Accuse

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Ottobre...

Il quarto anno è tutto in discesa è molto più semplice del terzo.
Voglio andare all'università per inseguire il mio sogno di diventare una scrittrice.
È l'ora di storia, Marcus è bravissimo in questa materia, ho recuperato grazie a lui..
Nel bel mezzo della lezione il preside entra in classe dicendo «Dobrev nel mio ufficio adesso», lo segue.
L'ansia mi sale a mille. E se hanno trovato il filmato di noi due mentre lo facciamo nel laboratorio di chimica? Calma.
La lezione finisce, raggiungo il mio ragazzo, «Hey cosa ti ha detto il preside?»-«Janet Anderson è stata stuprata stanotte..», sbarro gli occhi «Marcus...»-«No certo che no! Stanno interrogando ogni ragazzo della scuola, il problema è che sono tra i possibili sospettati... perché ero in spiaggia con Sam»-«Ma tu sei innocente, ci metterei la mano sul fuoco», annuisce sospirando e mi abbraccia forte.
So che è innocente al 100%.
Andiamo a trovare Janet in ospedale, «Hey..»-«Elle sto così male»-«Lo so Jan, mi dispiace così tanto per te..», la abbraccio forte, «Elle non è stato Marcus, non era lì quando è successo..», sospiro mentalmente, esco dalla stanza e un agente sta interrogando Marcus; «Signorina»-«Agente»-«Allora dov'è stato stanotte intorno alle due?»-«Era con me, a casa mia»-«A fare?»-«Andiamo non faccia il finto tonto, cosa possono fare due adolescenti da soli a casa?»-«Okay ho capito, scusi signor Dobrev», segna sul libretto e se ne va.
«Sei fantastica», sorrido «Io voglio che tu sappia che qualsiasi cosa farai, ovunque andrai io.. sarò con te..» dico, «Grazie piccola», sorrido e lo bacio appassionatamente.
Torniamo a casa, gli porgo una birra, «Vado a fare una doccia, aspettami qui» dico, annuisce sorridendo.
Vado di sopra, faccio una doccia, mi vesto e torno di sotto, mi mordo le labbra.
Marcus tiene Meredith tra le braccia; è così tenero..
«E-E» balbetta, la prendo in braccio, lui sorride mentre mi guarda, portiamo Meredith a casa di nonna Anna..
«Io esco con Marcus okay?» annuisce sorridendo, usciamo mano nella mano, mi sento piccolissima vicino a lui che è alto 1,82, però mi fa sentire protetta...
Mi poggia la sua giacca di pelle sulle spalle, sorrido.
Lo sento sospirare di fianco a me, «Che succede?»-«Niente è solo.. sono stanco di essere associato a crimini del genere per via delle mie origini.. non contano niente per me... sono nato e cresciuto in Inghilterra proprio come tutti gli altri.. non sono nemmeno così scuro di carnagione come vogliono far credere..», lo guardo, «Tu. Sei tu e questo basta per poterti descrivere, sei unico nel tuo essere così strambo e io non ti associo a niente se non alla mia felicità», sorride dolcemente, mi poggia un bacio sul naso in modo delicato, «Ti amo Elle», lo guardo sorpresa, sento gli occhi lucidi, «Ti amo anch'io Marcus», china il capo e mi bacia appassionatamente..
Arriviamo a casa, chiudo la porta con un calcio, mi prende in braccio e mi porta in camera mia, «Fermo, fermo.. non ho preso la pillola»-«Tranquilla»-«Chi è tranquillo è morto», si mette a ridere, «Ti lascio la mia maglietta.. in caso ti venga qualche fantasia», mi mordo le labbra e lo bacio, al diavolo la pillola, si vive una sola volta.
«Non venirmi dentro però..»-«D'accordo», sospiro mentalmente e torno a baciarlo, fa come dico, si scosta in tempo.
Mi avvolgo nel lenzuolo, «Piccola vorrei stare qui ma non posso mio padre torna a casa..»-«Sta tranquillo», si riveste, guardo il suo corpo snello davanti a me, gli passo i pantaloni, mi da un bacio prima di andarsene.
Mi accoccolo tra le coperte, mi manca già.
Fa parte di me in ogni senso.

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