Che cazzo guardi?»-«Il tuo» dico ridendo, mi prende una mano e me la poggia sopra, la ritraggo subito.
Gli faccio questo effetto? Non ho fatto niente.
Si ferma davanti a casa mia, «Prendi quella cazzo di giacca e mettitela addosso», scuoto la testa «Perfetto resteremo chiusi in macchina per tutta la notte, per colpa tua»-«Per colpa mia?»-«Si perché vai in giro come una puttana!», mi volto verso di lui, sento gli occhi lucidi, «Mi dispiace.. non.. non volevo dirti questo..»-«Apri questa cazzo di portiera o ti giuro su Dio che la butto giù con un calcio», sblocca tutto scendo sbattendo la portiera Ed entro a casa, mi lascio scivolare dietro la porta.
Mi sta uccidendo, non posso andare avanti così, lui mi sta annientando e io non sto facendo nulla per impedirglielo.

BATTITI Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora