Fu Jeongguk a svegliarsi per primo il mattino dopo. Il profumo di pulito che avvolgeva il corpo di Jimin mischiato al sudore causato da ciò che era successo la sera precedente, gli causava ancora più relax all'interno del corpo, facendo allentare la tensione muscolare.
Più lo guardava e più ripensava a loro che facevano l'amore e di conseguenza provava la voglia di rifarlo.
Lo amava e glielo aveva detto proprio quella notte in cui si erano dedicati l'uno all'altro.
I suoi capelli scompigliati che si spiaccicavano ed affondavano nel tessuto bianco della federa che avvolgeva il cuscino, davano un'aria ancora più tenera a Jimin ma allo stesso tempo sexy.
Sapere di esser stato lui il motivo per cui fossero così tanto scompigliati gli faceva provare un senso di brividi lungo tutta la spina dorsale.
Osservò il succhiotto rossastro sul collo del ragazzo che ancora galleggiava nel sonno; quello sarebbe stato un po' ingombrante probabilmente, i genitori ci avrebbero sicuramente fatto caso e poi avrebbero iniziato a fare domande.
Dovevano coprirlo con del trucco ma non sapeva se Jimin ne avesse un po' in quella casa. In realtà non c'era stata volta in cui avesse visto quel ragazzo truccato, forse perché dopo la scoperta della malattia aveva lasciato stare il suo aspetto fisico.
A Jeongguk non importava, secondo lui era bello comunque e lo sarebbe rimasto.
Jeongguk avrebbe continuato a vedere la bellezza di quel ragazzo fino alla fine.
Si risvegliò dai suoi pensieri quando sentì la vibrazione del suo cellulare insistente, dunque si sporse verso il comodino e lo afferrò per poi notare una chiamata da parte della madre di Jimin. Si maledisse mentalmente perché la sera prima nessuno dei due si era ricordato di avvertire a casa.
Accettò la chiamata e si portò il telefono all'orecchio sinistro.-Oh santo cielo Jeongguk, finalmente! Dove eravate finiti? Dove siete adesso? È da ieri mattina che non vi sento, Jimin sta bene?!-
Per uno che si era appena svegliato, ricevere tutte quelle domande non era il miglior buongiorno ma in quel momento non poteva farsi sentire assonnato, doveva rispondere perfettamente alle parole della madre.
-Buongiorno signora Park. Stiamo bene entrambi, ieri sera abbiamo mangiato fuori e poi siamo venuti a dormire a casa di Jimin. Lui sta ancora dormendo- rispose dunque mentre si passava una mano tra i capelli sudati. Lanciò un'altra occhiata al ragazzo che sembrava non volerne sapere di svegliarsi. Non sapeva se avrebbe dovuto preoccuparsi, dunque si sporse un po' verso di lui per capire se stesse respirando. Avvicinò il viso al suo e si sentì più tranquillo appena sentì sulle sue labbra il respiro caldo e lento dell'altro. Inoltre stava di nuovo sbavando, cosa che Jeongguk trovava adorabile nonostante fosse abbastanza disgustoso.
-Sveglialo. Tornate subito qui- e detto ciò la donna riattaccò la chiamata, lasciando il più giovane leggermente perplesso. Ci stava essere un po' preoccupati perché non aveva più risentito il figlio dalla mattina precedente, ma comunque sia Jimin aveva ventitré anni, quindi ci stava anche il fatto che passasse le notti fuori, nonostante la sua malattia. Era pur sempre un ragazzo con gli stessi bisogni dei suoi coteani.
Jeongguk posò il cellulare di nuovo sul comodino, poi tornò a guardare Jimin mentre dormiva: era semplicemente bellissimo ed il più piccolo non sapeva come fare per svegliarlo ed interromperlo da quella tranquillità.
Portò poi una mano sulla sua spalla e lo scosse piano, alché emise un piccolo suono, biascicò e si pulì la bocca con il dorso della mano destra ma rimase fermo con gli occhi chiusi.-Piccolo ehi, dovresti svegliarti- sussurrò continuando a scuoterlo. A quel punto Jeongguk portò una mano tra i suoi capelli e gli lasciò delle carezze, poi lo fece mettere a pancia in su e dopo essersi messo sulle sue gambe cominciò a lasciargli tanti bacini sul viso, partendo dalla fronte e finendo sul mento.
Jimin arricciò il naso sentendo il lieve solletico, così emise un altro mugolio e poi si portò le mani sul viso, che Jeongguk presto tolse ed incastrò i suoi polsi fra le proprie mani.
Quando aprì gli occhi e si ritrovò davanti a quelli del ragazzo che aveva confessato di amare, le sue labbra si curvarono in un sorriso e presto sbadigliò.
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Little world || jikook
Fanfictionjimin è un ragazzo semplice: ama danzare, l'arte ed essere libero. tutto sembra cambiare negativamente da un giorno all'altro e non sarà facile per lui accettarlo ma qualcuno gli farà capire che la vita vale la pena di viverla. *** AAA: questa non...