How it all started: Caspian

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Sei una stella, che altro c'è da dire? Il tuo compito è brillare lassù e indicare la rotta ai navigatori. Ma allora come fai ad essere la protagonista di questa storia? Non sai neanche tu come sia possibile, ma un giorno ti sei svegliata stesa su una tavola di petra spezzata, e da quel momento la tua luce splende sulla terra, invece che in cielo. Sei una ragazza, o per meglio dire, una stella molto riservata. Non sei una gran chiacchierona e la maggior parte delle volte stai in silenzio, ma quando è giusto che tu parli non ti fai scrupoli a dire ciò che ti passa per la testa, infatti a volte dici un po' troppo. Non hai paura di alzare la voce per far valere le tue idee quando sai che sono la strada migliore. Alcuni ti trovano troppo taciturna, quelli che ti sentono discutere ti trovano insolente, ma solo chi ti conosce veramente sa che sei dolce e premurosa e che fai quello che fai solo per il bene altrui. Pensi sempre prima agli altri che a te stessa ed è per questo che sei un'ottima regina.

Sei stesa sulla tavola di pietra. Sbatti un paio di volte le palpebre. Sei sveglia. Ma questo non è il cielo, sembra più una grotta sotterranea. Ti metti a sedere e ti guardi intorno. Dietro di te c'è la faccia di un leone scolpita nella roccia e sulle pareti sono raffigurate scene di guerra e di pace. La testa ti fa un male atroce. Non sei mai stata al chiuso e con così poca luce e ti sembra di stare per soffocare. Ti alzi e provi a dirigerti all'aperto. Sei molto debole e barcolli. Senti delle voci venire verso di te e poco dopo vedi un ragazzo molto bello e un nano. «Ma che...? E tu chi sei?»chiede il ragazzo. «Aiuto...vi prego...! Ho bisogno...di aria...!»boccheggi finendo tra le braccia del ragazzo. «Certo. Briscola, dì che farò tardi alla riunione.»dice il ragazzo. Briscola annuisce, poi se ne va. «Vieni, ti porto a prendere un po' d'aria. Come ti chiami?»chiede sorreggendoti e conducendoti verso l'uscita«T/n...» «Io sono il principe Caspian. Piacere.». Sorridi con quelle poche forze che ti rimangono.
Caspian ti porta all'aria aperta e non appena la brezza fresca ti sferza il viso ti senti subito meglio. Volgi lo sguardo in cielo e vedi le stelle, le tue sorelle ancora dormienti. Una lacrima ti scende lungo la guancia. Porti le mani al cuore e inizi a cantare una dolce ninna nanna per le tue sorelle. Mentre canti inizi a risplendere e ti sollevi da terra di qualche centimetro. A canzone finita torni a terra e ti giri a guardare Caspian. Ha la bocca spalancata. «Grazie.»dici sorridendo. «Cosa sei tu...?»chiede incredulo. «Una stella.»rispondi semplicemente. «Una stella...? Di quelle che stanno là su?»chiede indicando il cielo. Annuisci. «Si. La mia posizione era quella lì, tra la costellazione dell'Unicorno e quella dell'Elfo.»dici indicando il punto. «Eri tu quella stella?». Annuisci. Ti giri a guardarlo ma lui non ti toglie gli occhi di dosso.
«Va tutto bene?»chiedi. «Si è solo che io...credo di averti dato io il nome.»dice«Come?» «Si, da piccolo guardavo spesso le stelle. Ne avevo una preferita, una stella piccola, ma era la più brillante di tutte. Proprio lì, tra l'Unicorno e l'Elfo. Stavo a guardarla per ore e ci parlavo. E io...l'ho chiamata t/n.»spiega. Sgrani gli occhi. «Mi hai dato il nome?»annuisce«E mi hai anche portata qui?» «Non lo so. Ho suonato il corno della regina Susan e pochi attimi dopo ci sei venuta incontro. Magari sei scesa dal cielo per aiutarmi a combattere contro Miraz.»dice prendendoti la mano. «Impossibile. Io non so combattere. Sono una stella. Tutto quello che so fare è brillare e portare speranza. Non esaudisco neanche i desideri...»dici abbassando lo sguardo. «Hey, non sminuirti così tanto. Sono sicuro che vinceremo grazie a te.»dice. Sorridi. «Dicono che mentire non è mai la scelta giusta. Non sono daccordo, a volte una piccola bugia fa miracoli.»dici. Sorride a sua volta. «Vieni, ti trovo una stanza dove dormire.»dice accompagnandoti dentro. «Grazie.»

La mattina dopo ti incontri con Caspian in cortile per allenarti, o almeno per imparare a tenere in mano una spada. «Allora t/n? Sei pronta?»chiede quando lo raggiungi. Annuisci. «Bene. Prendi questa.»dice porgendoti una spada. La afferri ma è sorprendentemente pesante, tanto che la punta tocca il suolo. «Ce la fai?»chiede aiutandoti ad alzarla. «È...pesante...! Non ce n'è una più leggera?»chiedi provando a sorregerla con le tue sole forze. «Credo di no. Se è troppo pesante cambiamo arma, non voglio che tu ti faccia male.»dice. Sorridi. «Sei molto gentile, ma ce la faccio. O almeno ci voglio provare.»dici. «OK, se lo dici tu. Allora, alza la spada. Così, brava. Ce la fai?». Annuisci, anche se è pesante. «OK. Allora questo è un affondo.». Si mette dietro di te e ti muove le mani. «Brava. Prova a farlo da sola.»ti lascia andare le mani e la spada cade per terra. «Caspian mi dispiace tanto! Ora ci riprovo.»dici raccogliendola. «Non serve. La spada non è il tuo forte. Non devi vergognartene, non tutti ne sono capaci. Vediamo come va con l'arco.»dice prendendo la spada e mettendola nel fodero. «E se non fossi capace neanche con l'arco?»chiedi. «Allora sarai solo la mia bellissima consulente.»dice sorridendo. Sorridi a tua volta e arrossici un po'.

Ti porta in un ampio spazio aperto. In fondo vedi dei bersagli. «Sono molto lontani.»noti. «Devono esserlo. Tieni, prendi questo.»ti passa un arco. Tu lo prendi. «È più leggero della spada.» «Si. Ora incocca una freccia, così.»incocchi«Tira la corda fino alla guancia destra. Perfetto. Ora prendi la mira e...». La freccia parte prima che lui possa finire. Centro perfetto. «Però! Abbiamo trovato la tua arma!»esclama. «È stata solo fortuna.»dici. «Riprova, vediamo se è fortuna o bravura.». Incocchi ancora la freccia, tiri la corda, poi lasci andare. Centro perfetto. «Altro che fortuna! Sei un arcere nata!»esclama Caspian. Sorridi. «Forse.» «Forse?! Non hai mai preso un arco in mano e hai fatto due centri!». Ridi. «OK, forse sono un po' brava.»ammetti. «E certo che lo sei! Ora proviamo con un bersaglio mobile.»dice indicando un manichino che si muove. Annuisci. Fai un respiro profondo, incocchi la freccia, tiri la corda, poi lasci andare. Trattieni il respiro finché...«Centro perfetto!»esclama Caspian.
Sorridi, poi gli salti al collo e lo abbracci. «Grazie!»esclami. Lui ti stringe a sé e ricambia l'abbraccio. «Io non ho fatto niente, è stato tutto merito tuo.»dice. Ti lascia andare e tu sorridi. Vi guardate negli occhi. Lui ti mette una mano sulla guancia. «Sei ancora più bella di quando brillavi in cielo.»dice. Tu arrossisci leggermente. Si china verso di te. «Principe Caspian. La riunione sta per iniziare.»dice un tasso avvicinandosi. Caspian ti lascia andare. «Si, arrivo subito. Tu vai avanti.»dice. Il tasso fa un piccolo inchino e se ne va. Caspian ti guarda. «Devo andare. Ci vediamo dopo?»chiede. Annuisci. «Si. Io resterò un po' qui ad allenarmi.» «Bene.». Ti piazza un bacio sulla guancia e se ne va. Tu lo guardi, sorridendo, poi titorni al tuo arco.

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