How it all started: Thor

395 19 0
                                    

Ti hanno beccata. Che ci vuoi fare, è la vita. Un attimo prima sei la migliore assassina del mondo e quello dopo ti trovi ad accettare un accordo fatto con la Vedova Nera, l'unica persona al mondo che poteva batterti. E ora sei lì, seduta su quel divano, a guardare gli Avengers che discutono sul da farsi.
Sei un'assassina provetta, uccidere non ti fa nessun effetto. Molte persone ti considerano poco empatica, quasi sociopatica, e ti temono, ma a te non dispiace affatto. Odi le persone, preferisci stare sola, magari allenandoti ad uccidere meglio. Sei egoista, pensi prima a te stessa che agli altri. Non sai neanche perché Vedova Nera ti abbia promesso che ti avrebbe risparmiata se ti fossi unita agli Avengers, non potresti essere più lontana dai loro ideali! Eppure eccoti lì in quel salotto. Com'è strana la vita a volte!
«Ma sei impazzita?! È un'assassina professionista! Potrebbe ucciderci tutti nel sonno!»esclama Tony«Anch'io ero così! Perché a me avete dato una possibilità e a lei no?!»replica Natasha«Tu eri diversa. Lei è una sociopatica!»esclama Hawkeye. «È quello che credono tutti, ma si sbagliano. Lo so, ho fatto dei test.»ti intrometti mentri ti guardi le unghie. «Oh, ha fatto dei test. Allora è a posto! Perché non le diamo direttamente una pistola carica già che ci siamo?!»esclama Tony. «Ce l'ho già. E ti avrei fatto esplodere il cervello da tempo se avessi voluto.»dici. «Molto rassicurante, davvero!».
Riprendono a discutere. Alzi gli occhi al cielo. Odi questi inutili battibecchi. Noti che quello coi capelli lunghi biondi non dice niente. «E tu Raperonzolo? Che ne pensi? Mi vuoi tra i piedi?»lo interpelli. «Io ho un fratello.»inizia«Mi ha tradito innumerevoli volte, ma gli voglio bene lo stesso. Ha sbagliato, ma sta provando a rimediare. Dico di dare una possibilità anche a lei.»sentenzia. «Se lo dice Raperonzolo. O mi tenete o ritorno in giro ad assassinare le persone, e non credo abbiate molta scelta, dato che l'unica che può battermi è l'unica che non vuole farlo.»dici. «Ah si? Vogliamo fare una prova?»chiede Tony chiamando a sé il guanto dell'armatura. «Ma per favore Stark, ti metto KO in due secondi, con o senza armatura.»dici. «Vogliamo scommettere?» «Sono pronta vecchietto!»dici scattando in piedi e prendendo la pistola. «OK, calmiamoci tutti! T/n può restare. Il suo tempo con noi equivarrà al tempo di servizi socialmente utili che deve fare.»dice Cap intromettendosi tra voi. «Quindi, essenzialmente, per sempre.»dici mettendo la pistola nel fodero«Si, direi di si.». Thor ti guarda. Tu vai nella tua stanza senza dire una parola.

È passato qualche mese. Hai fermato un paio di supercattivi con la tua nuova squadra, quel tanto che bastava perché capissero che sei la migliore in quello che fai. Non ti fidi di nessuno, a parte Natasha, ma questo è anche perché lei è l'unica a fidarsi di te, e poi siete molti simili. Non siete esattamente amiche, vi rispettate, vi parlate, vi allenate insieme, non vi odiate, niente di più, niente di meno. Gli altri Avengers ti sono indifferenti, tutti tranne Thor. ODI quel ragazzo! Prova a parlarti tutti i giorni, soprattutto nei tuoi SACRI momenti di solitudine, ovvero sempre, ed è fastidiosamente gentile!

È mezzanotte e tu stai uscendo di soppiatto, hai una cosa da fare e non vuoi che il resto della squadra lo sappia. «Dovresti dormire.»dice una persona alle tue spalle. Ti giri di scatto puntandogli contro la pistola. «Hey, sono solo io...!»esclama Thor alzando le mani. Abbassi la pistola e alzi gli occhi al cielo. «Αvrei potuto ucciderti.»dici«Ma non l'hai fatto.» «Perché la tua enorme testa vuota farebbe rumore sbattendo contro il pavimento!»replichi«Ora lasciami in pace, devo andare.» «Dove?» «Non sono affari tuoi!» «Stai andando ad uccidere qualcuno?» «No, ma ora ci sto pensando!»replichi a denti stretti. «Allora posso venire con te.»dice«Assolutamente no! Cosa ti fa credere che se non devo uccidere nessuno puoi venire con me?!»esclami sottovoce. «Se non devi uccidere nessuno non è una cosa segreta che devi fare, quindi posso venire.»replica. «Sei così...odioso!»esclami irritata. Ti giri e vai via il più in fretta possibile.
Arrivi nel garage e forzi la porta. «Uuh! Guarda quante moto! Vediamo...scelgo...te!»dici sedendoti su una moto di ultima generazione, doppio scarico, missili incorporati, insomma perfetta. La accendi. «Senti come ruggisce! Mi piace!». Togli il cavalletto e parti a tutta birra. Arrivi alla tua destinazione, un palazzo abbandonato. Sali sul tetto e ti siedi sul bordo. Da lì hai una perfetta visuale del carcere dove è rinchiuso tuo padre. Sono 15 anni oggi. Stappi la bottiglia di birra che hai preso al minimarket all'angolo e inizi a sorseggiarla, ricordando il giorno in cui la tua vita è finita.
«Era questa la cosa segreta che dovevi fare? Non sembra molto interessante. Perché non potevo seguirti?»chiede una voce alle tue spalle. Ti alzi di scatto e ti giri. «Raperonzolo! Quale parte di "Non seguirmi" non era chiara?!»gridi. «Calmati. Non mi sembra tu stia facendo chissà che. O è un'abitudine terrestre stare a fissare dei palazzi bevendo birra?»dice«Non è un semplice palazzo, saputello. È una prigione.»replichi tornando a sederti. Si siede accanto a te. «E perché guardi una prigione?»chiede. «Non sono affari tuoi.»replichi fredda. «OK, scusa per averlo chiesto. Ne hai un'altra per me?»chiede alludendo alla birra. «Ah...sei fortunato che avevo in programma di restare qui per molto e ho fatto scorta di birra.»dici passandogliene una. «Perché? Devi ubriacarti per guardare una prigione?»chiede prendendola. «La pianti di fare domande?! Se vuoi stare qui, stacci, ma in SILENZIO. Capito, Raperonzolo?»esclami. «Capito.».
State in silenzio un'ora, bevendo birra e guardando la prigione. Tu continui a ripensare a quel giorno, e a tutto quello che è successo dopo, ma non hai la più pallida idea del perché LUI sia lì. Pensavi si sarebbe annoiato e se ne sarebbe andato dopo 5 minuti, invece è stato lì, in silenzio, come avevi chiesto. Non riesci quasi a crederci.
Lo guardi, diffidente. «OK, cosa vuoi?»chiedi. Si gira a guardarti col sopracciglio alzato«Come?» «Solo un cretino starebbe seduto in silenzio per un'ora a guardare una prigione senza un motivo! Quindi, o sei cretino, o vuoi qualcosa.»spieghi. «Allora tu sei cretina?»chiede«No, perché io ce l'ho un motivo. Tu no.»replichi«Volevo farti compagnia.»risponde semplicemente«E stare in silenzio per un'ora ti sembra farmi compagnia?» «Era quello che volevi facessi. Perché te la prendi tanto?» «Perché sono ubriaca, e tu sei fastidioso!»esclami.
Ti alzi in piedi e spalanchi le braccia, poi chiudi gli occhi. Una folata di vento ti colpisce e tu torni quando eri bambina e andavi in montagna con tuo padre, la fresca brezza dei boschi. È lì che ti ha insegnato a cacciare. Ricordi il primo colpo andato a vuoto a causa di un vento come quello. Quanto ti sei arrabbiata! Sorridi involontariamente. Lui ti prende la mano. Spalanchi gli occhi e ti giri a guardarlo. «Meglio andare. Non vorrai si accorgano che manchiamo.»dice sorridendo. «Ma io...»dici guardando la prigione. «Vieni. Torneremo domani.»dice tirandoti leggermente. «No, non fa niente. Andiamo.»scendi dal cornicione e finisci tra le sue braccia. Ha più muscoli di quanto credevi! Vi guardate negli occhi per qualche secondo. «Io...vado a prendere la moto. Ci vediamo domani, Raperonzolo.»dici ghignando. Sorride, poi vola via mentre tu vai a prendere la moto.

Preferences random!!!!!!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora