cinque

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L'aria fresca che passava tra i suoi capelli, scompigliandoglieli leggermente lo faceva in qualche modo rilassare.
Era seduto su una panchina dove accanto alla sua figura era posizionata quella di Jeongguk che a sua volta si godeva quel venticello fresco tra i capelli che gli accarezzava anche il viso.
Guardavano entrambi davanti ai loro occhi dove si poteva ammirare il bel paesaggio disegnato dal laghetto dietro la casa di Jimin, insieme agli alberi posti attorno ad esso.
Il ragazzo più grande aveva capito che si trovavano vicino alla propria villetta ma non disse niente ed aspettò che fosse Jeongguk a parlare per primo in quel silenzio che, stranamente nessuno dei due trovava imbarazzante.

-Volevo portarti a casa tua perché ero curioso di vedere quella sala da ballo di cui mi hai parlato ma quando siamo partiti mi sono dimenticato di chiedere a tua madre le chiavi di casa e dato che per te sarebbe dovuta essere una sorpresa...-

Lasciò la frase in sospeso e concluse il tutto con una scrollata di spalle mentre continuava a fissare l'orizzonte davanti a loro. Jimin alla sua confessione emise una piccola risata, anche se in realtà poté risultare più uno sbuffo divertito.

-E pensi che mia madre ti avrebbe lasciato il permesso di entrare in casa di suo figlio?- domandò il più grande con l'obiettivo di stuzzicare Jeongguk che in risposta storse il naso ed alzò per la seconda volta le spalle con nonchalance. Rimase un attimo in silenzio, come se volesse osservare attentamente il paesaggio proprio in quel momento; in effetti se ci pensava era un'ottima ora per guardare verso ovest, poiché il sole aveva già iniziato il processo del tramonto.
Dal nulla si ricordò che Jimin gli aveva posto una domanda, perciò si affrettò a rispondere senza prendere sul serio quella conversazione. Era abbastanza ovvio che avevano iniziato a parlare solo per continuare a tenere il ghiaccio rotto tra di loro.

-Chi lo sa, magari avrei potuto soggiogarla. Hai mai visto qualche film sui vampiri? Potrebbero esistere ed io potrei essere uno di loro.-

Jeongguk decise di voltare la testa verso il più grande che mise su un ghigno divertito per quelle parole. Se quel ragazzo non fosse stato l'unico a rivolgergli la parola probabilmente gli avrebbe detto che era fuori di testa a pensare che il sovrannaturale potesse esistere.
Comunque lui continuò ad avvicinarsi leggermente di più al viso di Jimin e socchiuse un attimo gli occhi mentre guardava quelli dell'altro.

-Se ora io ti chiedessi di buttarti in acqua tu lo faresti perché ti soggiogherei- sussurrò piano con finta aria drammatica, ma in risposta ottenne un piccolo schiaffetto sulla guancia sinistra ed una risata da parte del più grande che subito dopo distolse lo sguardo per riportarlo davanti a sé, dove ormai il sole era quasi sparito dietro agli alberi.

-Scemo, mi hai fatto perdere il tramonto- borbottò con un finto broncio a decorargli le labbra morbide. Jeongguk lo osservò con la coda degli occhi e lo studiò. I muscoli facciali non sembravano rigidi, così come la mascella che non era contratta e neanche le mani si torturavano a causa dell'agitazione, come invece spesso succedeva alle persone comuni quando provavano imbarazzo o disagio. Quel comportamento da parte di Jimin fece capire al più giovane che in sua compagnia si trovava a proprio agio e per questo si sentì anche lui più rilassato.
Lo "scemo" che usò per chiamarlo lo fece mettere ancora più di buon umore dato che aveva afferrato il divertimento nella sua voce.
Non era solo Jimin a sentirsi bene in compagnia di Jeongguk ma anche quest'ultimo stava bene con lui.

-Abbiamo constatato che non sei un vampiro ed il tramonto si è appena concluso, quindi adesso che facciamo?-

La voce del ragazzo più grande si fece spazio nelle orecchie dell'altro che si trovava soprappensiero, quindi si ricompose e guardò Jimin che a sua volta teneva le sopracciglia alzate, aspettando che Jeongguk si facesse venire in mente qualche idea; stranamente Jimin non aveva voglia di tornare a casa quella sera ed avrebbe volentieri passato altro tempo con il suo nuovo "amico", sempre se così si poteva chiamare poiché era ovvio secondo lui che il più piccolo lo facesse solo per i soldi.

Little world || jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora