Alla fine si era scoperto che il vino non era stato incluso insieme ai primi bensì, la cameriera che li aveva serviti aveva portato loro quella bottiglia per scusarsi di come si era comportata con Jeongguk. Aveva capito di esser stata un po' troppo invadente e in rispetto di Jimin aveva deciso di fare quel piccolo regalo.
Questo lo aveva spiegato proprio lei stessa ai due ragazzi che inizialmente l'avevano guardata non capendo, poi l'avevano ringraziata e Jeongguk detto di non preoccuparsi. Quando erano usciti dal ristorante dopo aver pagato, erano scoppiati a ridere per quanto quella situazione era risultata divertente, nonostante inizialmente nel momento in cui lei ci aveva provato con Jeongguk, Jimin non l'aveva presa per niente bene a causa della gelosia.-Quella cosa è stata davvero divertente- continuava a dire il più grande, sia mentre tornavano verso casa in macchina, sia quando arrivarono. Jeongguk era felice di vederlo così divertito e spensierato.
-Sì è scusata con me per averci provato con il mio ragazzo, ti rendi conto? Quella scena è stata fantastica- ripeté mentre Jeongguk lo teneva a mo' di sposa ed entravano nella casa di Jimin attraverso la porta d'ingresso. Ormai chi teneva le chiavi di quella casa era il ragazzo più piccolo poiché era sempre lui che portava Jimin in quel posto. Si sentiva in un certo senso fortunato ad essere l'unico con cui il ragazzo più grande passava il tempo in quella casa. Probabilmente era stato anche l'unico ad aver visto la sua camera e la sala da ballo, oltre che ai due genitori. I suoi amici la sera prima di uscire per andare al locale erano rimasti un po' in salotto, ma nessuno dei due aveva osato dire che poco più avanti era situata quella sala da ballo in cui ci avevano passato intere giornate. Era come se quella stanza fosse il loro nascondiglio segreto, ciò che Jimin avrebbe condiviso solo con Jeongguk perché ormai quest'ultimo faceva parte sia di quella casa ed automaticamente anche della sala.
Jimin continuava a ridacchiare per conto suo mentre lasciava che Jeongguk lo portasse in camera.
Non era ubriaco, solo molto felice e sereno ed il più piccolo sapeva che quel buon umore era stato causato solamente grazie a quella bella serata passata insieme, al loro primo appuntamento.
E adesso si trovavano a casa da soli, il più piccolo seduto sul letto e Jimin adesso posizionato a cavalcioni sulle gambe dell'altro.
Jeongguk accese la luce fioca della piccola lampada sistemata sul comodino. Lo fece solo per poter osservare meglio il volto del ragazzo seduto su di lui che a sua volta lo guardava con un dolce sorriso e le braccia avvolte attorno al suo collo, le mani che invece vagavano con la massima delicatezza all'interno dei suoi capelli.
Nessuno voleva parlare, o almeno nessuno dei due sapeva cosa dire.
Jeongguk avrebbe voluto sussurrargli e fargli notare quanto risultasse bellissimo ai suoi occhi ma ebbe paura di rovinare quell'atmosfera che si stava creando. Sapeva che poi Jimin avrebbe cominciato a ribattere con cose del tipo "non è vero!" e tutto sarebbe sprofondato in un'altra situazione, più dolce e più innocente.
Adesso invece entrambi si guardavano con altri occhi, quelli di chi desiderava qualcosa.
Jeongguk tolse una mano dal fianco sinistro del ragazzo per portarla sulla sua guancia ed accarezzarla con delicatezza, poi si prese ancora qualche istante per guardarlo negli occhi e dopo si sporse per baciarlo.
Jimin non ci pensò due volte a ricambiare il bacio mentre si beava di quelle carezze sulla guancia e l'altra mano invece che era impegnata a torturargli piacevolmente il fianco al di sopra della camicia bianca che ancora indossava.
Si concentrò anche sui capelli del ragazzo mentre si faceva passare alcune ciocche fra le dita, assicurandosi che Jeongguk fosse lì e non fosse un semplice sogno.
Aprì gli occhi ed entrambi si staccarono quando Jeongguk tolse le mani dal corpo di Jimin per poterle posare sul primo bottone della camicia, allora Jimin lo guardò e cominciò a sentirsi improvvisamente più accaldato. Non era la prima volta che lo spogliava e lo vedeva nudo, ma lo era per quanto riguardava una situazione del genere.
Non l'aveva mai spogliato con l'intento di toccarlo e Jimin percepiva un'aria diversa fra di loro.
Si guardarono negli occhi mentre Jeongguk apriva il primo bottone e passava al secondo, Jimin continuava a tenere le braccia attorno al suo collo e le mani incastrate nei suoi capelli scuri.
Il più piccolo talvolta abbassava lo sguardo sui bottoni per poi ripuntarlo subito dopo sul ragazzo che continuava ad osservare sia i suoi movimenti che i suoi occhi in silenzio. Entrambi restavano in silenzio sì, ma i loro cuori stavano scoppiando e potevano udire il rumore dei loro battiti forti ed insistenti.
Era l'effetto che si facevano a vicenda.
Una volta che Jeongguk ebbe finito di sbottonare la camicia di Jimin gli fece abbassare le braccia in modo che potesse sfilargliela dalle spalle e buttarla ai piedi del letto.
Jimin arrossì abbassando instintivamente lo sguardo sulle proprie mani ma Jeongguk presto gli fece alzare lo sguardo mettendo due dita sotto al suo mento, lo guardò di nuovo negli occhi e lasciò un bacio sulle sue labbra.
Poi si staccarono ancora, gli prese le mani fra le sue e gliele avvicinò ai bottoni della camicia scura che Jeongguk stava indossando.
Jimin si sentì tremare ancora di più per quanto le sue mani stessero già facendo di suo a causa dei brividi continui presenti sulla sua schiena.
Jeongguk lo aiutò a sbottonargli la camicia e guardava il viso dell'altro ragazzo intento ad aprirgli l'indumento mentre si colorava sempre più di rosso. Lo trovò tenero ma allo stesso tempo bellissimo e la voglia di farlo suo era tanta.
Si chiese come fosse stato possibile per lui, innamorarsi di qualcuno così da un momento all'altro ma non riuscì a trovare risposta.
Fino a due giorni prima era stato confuso riguardo i sentimenti che provava per Jimin mentre invece da quando si erano baciati tutto era cominciato a diventare più chiaro ed in quel momento invece ne fu sicuro di essersi innamorato di lui.
Mentre lo guardava in tutta la sua goffaggine sentiva che il suo amore aumentava ancora di più e voleva solo stringerlo fra le sue braccia e non volerlo più lasciare.
Se solo avesse pensato al futuro probabilmente avrebbe rovinato tutto, dunque quella sera eliminò dalla sua testa la malattia e decise di dedicarsi solamente a Jimin. Jimin senza malattia, Jimin, il ragazzo di cui si era innamorato.
Quando finalmente giunsero all'ultimo bottone, il ragazzo più grande emise una piccola risata per la sua vittoria e Jeongguk sorrise nel sentire quel bellissimo suono.
In un istante lo prese per le cosce e subito dopo Jimin si ritrovò steso sul letto a guardare negli occhi di Jeongguk che si posizionava sul suo corpo.
Il maggiore posò gli occhi sul suo petto non riuscendo a farne a meno. Ora non si imbarazzava e non si sentiva a disagio nel farlo.
Voleva poter toccare il suo corpo ma riuscì a sollevare di poco un braccio per portarlo verso l'alto.
Allora Jeongguk, notando il suo tentativo gli prese la mano e ne baciò il dorso e solo in quel momento Jimin trovò il coraggio di parlare.
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Little world || jikook
Fanfictionjimin è un ragazzo semplice: ama danzare, l'arte ed essere libero. tutto sembra cambiare negativamente da un giorno all'altro e non sarà facile per lui accettarlo ma qualcuno gli farà capire che la vita vale la pena di viverla. *** AAA: questa non...