Quella sera, per dispiacere di Jimin - e anche di Jeongguk -, quest'ultimo non dormì a casa del più grande poiché il mattino dopo avrebbe avuto un esame.
Aveva avvertito la madre del ragazzo che non sarebbe potuto andare di mattina presto ma sarebbe rimasto con Jimin nel pomeriggio e lei gli aveva detto che non ci sarebbero stati problemi perché proprio il giorno seguente il biondo avrebbe avuto l'ennesima visita con il neurologo.
In quel momento però, invece di ripassare Jeongguk era intento a pensare al messaggio che avrebbe dovuto mandare alla signora Park riguardo un'idea che si era fatto venire in mente.
La mattina, quando aveva visto la stanza del ragazzo e gli aveva domandato il motivo per cui fosse dipinta di lilla e non di blu, gli era venuto in mente automaticamente che il blu era il colore che Van Gogh utilizzava di più nei suoi dipinti e così anche dell'opera più amata da Jimin, ovvero la notte stellata che si trovava a New York. In questo modo aveva fatto anche un altro collegamento con il fatto che proprio il suo migliore amico viveva in quella città e che quindi se avesse voluto renderlo felice lo avrebbe portato proprio in America.
Non aveva idea se fosse stata una cosa fattibile dal momento che le condizioni di Jimin erano incerte e di sicuro non sarebbero potuti partire il giorno dopo o la settimana prossima. Al massimo avrebbero prenotato il volo per il mese prossimo ma se il ragazzo non fosse riuscito ad arrivarci? Il solo pensiero gli metteva i brividi.
Erano quasi passati due mesi da quando si erano conosciuti ed il biondo stava già cominciando ad avere problemi con i movimenti. Jeongguk aveva anche iniziato a notare che non parlava più benissimo e qualche lettera la storpiava.
Quando stava in sua compagnia e nessuno dei due pensava alla malattia, Jeongguk non ci faceva neanche troppo caso ad essere sinceri. Ma quando era da solo e si soffermava a pensare al ragazzo iniziava a sentirsi crescere nello stomaco un macigno che via via diventava sempre più pesante.
Si chiedeva se Jimin non fosse stato malato se si sarebbero conosciuti lo stesso in un modo o nell'altro, forse sarebbero diventati amici lo stesso o magari... qualcosa di più.
Ultimamente Jeongguk si era lasciato prendere da alcuni strani pensieri sul biondo che lo facevano sentire stupido e ridicolo, soprattutto nei momenti in cui lo aiutava a cambiarsi i vestiti e quando lo aiutava in bagno.
Gli piaceva toccare la sua pelle ma non voleva ammetterlo perché in quel modo si sarebbe sentito una persona orribile; doveva prendersi cura di lui e invece si ritrovava a fare quei pensieri su di lui che non lo avrebbero portato da nessuna parte.
Dava la colpa al fatto che sentiva il bisogno fisico di toccare qualcuno ma non era così, dal momento che ogni volta rifiutava ogni invito da Doyun usando la scusa del "devo studiare".
In realtà non era del tutto una scusa ma un po' se ne approfittava perché quando non studiava si ritrovava a pensare a Jimin, alle loro giornate passate insieme e alle idee che poteva farsi venire in mente per renderlo felice.
Proprio come quella stessa sera."Salve signora Park. Avrei bisogno di chiederle se domani mattina potrebbe informarsi attraverso il dottore se è possibile far fare un viaggio a Jimin, in aereo."
Il messaggio non venne visualizzato subito e dunque, dopo un paio di minuti Jeongguk aggiunse "non deve far sapere niente all'interessato però."
Quando vide apparire una nuvoletta con tre puntini dalla pare della signora nella chat, capì che stava rispondendo e dunque aspettò impaziente prima di leggere il messaggio."Buonasera Jeongguk. Sono un po' confusa al riguardo. Potresti spiegarmi di cosa si tratta questo viaggio?"
Sbuffò leggermente nel leggere l'ultima frase; ovviamente non se la sentiva di dirle tutto per filo e per segno perché la maggior parte delle probabilità era che lei e suo marito non avrebbero lasciato Jimin con Jeongguk per andare in America. Ma se non gliel'avesse detto sarebbe stato anche peggio, quindi perché non provarci?
"Jimin mi ha raccontato che ama l'arte e che il suo dipinto preferito si trova a New York. Inoltre a New York vive anche Jung Hoseok, il suo migliore amico e ho pensato che gli farebbe piacere andare a trovarlo dopo tanto tempo che non si vedono."
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Little world || jikook
Fanfictionjimin è un ragazzo semplice: ama danzare, l'arte ed essere libero. tutto sembra cambiare negativamente da un giorno all'altro e non sarà facile per lui accettarlo ma qualcuno gli farà capire che la vita vale la pena di viverla. *** AAA: questa non...