quattordici

1.4K 135 30
                                    

Il mattino dopo fu Jimin a svegliarsi per primo.
Si ritrovò proprio come si era addormentato durante la notte, con un braccio di Jeongguk attorno al suo bacino e molto, molto vicino al suo viso.
Si allontanò un po' per osservarlo mentre dormiva beato e portò una mano sulla sua guancia, lasciandogli delle carezze lievi e delicate per la poca forza che aveva.
Ripensò a ciò che si erano detti la sera precedente su quel letto e a come si era fatto vedere vulnerabile ancora una volta da quel ragazzo ma non provò disagio anzi, si era sentito subito più tranquillo tra le sue braccia, quando lo aveva stretto al suo petto.
Ripensò a quello che lui stesso aveva detto, sul fatto di non aver ancora avuto un'occasione per innamorarsi e che probabilmente non l'avrebbe mai avuta dato il poco tempo che gli rimaneva da vivere.
Ed infine ma non per importanza, si ritrovò a pensare alle parole di Jeongguk, quando gli aveva promesso che lo avrebbe reso felice in ogni modo possibile.
Jimin non si era mai soffermato più di tanto sui lineamenti del ragazzo più piccolo, cosa che invece quest'ultimo aveva fatto molte volte sul viso del biondo. Ora che però anche Jimin lo stava guardando, notava quanto la sua pelle fosse liscia e lo sentiva anche sotto il tocco della sua mano, i suoi lineamenti anch'essi morbidi, le labbra che all'apparenza sembravano soffici e leggermente rossastre e che in quel momento erano dischiuse.
Dalla guancia fece scivolare la mano sul collo del ragazzo, poi la mosse fino alla spalla ed anche lì Jimin non trovò neanche un minimo di imperfezione; la sua pelle era così liscia e perfetta su ogni punto e doveva ammettere che toccarlo era davvero rilassante.
Non riusciva a spiegarsi il motivo per cui non si sentisse a disagio così vicino a lui; qualunque ragazzo avrebbe provato una strana sensazione a stare in quel modo con un altro ma lui si sentiva bene e soprattutto tranquillo.
Fece uno scatto improvviso appena sentì la porta aprirsi e con goffaggine - e quanta più velocità gli fosse possibile -, si alzò mettendosi seduto sul letto e dunque togliendo la mano dalla spalla di Jeongguk, facendo togliere anche quella del ragazzo dal suo fianco.
Arossì quando vide entrambi i genitori affacciarsi all'entrata della sua camera, non riuscendo ad evitare di pensare a quello che stava facendo un attimo prima.
La signora Park rimase sorpresa quando vide Jeongguk dormire accanto a lui e Jimin sperò che non avesse pensato male.

-Buongiorno Jimin, non pensavo che Jeongguk fosse rimasto qui ieri sera- disse prima di rivolgere al figlio un dolce sorriso. Il padre invece alzò una mano e gli fece un occhiolino in segno di saluto, Jimin semplicemente sorrise ad entrambi, sollevato del fatto che non fosse un problema l'aver dormito con un altro ragazzo.

-Siamo rimasti a parlare fino a tardi ieri sera, quindi poi si è addormentato qui- rispose mentre si portava una mano sugli occhi.
Entrambi i due adulti la sera prima erano andati a letto quasi subito dopo essersi alzati da tavola, quindi avevano dato la buonanotte ai due ragazzi e non sapevano se poi Jeongguk se ne fosse andato.

-Noi andiamo a lavoro. Se alle otto ancora non si è svegliato pensaci tu- disse il signore. Jimin annuì ma ovviamente se Jeongguk avesse continuato a dormire l'avrebbe lasciato stare.

-Buon lavoro a tutti e due- concluse, alché i genitori lo salutarono un'ultima volta e la mamma gli mandò un bacio volante che fece sorridere il ragazzo, poi se ne andarono lasciando la porta aperta. Jimin ovviamente sbuffò innervosito dato che quando l'aprivano poi non la richiudevano mai ma comunque non disse niente e si stese nuovamente per riprendere ad osservare Jeongguk che dormiva ma sussultò quando notò che aveva aperto gli occhi e dunque sbuffò nuovamente, alzando i suoi al cielo.

-Mi hai fatto prendere un infarto, pensavo che stessi ancora dormendo- borbottò imbronciato, mettendosi a pancia in su sul letto e fissando il soffitto.
Jeongguk chiuse nuovamente gli occhi e sorrise fra sé e sé, ancora mezzo assonnato.

-Perdonami hyung- rispose con la voce impastata dal sonno. Jimin sorrise a quelle parole, poi si mise di nuovo seduto e poggiò la schiena alla testiera del letto, rimanendo fermo per qualche istante. Stava diventando difficoltoso muoversi per lui ed anche se la sedia a rotelle ancora era troppo, delle stampelle al contrario gli avrebbero fatto comodo.
Anche Jeongguk si alzò e si mise nella sua stessa posizione, alché Jimin gli rivolse uno sguardo e sorrise leggermente.

Little world || jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora