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Come già detto il mattino dopo Jeongguk non raggiunse Jimin a casa poiché era il giorno libero per entrambi i genitori.
Aveva dunque deciso di studiare per un nuovo esame in vista, al quale però si sentiva già abbastanza preparato.
Il più grande invece era rimasto nella sua stanza, con la decisione che sarebbe sceso solamente l'indomani, quando si sarebbe presentato nuovamente Jeongguk.
Quella domenica non si erano sentiti molto rispetto alla sera precedente, ma il più giovane aveva avvertito l'altro che avrebbe dovuto studiare.
In più la sera avrebbe avuto un appuntamento - se così si poteva definire - con un ragazzo che aveva conosciuto qualche settimana prima.
La loro era una relazione basata solo ed esclusivamente sul divertimento; Jeongguk infatti aveva subito messo in chiaro il fatto di non voler cose serie ed il ragazzo semplicemente aveva accettato. Non perché non fosse una persona seria ma in quel periodo aveva altro a cui pensare, soprattutto agli studi ed agli esami.
Sì, Jeongguk era gay e non aveva problemi ad ammetterlo dato che in famiglia erano sembrati tutti molto aperti alla sua dichiarazione - escludendo il padre - il che era stato strano trovare qualcosa del genere in Corea ma lui probabilmente era stato molto fortunato.
Jimin a differenza di Jeongguk non aveva mai capito a quale "sponda" appartenesse, non era mai stato un argomento che lo aveva colpito e su cui si era dovuto soffermare per giorni o settimane in modo da far chiarezza.
In tutta la sua vita aveva avuto solamente una ragazza, a diciassette anni, ma nessuno dei due si era mai spinto oltre dei semplici baci perché entrambi stavano bene così.
Il sesso e l'orientamento sessuale Jimin li considerava due argomenti da lasciare in secondo piano. Non erano di fondamentale importanza per vivere, soprattutto adesso che si trovava in quella situazione scomoda e tragica.

***

Il lunedì, quando aprì gli occhi e notò la porta aperta della sua stanza rimase confuso poiché ogni sera si ricordava di chiudere per evitare di essere svegliato troppo presto dai genitori. E il giorno prima era rimasta chiusa ventiquattr'ore su ventiquattro.

-Buongiorno e bentornato nel mondo dei vivi!-

Appena sentì la voce di Jeongguk entrare nelle proprie orecchie non riuscì a trattenere un sorriso spontaneo; se il buongiorno si vedeva dal mattino beh, quella giornata per Jimin sarebbe stata meravigliosa.
Doveva ammettere che per tutto il tempo, il giorno precedente gli fosse mancata la sua compagnia ed anche il ragazzo più giovane si era sentito un po' vuoto senza Jimin nei dintorni.
La sera era uscito con il suo amico sì, ma quest'ultimo era troppo diverso da lui.
Forse perché Doyun aveva tre anni meno ed aveva notato che di particolare non aveva niente; Jeongguk aveva una sorta di attrazione per i ragazzi diversi, originali e che si distinguevano dalla massa.
Per questo motivo trovava interessante Jimin ed adorava spenderci la maggior parte del tempo insieme.

-Devo fare pipì- brontolò in risposta al buongiorno mentre si stropicciava gli occhi per svegliarsi del tutto, poi saltò fuori dalle coperte con indosso il suo solito pigiama rosso ed infine si chiuse in bagno.
Jeongguk, ormai d'abitudine, si limitò a seguirlo e ad aspettarlo dietro la porta ma fortunatamente anche quella volta non successe niente, quindi si poté lasciare andare in un sospiro appena lo vide uscire e si mise a ridere divertito per ciò che disse il biondo quando aprì la porta del bagno, ma allo stesso tempo le sue parole gli riempirono un po' il cuore.

-Ehi angelo custode, sto bene.-

Pronunciò quella frase con divertimento nella voce mentre si dirigeva di nuovo in camera per potersi vestire.
Jeongguk si sedette sul letto ad osservare i movimenti goffi di Jimin e, poiché lo trovava troppo tenero in certe situazioni, cominciò a domandarsi se veramente avesse ventitré anni o fosse ancora un ragazzino; era impossibile che fosse più grande di lui di ben due anni.
Comunque voleva chiedergli se quella mattina sarebbero potuti finalmente andare alla sala da ballo ma aspettò prima che il ragazzo si fosse preparato per non mettergli troppa fretta.
Quando finalmente si alzò dal letto dopo aver indossato le scarpe si rivolse al più giovane con le due sopracciglia alzate.

Little world || jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora