MARCUS

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Vado alla casa sulla scogliera, la vedo dalla vetrata, tra le braccia di quel coglione.
Lancio il telefono contro la porta e lei apre gli occhi di scatto, prende la felpa e viene fuori da me.
«Che ci fai qui?»-«Sei mia moglie e c'è mio figlio in quella casa..», sento un suo sospiro..
«Facciamo un gioco Marcus. Io sono il fuoco e tu rimani te stesso.
Tu inizi a giocare e il mio calore ti implora di smetterla, ma tu non lo fai così le mie fiamme divampano ma tu continui.. vuoi davvero vincere? Beh chi gioca con il fuoco rischia di bruciarsi.. piuttosto fa quello che ti riesce meglio: spegnimi.
Fammi spegnere e sarà un bene per entrambi, tu avrai un problema in meno e io non proverò più niente. Fammi spegnere e per una volta nella vita ti verranno i sensi di colpa, fammi spegnere con la consapevolezza di aver costruito qualcosa di bello con te. Fallo, ora, qui: finiscimi.», la stringo forte a me, «Se ti spengo, ti perdo e non voglio fare entrambe le cose», alza lo sguardo verso di me «È comunque troppo tardi. Sono io la parte lesa di questo rapporto, sono io il "giocattolo" rotto.. è finita Marcus»-«Non puoi lasciarmi per lui»-«non è per lui, è per me»-«È la tua decisione?»-«Si», le prendo il viso tra le mani e la bacio appassionatamente «Questa è la mia decisione: voglio che questo sia il nostro ultimo ricordo», annuisce sospirando, recupero il telefono e salgo in auto, tiro un pugno sul cruscotto, inizio a bestemmiare per tutto il tragitto.
Guardo lo sfondo sul display frantumato e sospiro, era il giorno del battesimo di Liam eravamo insieme, uniti, felici: una vera famiglia.
E io ci ho provato. Ho messo da parte l'orgoglio perché la amo, ma lei si sente così in colpa che ha preferito finirla.
La amerò sempre, io e lei abbiamo un "filo" conduttore che ci terrà uniti per tutta la vita: Liam.

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