How it all started: Edmund

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Sei una ninfa dell'acqua. Sei a Narnia da anni e anni. Fin da quando la Strega Bianca regnava. Solo che in quel tempo dormivi, dato che tutti i fiumi e i laghi erano congelati. E ora che sei sveglia devi nasconderti per evitare che i Telmarini ti uccidano. Com'è ingiusta a volte la vita! Sei una ragazza combattiva, non ti fai sottomettere facilmente, per questo non ti hanno ancora presa. Sei un'ottima guerriera e non hai paura di fare quello che va fatto per sopravvivere. Ma questi sono gli aspetti del tuo carattere che si sono formati in tempo di guerra. Prima era una ragazza saggia, che amava la vita e rispettava gli altri. Eri dolce e un po' timida. Ora non puoi permetterti di essere dolce e timida, altrimenti finisci ammazzata. Hai imparato ad indurire il tuo cuore. Non hai amici, non ti fidi di nessuno, non vuoi affezionarti a nessuno. Le ultime persone a cui ti sei affezionata ti hanno lasciata. ˝Se non mi affeziono non mi feriranno˝ ti dici. La tua è una vita solitaria ma ormai ci sei abituata, e non avresti mai pensato che la tua vita potesse cambiare.

Stai bazzicando vicino alle rovine di Cair Paravel. Ti ricordi quando sei andata a quel castello per l'incoronazione dei re e delle regine di un tempo. Li conoscevi, eri loro amica. Soprattutto di Edmund. Passavate spesso il tempo insieme, era il tuo migliore amico, e poi è sparito così com'è arrivato, all'improvviso. Hai sofferto tantissimo. Eri debole e per poco non hai richiato di essere uccisa. Da quel momento hai deciso di chiudere il tuo cuore e di continuare da sola, senza nessuno.
Ad un certo punto noti due soldati di Telmar che stanno per scaricare un nano in mare. Ti infuri. Sei stufa che quei mostri usino il tuo amato mare per uccidere gli abitanti di Narnia! «Hey, teste di latta! Lasciate stare il Nano!»gridi. I due si mettono a ridere. «Va via mocciosa, sono faccende da grandi!»ti grida uno dei due. «Mocciosa?! Ma se ho più di 2000 anni!» «Senti, non abbiamo tempo da perdere. Lasciaci fare.»ti dice l'altro. «Certo, ma prima permettetemi di fare questo...!». Alzi la mano e l'acqua sotto la barca si alza con te. I soldati si tengono alla barca. «Ma che cosa...?» «L'acqua è viva!» «Si, e l'acqua si è stufata che la usiate come discarica! Riferitelo a Miraz!»fai capottare la barca e tutti e tre finiscono in mare. Con un'onda riporti il nano a riva mentre i due soldati nuotano per risalire sulla barca, che hai fatto ricadere in acqua, capottata. «Stai bene?»chiedi al nano«Sarei stato meglio senza il bagno.»replica lui. «Io no. Se già puzzi ora figuriamoci senza bagno.». Lui ti guarda in cagnesco.
«Ma che succede qui...?!»esclama qualcuno alle tue spalle. Ti giri e non credi ai tuoi occhi. «Ma come...? Siete tornati!»esclami guardando i tuoi vecchi amici, i re e le regine. «T/n? Sei tu?»chiede Peter. Annuisci. «T/n!»esclama Edmund sorridendo. Ti corre incontro e ti abbraccia. Tu lo respingi.
«Basta con i convenevoli, dobbiamo muoverci. Torneranno.»dici fredda. Lui ti guarda con gli occhi da cane bastonato. Hai sempre trovato irresistibile quello sguardo. Ma ora non ti fa più effetto. «T/n...?»mormora«Ha ragione. Presto, liberatemi e andiamocene!»intima il nano. Lucy si avvicina e col suo pugnale lo libera. «Nascondiamoci tra gli alberi, i soldati di Telmar ne sono terrorizzati. Idioti!»dici alzando gli occhi al cielo, poi ti avvii col nano al seguito. I Pevensie si guardano, poi vi seguono.
Trovare una radura circondata da sequoie, quindi ben protetta. Accendete un fuoco e vi ci sedete attorno. Edmund si siede accanto a te. «T/n...possiamo parlare?»chiede. «Come avete fatto a tornare?»chiedi ignorandolo. Lui abbassa lo sguardo e si mette a giocare con un ciuffetto d'erba. «Stavamo aspettando il treno e siamo stati trasportati qui.»spiega Peter. «Treno...ah! È quello che fa ciuf ciuf, no?»dici ripescando il ricordo di quando Edmund te ne ha parlato. Lui ride. «Che c'è di divertente?»chiedi seccata. «Sei carina quando dici ciuf ciuf. Quasi quanto lo eri allora. Non credevo te lo ricordassi.»spiega. «Ho una buona memoria, tutto qui.»replichi alzando le spalle, poi guardi altrove. «T/n, cos'è successo a Cair Paravel?»chiede Lucy. «È successo dopo che ve ne siete andati. Gli abitanti di Narnia hanno deciso che io prendessi il vostro posto, dato che ero la più vicina a voi. È andata bene per qualche anno.» «Più che bene. Il popolo ti adorava.»rettifica il nano«Si, ma non sono stata forte abbastanza. Hanno attaccato Cair Paravel e l'hanno distrutto. Hanno ucciso molti dei nostri. Avevano catturato persino me. La mia fortuna è stata che mi stavano portando al castello via mare, così ho fatto rovesciare la barca e sono fuggita. Per un po' è andata bene, finché il legittimo re non è sparito. Ora governa Miraz, un despota. Vuole eliminare tutti gli abitanti di Narnia. Ha anche provato ad uccidere suo nipote Caspian, per paura che gli spodestasse il trono.»spieghi. «Caspian però è scappato e sta organizzando un esercito. Ha suonato il corno nella speranza di ottenere aiuto, e siete arrivati voi.»finisce il nano. «Ha suonato il mio corno?»chiede Susan«Si» «Come se potesse cambiare qualcosa. Caspian è un illuso, non può vincere.»dici stringendoti le gambe al petto. «Senza di te, no. Caspian mi ha mandato a cercarti. Stava pensando di spostare la guerra a Beruna. Il tuo potere gli servirebbe.»replica il nano. «L'ho già detto a Caspian e glielo ripeterò, non ho intenzione di combattere una guerra suicida per lui. Io combatto per me stessa.»dici alzandoti. «Ma...» «Niente ma.»
Te ne vai. Raggiungi la riva di un ruscello e ci immergi i piedi. L'acqua ti sale lungo le gambe e tutto lo stresso del giorno se ne va. «Hey.». Ti giri e vedi Edmund. «Che vuoi?»chiedi tornando a guardare il ruscello. «Mi sei mancata. In quest'anno non ho fatto altro che pensare a te.»dice sedendosi accanto a te. «Un anno? E ti sembra tanto?! Qui ne sono passati 1300, Ed! Io ho passato 1300 anni a pensare a te! Non sono riuscita a bloccare l'attacco a Cair Paravel perché speravo che saresti tornato, che avresti combattuto al mio fianco, ma tu non c'eri! Sono morti a causa mia! Da quel momento non ho più voluto la compagnia di nessuno. Sono diventata una sopravissuta, mi sono adattata, sono cresciuta, e quando mi sono finalmente rassegnata al pensiero che non ti avrei rivisto mai più, tu torni! E ti aspetti pure che ti accolga a braccia aperte e mi prostri ai tuoi piedi perché mi hai fatto il favore di tornare?! Incredibile.»ti alzi e inizi ad andartene. «T/n mi dispiace! Io non ne avevo idea...!»esclama seguendoti. «Certo, come potevi? Tu eri nel tuo mondo, coi tuoi amici, la tua famiglia, la tua ragazza! Come potevi sapere l'inferno che stavo passando?»dici sarcastica. «T/n...!». Ti afferra il polso e ti fa girare. Ti mette una mano sulla guancia e ti guarda negli occhi. «Quello potrà anche essere il mondo da cui provengo, ma questo è il mondo a cui appartengo, con te. Volevo tornare non appena me ne sono andato, volevo tornare da te, avevo ancora così tante cose da dirti. Mi dispiace averti fatta soffrire. Se per me è stato orrendo non vederti per un anno non oso immaginare cos'avrei fatto se fossi stato al tuo posto. Ti prego t/n, ora che sono tornato da te non tenermi lontano. Torna ad essere la...em...la mia migliore amica.»dice. «Non posso tornare ad essere quella di un tempo, sono successe troppe cose.»dici. Abbassa lo sguardo. «Ma immagino di poterci provare, per te.»aggiungi. Torna a guardarti, sorridendo. «T/n...!» «Mi sei mancato anche tu Edmund.»dici sorridendo. Si china verso di te.
«Ecco dove siete! La cena è pronta!»esclama Peter venendovi incontro. Edmund si allontana da te. «Si, arriviamo.»dice. Peter annuisce e se ne va. «Meglio andare. Dobbiamo mangiare se vogliamo andare ad aiutare Caspian.»dici sorridendo. «Vuol dire che verrai con noi?!»chiede incredulo. «Si!». Sorride e ti piazza un bacio sulla guancia, poi ti prende la mano e ti trascina dagli altri.

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