How it all started: Steve

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Sei una ragazza tranquilla, amante delle piante e della natura, e sei un Avenger. È stato uno shock vederti entrare in squadra perché non faresti male ad una mosca e cerchi sempre di aiutare i cattivi a tornare sulla retta via, ed è proprio per questo che sei entrata in squadra. Però più tempo trascorri con loro più capisci che i cattivi contro cui combattono sono malvagi assassini, non vogliono redimersi, vogliono distruggere il mondo. È una dura pillola da indorare, per questo ti demoralizzi spesso, e quando succede ci sono solo due cose che posso farti stare meglio, le piante e Steve. È il tuo migliore amico e ti conosce meglio di chiunque altro. Le persone credono che tu sia una svampita, un ingenua, che vede solo il bene. Lui sa che vedi il bene nelle persone perché hai visto molto male e hai bisogno di crede che questo si possa cambiare. Quasi nessuno ti conosce veramente, poiché preferisci stare con le piante che con le persone, ma i pochi che ti conoscono ti trovano straordinaria.

Sei nella serra e stai innaffiando le rose cantandole una canzone per la crescita. Avete appena finito una battaglia e il cattivo è finito stecchito. Avete salvato il mondo, e questo ti rende felice, ma avresti voluto salvare anche lui. «Sapevo che ti avrei trovata qui.»dice qualcuno alle tue spalle. Ti giri e vedi il tuo migliore amico, Steve. Sorridi. «Mi conosci troppo bene, Capitano.» «È a questo che servono gli amici.»dice avvicinandosi. «Allora, come stai?»chiede. «Sto.»dici tornando ad annaffiare la pianta. «Questa non è una risposta.»dice sorridendo. «È così che mi sento.»dici alzando le spalle. «Mi dispiace. Credevo ormai avessi capito che non puoi aiutare tutti.»dice accarezzandoti la testa. «Si ma volevo almeno provarci! Con lui non ho neanche potuto...si è fatto esplodere prima che facessi qualsiasi cosa e sono quasi morta. A proposito, grazie di avermi salvata.»dici con voce piatta. «Figurati.».
Finisci di annaffiare le rose, poi ci agiti sopra le dita e quelle sbocciano. Sono grandi e rosse. «Sono splendide.»dice«Si. Vedi, le rose hanno le spine, e possono sembrare cattive perché pungono, ma quando sbocciano sono i fiori più belli che ci sono. Per me anche i cattivi sono così, una corazza di spine e un cuore bellissimo, bisogna solo ricordarglielo. Io ci provo ma...a volte la corazza di spine è troppo spessa.». Ti si inumidiscono gli occhi. «Hey.». Ti fa girare e ti abbraccia. «Non preoccuparti. Non siamo perfetti, possiamo fallire, non è un problema.»dice. «Davvero? Quindi non sarebbe un problema se la prossima volta perdessimo e la Terra venisse distrutta?»chiedi guardandolo. «Em...» «Vedi, fallire è un problema. La maggior parte delle volte si può riprovare, mi ci sono anche casi in cui non si può.». Ti allontani da lui. «Meglio se continuo ad annaffiare le piante.»dici prendendo l'annaffiatoio.
«T/n...mi dispiace.»dice seguendoti«Non preoccuparti. Sono abituata a fallire. Non riesco a salvare i cattivi, non sono risucuta a salvare i miei genitori, non sono riuscita a salvare neanche me stessa. Sono...sono un disastro...!». Lasci cadere a terra l'annaffiatoio, poi ti accasci al suolo e inizi a piangere. «T/n...!». Si inginocchia accanto a te e ti abbraccia. Continui a piangere nel suo petto. «Vieni, andiamo a fare un giro, ti farà bene.»dice aiutandoti ad alzarti.
Ti porta al jet. «Sai che non sono una patita del jet.»dici entrando. «Davvero? Neanche per andare a Parigi?»chiede. «Mi porti a Parigi?!»esclami. «Hai sempre voluto andarci. Mi sembra ottimo per tirarti su il morale.»dici sorridendo. Gli salti al collo e lo abbracci. «Grazie Steve!»esclami. Lui ride e ti stringe a sé. «Dai, ora andiamo o facciamo tardi per la cena.»dice lasciandoti andare. Ti siedi al posto del copilota mentre lui si siede ai comandi.

Arrivate a Parigi poche ore dopo, dato che il jet è più veloce dei comuni aerei. Lo parcheggiate sopra la Tour Eiffel e vi calate giù con la corda. Vi sedete sulla cima coi piedi a penzoloni. È sera e le luci della città risplendono. «La città dell'amore. Ora capisco perché tutti la chiamano così.»dici guardando il panorama. «Già. Anche se le persone normali non guardano il panorama seduti sulla cima della Tour Eiffel.»dice sorridendo. «Oh, quante battutine Capitano! Potrei iniziare a pensare che ti sei scambiato di corpo con Tony!»scherzi. «Ora chi è quella spiritosa?»chiede ridendo. Vi mettete a ridere. Ti prende la mano. «Sono felice che tu ti senta meglio. Sei molto più bella quando sorridi.»dice. «Beh, sono con te a Parigi! Come posso essere triste?!»esclami. Ride. «Si, hai ragione. Allora? Cosa vuoi vedere nella città dell'amore?»chiede. «Oh, voglio vedere il Pont des Arts! Lo trovo così romantico!»esclami«Non so...insomma noi non siamo...» «Eddai Steve!!! Fallo per me!!!»implori scuotendogli la mano. Ride. «Sei sorprendentemente insistente quando ti ci metti.»dice. «Ma tu mi adori lo stesso!» «Si, è vero.». Vi sorridete. «Meglio andare.»

Arrivate al ponte. È pieno di lucchetti e tu ti diverti a leggere le iniziali e ad inventare nomi e storie. «M + P. Mmh...Mina e Paul. Lei lavora al Louvre e lui è un artista. Si sono incontrati quando doveva esporre un suo quadro e si sono innamorati. Lui si è dichiarato a lei facendo un quadro che ritraeva loro all'altare. Questo l'hanno attaccato il giorno delle nozze.»dici guardando un lucchetto bianco a forma di cuore con attaccato sulla cima un pezzo di stoffa trasparente a mo di velo. Ride. «Come fai ad avere così tanta fantasia?»chiede«Come fai ad essere così tristone?»replichi.
Passi al prossimo lucchetto. «S + t/i...!»dici senza fiato. «Guarda, siamo destinati a stare insieme.»scherza abbracciandoti da dietro. «Che spiritoso! Sai che io credo in queste cose. Potrei iniziare a pensare che tu sia innamorato di me.»replichi. «Ti disgusterebbe tanto?»chiede. «Steve...?»ti giri e gli metti le mani sulle spalle«Cosa significa?». Stringe la presa attorno alla tua vita. «Chi lo sa. Perché non mi dici tu come va a finire questa storia?»dice. «Steve...»mormori. Si china verso di te.
All'improvviso una luce rossa vi illumina. Ti giri di scatto. «Wow...! Uno spettacolo di fuochi!»esclami con gli occhi granati. Lui sorride e stringe la presa attorno alla tua vita. Restate a guardare lo spettacolo.

Quando tornate a casa è notte fonda. Steve ti sta accompagnando in camera. «Oggi è stato divertente. Mi serviva una giornata di svago. Grazie, Steve.»dici mentre camminate. «Figurati. Anch'io mi sono divertito. Parigi è una bellissima città.»concorda. «Si.». Arrivate davanti alla porta di camera tua. «Beh, sono arrivata. Ci vediamo domani Steve.» «Si. A domani.». Si gira e inizia ad andarsene. «Sai...»lo chiami e lui si gira«Questo sembrava quasi un appuntamento.». Sorride e ritorna da te. «E, secondo la tua vasta esperienza, come finisce un appuntamento, di solito?»chiede avvicinandosi. «Io...non lo so...non sono mai andata ad un appuntamento...»mormori arrossendo. «Forse io lo so.»dice mettendoti una mano sulla guancia. «Steve...». Si china verso di te. «Capitano labbra appiccicose, qui stiamo cercando di dormire!»esclama Tony facendo capolino fuori dalla sua stanza. Cap si allontana immediatamente. «Scusa.». Tony ritorna in camera. «È meglio che vada. Notte t/n.» «Notte Steve.». Ti da un bacio sulla guancia e se ne va. Sorridi e entri nella tua stanza.

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