ventiquattro

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Il mattino dopo Jimin si svegliò con un mal di testa che appena aprì gli occhi lo costrinse a richiuderli istintivamente.
Si ricordava la sera precedente, di quando aveva bevuto finché erano tornati a casa, poi probabilmente quando aveva toccato il letto si era addormentato perché non si ricordava neanche di quando Jeongguk lo aveva spogliato per mettergli il pigiama.
Quando riuscì a tenere gli occhi aperti, Jimin si limitò ad osservare il ragazzo accanto a lui intento a dormire ancora profondamente; voleva poter afferrare il telefono situato sul comodino accanto a lui - non sapeva come ci era finito poiché non si ricordava di avercelo posato - per controllare che ore fossero ma sapeva che avrebbe impiegato tempo e forza per riuscire a girarsi, dunque lasciò perdere.
D'altronde, fissare Jeongguk con le labbra leggermente schiuse mentre dormiva beatamente era una vista alquanto dolce e rilassante.
Avvicinò una mano verso la sua guancia per sentire anche solo un minimo di calore che trasmetteva la sua pelle liscia, poi sorrise quando percepì la morbidezza della sua guancia.
Solo in quel momento, proprio quella mattina, mentre lo osservava attentamente - nonostante non fosse la prima volta che lo faceva - si accorse di una piccola cicatrice che caratterizzava il suo zigomo sinistro.
Si chiese come fosse possibile che in tutto quel periodo di tempo non si fosse accorto di quel taglietto risarcito. Forse non si trattava neanche del segno di una ferita passata ma anzi, probabilmente era solo una sua caratteristica.
Jimin comunque decise di lasciar perdere e si disse mentalmente che gli avrebbe chiesto dopo spiegazioni.
Ovviamente però fece passare il polpastrello del dito indice su quel piccolo segno e per un istante gli venne in mente l'idea di sporgersi per lasciargli un bacio sopra ma purtroppo si ritornava sempre al solito discorso di qualche istante prima, quando aveva pensato di prendere il cellulare per guardare l'orario. Il ragazzo non dovette aspettare troppo tempo sveglio poiché dopo qualche minuto Jeongguk cominciò a muoversi nel letto e poco dopo aprì gli occhi, facendo uscire dalle labbra uno sbadiglio. Jimin ringraziò il cielo perché aveva un bisogno matto di andare in bagno o la sua vescica sarebbe scoppiata, in più avrebbe dovuto prendere un antidolorifico per la testa oppure quel giorno sarebbe rimasto scombussolato fino alla sera.
Si promise che non avrebbe più bevuto in vita sua, la notte precedente era stata la prima e l'ultima volta.
L'alcool non faceva affatto per lui.
Quando gli sguardi di entrambi si incontrarono, Jeongguk automaticamente sorrise perché ripensò alle parole dette da Jimin prima di addormentarsi.

-Buongiorno piccolo mochi- biascicò fra sé e sé con la voce impastata dal sonno e la guancia destra spiaccicata contro il cuscino.
Jimin sorrise sentendo quel nomignolo e ridacchiò ma non disse niente; lo trovò molto dolce e tenero, nessuno lo aveva mai chiamato così prima di Jeongguk, quella mattina stessa.

-Buongiorno coniglietto- rispose stando al gioco, alché il più piccolo sorrise in modo sbilenco e chiuse gli occhi, ancora abbastanza stanco.
Jimin voleva chiedergli se poteva portarlo in bagno poiché stava letteralmente scoppiando ma non voleva disturbarlo. Era ancora troppo stanco e voleva che riposasse di più. Se non fosse più riuscito a trattenerla magari l'avrebbe fatta sul letto ma poi sarebbe stato imbarazzante con l'altro ragazzo, quindi voleva evitare la brutta figura.

-Jeongguk- sussurrò piano per non disturbarlo ma comunque fece in modo di farsi sentire. Il ragazzo in questione aprì di scatto gli occhi nel sentire quel tono di voce ed il suo nome uscire dalle labbra di Jimin; automaticamente i suoi pensieri tornarono alla sera prima, in cui l'aveva sentito parlare allo stesso modo e poi gli aveva detto quelle parole che dicerto non si sarebbe mai aspettato.

-Scusami se ti disturbo ma ho bisogno di andare in bagno e poi devo prendere qualcosa per il mal di testa... penso che ieri sera abbia bevuto abbastanza.-

Jimin non si ricordava la quantità di alcool che aveva ingerito ma se fosse venuto a sapere che in realtà erano stati solamente due spritz ed un sorso di sex on the beach, probabilmente si sarebbe vergognato. Insomma, nessuno riusciva ad ubriacarsi con con così poco, ma forse quella sbronza era stata causata anche per colpa delle medicine.

Little world || jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora