trentaquattro

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Jimin aveva sentito sua madre durante il giorno, prima di cena. Era così che si erano messi d'accordo, una o due chiamate al giorno se non ci fossero stati problemi mentre in caso d'emergenza beh, sarebbe stata scontata la telefonata.
Jeongguk e Jimin si sentivano indipendenti dal momento che erano andati a vivere insieme anche se non ufficialmente. Erano giorni che dormivano lì e ci passavano il resto delle loro giornate, in più quando mancava il cibo andavano a fare la spesa o qualche volta in realtà passava il signor Park a lasciare ciò che la moglie comprava ai due ragazzi.
Quella sera Jimin aveva voluto mettersi il pigiama per stare più comodo e Jeongguk aveva insistito sul lasciarselo ancora un po' per qualche istante con la scusa di uscire dopo cena, ma in realtà era solo perché sarebbero venuti a trovarli i quattro ragazzi, gli amici di Jeongguk, perciò poi non sapeva come si sarebbe svolta la serata, magari davvero sarebbero usciti e Jimin si sarebbe dovuto cambiare di nuovo.
Infatti mentre il ragazzo più piccolo era intento a sistemare i piatti e gli altri coccini in lavastoviglie, sentirono entrambi il campanello suonare e Jimin rimase sorpreso poiché non aspettava visite.

-Chi è a quest'ora? Non aspettiamo nessuno- borbottò fra sé e sé nonostante fosse rivolto al ragazzo. Quest'ultimo si pulì le mani ad un asciugamano prima di dirigersi verso la porta, fingendo di non sapere chi potesse essere. Jimin rimase davanti all'entrata della cucina in modo da riuscire a vedere chi fosse arrivato.
E quando sentì le voci degli amici di Jeongguk, automaticamente sorrise.
Non se li aspettava e dicerto non si trovava nelle condizioni adatte per ospitare qualcuno però non diede molta importanza al suo aspetto fisico. Li aveva conosciuti ed aveva constatato che fossero persone meravigliose proprio come il suo ragazzo.

-Ciao Jimin!- sentì fare da una voce all'entrata che, dopo aver salutato il suo migliore amico, la figura cominciò a dirigersi verso di lui. Si trattava di Taehyung che con un sorriso dolce ed amichevole lo accolse in un abbraccio delicato ma allo stesso tempo affettuoso.
Poiché Taehyung non sapeva che effetto gli avrebbe fatto se gli avesse chiesto come stesse, decise di porgli un'altra domanda in modo da non mettere nessuno a disagio.

-Allora, come è vivere da soli con il proprio ragazzo?-

Jimin sorrise a quella domanda, grato per non avergli chiesto come andasse la sua vita perché in realtà andava uno schifo e l'unica cosa positiva era Jeongguk.

-È molto bello- rispose semplicemente, alché Taehyung annuì e dopo essersi staccato dall'abbraccio guardò in direzione degli altri che arrivarono vicino a Jimin per poterlo salutare.
Sembravano tutti così dolci ed affettuosi nei suoi confronti e Jimin era felice di aver trovato non solo un ragazzo come Jeongguk ma anche degli amici come Taehyung, Namjoon, Seokjin e Yoongi. Perché anche se non si conoscevano così tanto, loro riuscivano a metterlo a suo agio e questo faceva sì che la loro confidenza si ampliasse.
Jeongguk spinse la sedia a rotelle di Jimin fino al salotto, poi lui si sedette sul divano e si portò sulle gambe il più grande, tenendolo stretto a sé. Dopodiché anche gli altri quattro si accomodarono accanto a loro.

-Ho detto a Jimin di rimanere vestito ma si è voluto mettere a tutti i costi il pigiama- commentò Jeongguk, facendo ridacchiare Jimin che alzò gli occhi al cielo e mise un piccolo broncio prima di ribattere.

-Tu potevi avvertirmi che sarebbero arrivati i tuoi amici!-

Gli altri ragazzi rimasero a guardarli con tenerezza ed amore negli occhi. Avevano notato quanto fossero pazzi l'uno dell'altro, non c'era amore più vero del loro e questo avrebbe sicuramente fatto invidia al mondo.
Presto cominciarono a parlare, raccontarsi le loro giornate, novità e cose varie mentre Jimin ogni tanto chiudeva gli occhi a causa della tranquillità che si presentava nel suo corpo ogni volta che stava fra le braccia del ragazzo. Jeongguk poi gli lasciava dei baci sul collo e da qualunque altra parte riusciva ad arrivare, cosa che lo mandava ancora più in ecstasy e di conseguenza lo faceva rilassare.
Poi riapriva gli occhi e guardava i ragazzi intenti a scherzare con Jeongguk. Jimin capiva quanto bene si volessero e quanto affetto fraterno ci fosse da parte di tutti verso ognuno di loro. Era proprio come il rapporto che aveva lui insieme ad Hoseok.

Little world || jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora