diciotto

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Dall'ultima volta i giorni erano passati velocemente e quella settimana in cui erano stati insieme a passare intere giornate nella casa di Jimin per provare il loro balletto non l'avevano neanche notata.
Inoltre una mattina, prima di dirigersi verso la villa di Jimin si erano fermati ad un supermercato per comprare qualcosa da mangiare in modo da mettere sotto i denti un po' di cibo quando ne sentivano la necessità, senza bisogno di spostarsi nell'altra casa o di andare ad un bar vicino.
I signori Park alla fine avevano acquistato delle stampelle per il figlio, perciò quando erano in luoghi pubblici Jimin camminava aiutandosi con quelle, senza la necessità che Jeongguk lo sollevasse per portarlo con sé ad esempio nel supermarket, oppure quando si muovevano dalla macchina fino alla porta d'ingresso di casa.
Quella sera Jeongguk stava cercando su google voli aerei a basso prezzo per New York ma sembravano tutti abbastanza costosi.
La signora Park aveva detto al ragazzo di stare tranquillo e che il volo l'avrebbero pagato loro ma Jeongguk comunque si sentiva in dovere di prendere il volo più economico, poiché si sarebbero aggiunte altre spese per il trasporto del respiratore, della sedia a rotelle, delle stampelle e delle medicine.
Forse se avessero affittato un jet privato probabilmente avrebbero fatto meglio e sarebbe costato allo stesso prezzo di uno pubblico con l'aggiunta di tutte le varie cose.
L'avrebbero fatto tutti molto volentieri se si trattava di vedere Jimin ancora più felice di quello che Jeongguk non lo rendesse già con solo la sua presenza.
Ad ogni modo Jeongguk continuò a scorrere i link colorati di blu, trovando infine un sito che lui non conosceva ma erano presenti ottime recensioni dunque scelse di fidarsi; i voli poi non costavano neanche troppo quindi quella sarebbe potuta essere un'idea.
Senza troppi problemi si affrettò a mettere delle date, scegliendo come partenza il mese prossimo, maggio.
Maggio non era un periodo in cui si trovavano tanti flussi turistici, quelli erano più in estate dunque andava bene.
La data di ritorno mise una settimana dopo il 16 di maggio, e quindi il 22.
Dal 16 al 22 maggio a New York, sarebbe andato bene, o almeno lui credeva ma probabilmente i genitori avrebbero avuto da ridire; forse una settimana era troppo per rimanere in un paese completamente sconosciuto ma si convinse che se fosse riuscito ad affittare un piccolo appartamento o una stanza d'hotel vicino alla casa di Hoseok, il migliore amico di Jimin, sarebbe stato tutto più facile.
Ormai quel ragazzo viveva in quella città da anni, dunque sapeva bene come muoversi, ormai ci aveva fatto l'abitudine ed avrebbe potuto dare loro una mano.
Fece ciò che il suo istinto gli disse: prenotò i biglietti aerei e subito dopo li acquistò. Con il suo stipendio dato dai genitori di Jimin, sì, ma pur sempre i suoi che però i due adulti gli avrebbero reso.
Ora che ci pensava, Jeongguk continuava ad essere pagato regolarmente ogni settimana ma si era accorto in tutta sincerità che non gli piaceva più.
Ormai Jeongguk non si sentiva più in dovere di andare a casa Park per badare al ragazzo biondo ed aspettare impaziente il fine settimana per essere pagato.
Ormai andava da Jimin perché era suo amico, ci si era affezionato ed amava stare in sua compagnia.
Non riusciva a stare lontano da lui, gli sarebbe sicuramente venuto a mancare il suo profumo, quello che faceva entrare nelle sue narici ogni volta che lo abbracciava e nascondeva la testa nel suo collo.
Semplicemente, non poteva stare lontano da Jimin.
Però se ci pensava bene quei soldi gli servivano per pagarsi gli studi online, privati.
Sua madre non poteva permettersi quella quota abbastanza alta, dunque o pensava a mantenerlo sotto un tetto, o gli pagava gli studi.
Forse era molto meglio il primo modo di utilizzare quello stipendio.
Gliene avrebbe comunque parlato a Jimin di questa cosa.
Non voleva avere sensi di colpa.
Non voleva soprattutto che Jimin pensasse ancora che lo facesse per un po' di denaro; questo avrebbe fatto stare male anche lui stesso.

***

Quando era arrivato a casa di Jimin il mattino seguente non gli aveva fatto vedere subito l'email di conferma del viaggio, che aveva stampato poco prima di andare a dormire.
Aveva deciso di aspettare in un momento più bello, poiché il biondo si era svegliato da poco quando era arrivato e sicuramente non capiva molto.
Quindi l'aveva aiutato a cambiarsi, a fare i bisogni, a pettinarlo ed a lavarsi, poi erano scesi per fare colazione ed infine Jimin aveva preso le sue medicine.
Quella mattina non era stato di molte parole ma forse perché era stanco, infatti quando Jeongguk gli aveva chiesto se fosse successo qualcosa lui gli aveva risposto con: -Hobi mi ha tenuto sveglio tutta la notte.-

Little world || jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora