La sera Jimin e Jeongguk erano stati invitati da Hoseok a cena da lui e dunque si erano preparati ed erano andati.
Fortunatamente quando erano arrivati a New York era mattina, dunque avevano potuto riposare un po' sul letto della loro camera. Jimin ovviamente si era addormentato subito, mentre invece il più piccolo era rimasto ad osservarlo per qualche istante, ripensando a ciò che aveva visto durante il tragitto, poco lontano da quell'hotel: la gioielleria.
Da quando ci aveva buttato l'occhio, Jeongguk non riusciva più a smettere di pensarci poiché gli aveva fatto venire il pensiero improvviso di sposare Jimin.
Lui però avrebbe voluto?
E se avesse cominciato a dirgli che non ne sarebbe valsa la pena perché tanto sarebbe morto presto?
Lo conosceva fin troppo bene per sapere che avrebbe avuto una reazione del genere e questo lo preoccupava ma di certo non si sarebbe tirato indietro per paura; se avesse voluto chiederglielo lo avrebbe fatto, indifferentemente dalla risposta che avrebbe ricevuto poi da Jimin.
Appena arrivarono davanti alla porta d'ingresso Jeongguk suonò al campanello due volte ripetutamente e dopo qualche istante vennero raggiunti dalla figura di Hoseok che li accolse con un bellissimo sorriso in grado di far splendere anche il cielo più cupo.
Jimin si ricordava di quanto fosse bello il suo sorriso, in tutti quegli anni probabilmente era riuscito a scordarsi dei difetti dell'amico ma i pregi non era mai riuscito a dimenticarli completamente.
Aveva ricordato i suoi occhi, i suoi sorrisi ed anche la sua voce; come avrebbe fatto a scordarsi di suo fratello?-Ciao ragazzi! Venite pure, accomodatevi- disse, accogliendoli con il massimo affetto e calore che i due ragazzi potessero desiderare. Jimin fece un piccolo sorriso al sentire di nuovo la voce del più grande, poi lasciò che Jeongguk spingesse la sedia a rotelle all'interno dell'abitazione.
Sembrava abbastanza grande ma in quel momento era presente solo il ragazzo e dunque gli altri due si chiesero se vivesse con qualcuno. Prima che potessero fare qualsiasi domanda riguardo l'argomento, Hoseok parlò, rispondendo ad ogni loro questione.-Mi ha fatto piacere che abbiate accettato l'invito. Oliver stasera non c'è, è uscito con la sua ragazza.-
Oliver doveva essere per forza il coinquilino, con cui si divideva le spese dell'affitto e tutto il resto come bollette e spese alimentari.
-Chi è Oliver?- chiese Jimin per avere la certezza che fosse così. Non che fosse geloso o qualcosa del genere, semplicemente ci teneva a sapere di più della vita del suo migliore amico.
Voleva sapere anche degli amici che si era fatto in quel posto, le nuove esperienze e tutto il resto. Quella sera a cena avrebbero avuto più tempo per parlare di loro.
Hoseok comunque rispose che quel ragazzo era proprio il suo coinquilino.
Quando si misero a tavola Hoseok aveva preparato dei piatti freddi a causa della temperatura in quel periodo.
Jimin cominciò a parlare con l'amico mentre Jeongguk mangiava in silenzio e contemporaneamente imboccava il suo ragazzo. Quella sera sembrava che esistesse solo Hoseok per Jimin, e nonostante questo facesse crescere della gelosia all'interno di Jeongguk, non poteva biasimarlo.
Erano stati anni senza vedersi ed avevano bisogno di parlarsi a voce poiché tramite messaggio non era lo stesso.
Jeongguk comunque era immerso nei suoi pensieri. Lo era stato fin dal momento in cui erano arrivati - o quasi - e Jimin lo aveva notato ma era stato troppo stanco per chiedergli cosa avesse fatto.
E sarebbe stato meglio se Jimin non gli avesse chiesto niente, altrimenti non avrebbe saputo cosa rispondergli.
Di certo non poteva chiedergli di sposarlo così di punto in bianco, senza avere neanche un anello.
Prima voleva procurarsi questo, poi avrebbe pensato a come fargli quella proposta romantica.
Mentre i due parlavano animatamente, talvolta ridacchiando, Jeongguk prese il cellulare per rispondere a qualche messaggio sia degli amici e soprattutto della signora Park che chiedeva in modo insistente come stessero, come fosse andato il viaggio e cosa stavano facendo in quel momento. Le rispose educatamente che stavano mangiando e che il viaggio era stato stancante ma appena erano arrivati in hotel si erano messi a dormire.
In realtà quando si erano chiusi la porta della loro camera alle spalle, Jimin aveva chiesto a Jeongguk di chiamare sua madre per dirle che era tutto okay ma si sa, le mamme sono sempre così tanto apprensive da ripetere le domande anche più di due volte in modo da avere la certezza che fosse tutto apposto.
Dopo aver rimesso il cellulare in tasca riprese ad imboccare Jimin ma quest'ultimo storse le labbra e scosse la testa, allontanandosi per poter continuare a parlare con Hoseok; era troppo preso da quest'ultimo per stare dietro al cibo ed anche al suo ragazzo. Jeongguk cominciò ad infastidirsi.
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Little world || jikook
Fanfictionjimin è un ragazzo semplice: ama danzare, l'arte ed essere libero. tutto sembra cambiare negativamente da un giorno all'altro e non sarà facile per lui accettarlo ma qualcuno gli farà capire che la vita vale la pena di viverla. *** AAA: questa non...